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    COSE TURCHE IN RIVIERA – A RIMINI ARRESTATO UN BOSS DELLA MAFIA TURCA: È ACCUSATO DI ALMENO UNA VENTINA DI DELITTI (E TENTATI OMICIDI) - L’UOMO È STATO AMMANETTATO IN UN HOTEL A 4 STELLE: BLOCCATO ANCHE UN COMPLICE SVIZZERO. NELLA LORO STANZA UNA PISTOLA E UN CARICATORE – CHE CI FACEVA A RIMINI? DOVEVA INCONTRARE O AMMAZZARE QUALCUNO? – VIDEO


     
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    Enea Conti per corrieredibologna.corriere.it

     

     

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    In Turchia è considerato un boss della mafia locale e in particolare una delle menti di spicco di un’organizzazione criminale che negli ultimi anni si è macchiata di decine di delitti: di sicuro 19 tra omicidi e tentati omicidi.

     

     

    Era un ricercato internazionale, un superlatitante ritenuto molto pericoloso, Baris Boyun, trentotto anni, sulla cui testa pendeva un mandato di cattura per omicidio, lesioni, minacce, associazione per delinquere e violazione della legge sulle armi emesso dalle autorità di Instanbul. È stato arrestato giovedì mattina a Rimini in una camera d’albergo della città romagnola, una delle tante prese d’assalto in questi giorni dai turisti. Una stanza di lusso a quattro stelle, per la cronaca. Oltre a Boyun a finire in manette anche un complice di 49 anni di nazionalità svizzera: anche lui era nello stesso hotel e nella camera gli agenti hanno trovato una pistola e un caricatore rifornito con nove cartucce calibro 9x19 Parabellum. Sono in corso accertamenti anche su altri due soggetti arrivati con loro a Rimini.

     

     

    Il mistero sulla presenza a Rimini

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    La Polizia coordinata dal pm Davide Ercolani ha agito di concerto con le forze di polizia turche. Al momento sono ancora in corso accertamenti per capire perché Baris Boyun stesse soggiornando in Riviera. Era arrivato il 2 agosto e sarebbe dovuto ripartire proprio mercoledì. I quattro erano partiti dalla Svizzera prima di arrivare in Riviera. I 19 tra omicidi e tentati omicidi di cui è ritenuta responsabile l’organizzazione criminale sono stati commessi tra il 2019 ed il 2020. Boyun è molto noto in Turchia, tanto da essere protagonista di numerosi video su YouTube in cui viene ripreso con i suoi affiliati in sontuosi banchetti e anche in presenza di armi. Ora per il boss è già stata attivata la procedura di estradizione.

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