1 - FILIPPO TORTU, FUCILATA A MARCELL JACOBS: "DICE CHE ADESSO TIRA LUI? UN GIORNO...". STORIE TESE: DOPO TOKYO 2020 È FINITA MALISSIMO
JACOBS TORTU
Filippo Tortu reduce da una medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020 non ha dubbi: "È la cosa più bella che uno sportivo possa raggiungere. Sono travolto da un fiume in piena di emozioni e gioia. Un sogno assurdo è diventato realtà, tanto che non so bene come rapportarmi".
L'atleta, che assieme a Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Lorenzo Patta ha portato a casa la vittoria alla staffetta 4x100, si dice più che soddisfatto e pronto a ripartire: "Mi piace pensare che sto costruendo qualcosa. L'atletica si prende quel che ho ma so che posso fare tanto. Ad agosto starò qui, mi alleno. Va chiusa la stagione, riflettiamo sulle opzioni".
JACOBS TORTU
Raggiunto da Repubblica il campione si sofferma anche sulle parole del compagno Jacobs, che qualche giorno fa aveva ammesso tra i due qualcosa fosse cambiato. Nel dettaglio Marcell aveva detto che ora "tira lui".
Un'uscita che non scalfisce Tortu, perché "lo sport è così, un giorno tira uno e un giorno l'altro. Sicuramente sarà uno stimolo in più per migliorarci". Niente rivalità dunque. Poi il pensiero va a un altro campione della squadra, Desalu, che all'ultimo passaggio del testimone ha urlato qualcosa di disumano. "Un urlo - ribadisce - che sento tutte le notti prima di addormentarmi. Mi ha dato una carica pazzesca, ho sentito tanta energia. Siamo stati bravi".
JACOBS TORTU
Tornato nella sua Sardegna l'atleta ha già un primo desiderio: "Andare al cimitero di San Sebastiano, a Tempio. Lì è sepolto mio nonno Giacomo. Rendergli omaggio e visitare la sua tomba è uno dei miei primi impegni".
Il riposo per Tortu durerà ben poco perché oltre allo sport l'atleta deve fare i conti con l'università: "Devo studiare! Frequento Economia alla Luiss a Roma. Sono rimasto indietro, ho l'esame di marketing da recuperare". Anche se non esclude una bella vacanza, "ma devo decidere dove".
2 - TORTU E JACOBS, IL RAPPORTO TRA I DUE: INCOMPRENSIONI E SALUTI MANCATI, IL PESO DEI «CLAN»
Marco Bonarrigo per www.corriere.it
Da Tokyo sono tornati entrambi trionfatori e — almeno sulla carta — gemellati dall’aver conquistato assieme l’oro nella staffetta della 4x100 che nel programma olimpico è una delle prove dove l’unione e la coesione fanno davvero la forza.
JACOBS TORTU
Ma a chiunque li conosca bene è chiaro che i percorsi personali e professionali di Marcell Jacobs e Filippo Tortu si sono divisi appena i due sono scesi dal podio dell’Olimpico giapponese: troppo diversi i due ragazzi per indole, cultura sportiva, peso della famiglia per procedere su binari paralleli, troppo radicale e veloce il rovesciamento di fronte nella scala dei valori che li contrappone.
MARCELL JACOBS ESEOSA DESALU LORENZO PATTA FILIPPO TORTU ORO NELLA 4X100
Il contesto, prima di tutto. Pippo Tortu non può essere scisso dal suo contesto familiare, dal padre Salvino che lo allena, dal fratello Giacomo manager, da una madre e da una nonna che l’hanno sempre coccolato, dalle origini sarde rivendicate ma anche dal milieu lombardo imperniato sull’asse cortissima tra Giussano e Milano.
Marcell Jacobs è nato senza padre ed è stato cresciuto da mamma tra mille difficoltà. Si è spostato dal Texas a Desenzano al Friuli per poi scegliere, assieme al suo allenatore Paolo Camossi, la metropoli Roma.
MARCELL JACOBS ESEOSA DESALU LORENZO PATTA FILIPPO TORTU - 4X100 ORO A TOKYO 2020
Camossi — un ex campione del salto triplo — se l’è scelto lui come coach dopo un lungo periodo di prova e questa già è una grande differenza con chi l’allenatore se l’è trovato in casa. Tortu si allena nell’ovatta di stadi «privatizzati», Jacobs si mescola volentieri al popolino del «Paolo Rosi», stadione dell’atletica romana, dove Pippo probabilmente perderebbe la bussola.
FILIPPO TORTU MARCELL JACOBS LORENZO PATTA ESEOSA DESALU - ABBRACCIO DOPO L ORO A TOKYO 2020 NELLA 4X100
Tortu è fidanzato con l’atletica, Jacobs a 27 anni ha già tre figli: Jeremy, di otto anni, nato da una precedente relazione, e i piccolissimi Antony e Megan avuti da Nicole, la sua attuale compagna.
tortu jacobs
Insomma, dopo una sommaria analisi sociologica si contrappongono un post adolescente che vive in famiglia in un contesto borghese e un giovane uomo cresciuto in un ambiente proletario, padre di famiglia numerosa, che si è dato tanto da fare per arrivare a un successo che alla fine gli è piombato addosso di colpo.
Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Fausto Desalu, Filippo Tortu
Tortu è campione predestinato fin da bambino, da quando sfrecciava sempre primo nelle gare di velocità dell’Arena Civica (oggi riservata a lui un paio d’ore al giorno) alle innumerevoli vittorie nelle categorie giovanili. Che Jacobs avesse talento a palate era ben chiaro visto il suo saltare in lungo regolarmente oltre gli otto metri ma il suo talento era già ritenuto più grezzo, più irregolare, più soggetto ai frequenti infortuni e e per questo più volatile.
MEME SULLA VITTORIA DELL ITALIA NELLA 4X100 A TOKYO 2020
Quando Tortu ha cominciato a volare e quando nel 2018 ha rotto la barriera dei 10” sui 100 metri, primo a riuscirci in Italia, la sua carriera è decollata anche troppo rapidamente. Era l’erede di Berruti e Mennea, col suo viso pulito perfetto per i grandi sponsor che ne hanno approfittato a mani basse offrendogli visibilità e denaro ma anche un ruolo di leader a cui non era pronto, non avendo mai gestito alcun successo o fallimento importante. In quel momento Jacobs era gregario e vestiva rispettosamente il ruolo a lui assegnato.
FILIPPO TORTU 4X100 TOKYO 2020
Ecco come Camossi (il suo allenatore) ha reso Marcell l’uomo più veloce del mondo
L’inversione dei ruoli è stata rapida e drammatica. Tortu ha bruscamente frenato tra problemi fisici e psicologici, Jacobs in pochi mesi è diventato fenomeno assoluto. Dopo Tokyo, qualche sassolino Marcell se l’è tolto, spiegando che «tra me e Filippo un giorno tira uno, un giorno l’altro e ora a tirare sono io» e non nascondendo «qualche incomprensione o saluto mancato frutto non della volontà di Filippo ma magari di soggetti terzi».
FILIPPO TORTU DOPO L'ORO NELLA 4X100
Il problema — inutile negarlo — è la difficoltà di Salvino Tortu, uomo di grande orgoglio, a inserirsi nel meccanismo di condivisione di esperienze e metodi dei tecnici federali che gli rimproverano — mai in faccia, però — di essere un allenatore ad personam, gelosissimo della sua creatura, con un curriculum professionale non adeguato: ex velocista di medio livello, il papà di Filippo ha allenato sempre e solo i figli.
TORTU CON LA MAGLIA DI RONALDO
La verità probabilmente sta in mezzo, le gelosie sono state reciproche e Tortu a Tokyo — con una frazione spaziale — ha dimostrato a tutti di che pasta è fatto. Ora il lavoro davvero importante — e di cui dovrà farsi carico come al solito il commissario tecnico/mediatore La Torre — è quello di mettere tecnici e atleti seduti attorno a un tavolo e far capire a tutti che un procedere comune senza gelosie e che condivida esperienze può solo fare del bene.
filippo tortu in lacrime 1
Il punto fermo è uno: presi individualmente, sganciati dal clan e dalle etichette che noi incolliamo loro addosso, Marcell e Filippo sono due bravissimi ragazzi pronti a percorre assieme tratti di un percorso importante.