Estratto dell’articolo di Anna Lupini per www.lastampa.it
costantino della gherardesca
Il nome da uomo del Rinascimento è confermato dalla conversazione. Costantino della Gherardesca, presentatore televisivo e opinionista diventato popolare con il programma Pechino Express e più di recente alla guida del format Quattro matrimoni, è una persona dai molteplici interessi, in grado di mescolare piacevolmente l'alto e il basso.
(…) "Quello che vorrei che fosse chiaro - ci tiene a precisare - è che anche se ho fatto sesso e ho avuto relazioni nella vita, e non ho problemi ad ammetterlo nè tantomeno peli sulla lingua, non sono mai state un nodo centrale della mia esistenza. La musica e l'arte invece lo sono". Quando lo incontriamo, grazie alla tecnologia, Costantino è a Milano nella sua casa "vicino alla Questura, ben felice di vivere in una zona che si addice alle famose sciure milanesi."
Se le dico "primo amore" cosa le viene in mente?
"Mi viene in mente la musica. Perché ero un ragazzo goffo. Goffo a tal punto che quando decenni dopo ho partecipato a Ballando con le stelle con Milly Carlucci, in un'esperienza quasi meta televisiva che è stata la più divertente della mia vita, la redazione ha ricevuto due lettere da due neurologi, che dicevano "non potete essere così severi, prendere in giro Costantino della Gherardesca, perché si vede che ha problemi di mobilità sin dall'infanzia" (…)
costantino della gherardesca foto di bacco (2)
“Io ero la goffaggine, non solo con le persone, anche nell'unico sport che si praticava, ovvero il calcetto, perché siamo in Italia. Entravi nell'adolescenza, volevi fuggire dal modello della famiglia tradizionale, se ti sentivi omosessuale, ma allo stesso tempo vedevi in televisione, leggevi nelle riviste, questa realtà dell'AIDS. Amici di famiglia che morivano poco dopo essere diagnosticati. Sentivi storie di persone che venivano trattate come lebbrose, addirittura a New York quando morivano venivano buttati via nei sacchi della spazzatura, non gli veniva data una sepoltura e quindi c'era questa paura, questo terrore misto a una strana emozione.
salma hayek
Perché dall'altro lato c'era la cultura omosessuale che dominava il mondo dell'arte e del teatro in una New York che era ancora culla dell'arte. La cultura omosessuale era la realtà che influenzava tutte le altre, tanto che molti fenomeni tra cui il punk pescavano dall'immaginario omosessuale gay. In un certo senso, anche se eri nella tua cameretta, bastavano le poche notizie che ti arrivavano, bastavano pochi incontri per avere moltissime emozioni. E gli incontri li facevo proprio quando andavo a comprare la musica, perché in quel momento non c'era ancora Napster".
(…)Quindi è uscito da quella cameretta, ci sarà stato un primo amore.
"L'inglese era la lingua con cui decodificavo il mondo, dai 9 anni in poi. In inglese "love" significa sia "amare" che "voler bene". È un confine più blando, posso amare anche te e il tuo maglione. In italiano invece "amare" si trascina dietro un po' di Garcia Lorca e sinceramente non ho mai vissuto l'amore per le persone come qualcosa di drammatico. Perché ero una persona sempre con molti interessi, con una vita movimentata, viaggiavo tanto anche da ragazzino, ero precoce, non ero una persona che si realizzava grazie al consenso e all'approvazione di un'altra persona. Fortunatamente”.
pechino express 2022 costantino della gherardesca
(…)
Le prime volte sono stato con delle donne. Si pensava che fosse un passaggio da fare. Sì sono omosessuale, molto bene. Ma provo prima con le donne. Era così, anche se ora appare inconcepibile. Sono andato con delle donne, non mi era dispiaciuto, ma verso gli uomini c'erano più sentimenti, appunto perché sono omosessuale e ho avuto con enorme ritardo una cotta per un uomo greco a Londra, credo fosse di Creta, ma è passato molto tempo e non ricordo...
(...)
In quegli anni che importanza aveva l'aspetto fisico, forse non si era ossessionati come adesso.
ben affleck
"Non ce ne fregava molto, ma dovevi esser magro. E si soffriva tantissimo perché bisognava esser magri, e io non lo ero mai: ingrassavo perché c'era una tale pressione per essere magri che ti metteva ansia e mangiavi e quindi era una cosa deleteria. Però non mi piacevano gli uomini magri come volevo essere io. Gli uomini considerati fighi in città erano repellenti per me dal punto di vista sessuale. Mi ricordo che ce n'era uno, che al giorno d'oggi è un noto art director che mi faceva il filo e io ci ho provato in tutti i modi a starci insieme ma poi non ce l'ho fatta: era magrissimo, aveva capelli lunghi con la frangia e metteva i tacchi, non lo trovavo sexy. Segretamente mi piaceva Ben Affleck, senza dirlo ai miei amici modaioli, sennò sarei stato radiato dalla cerchia”.
BEN AFFLECK AIR
Detto questo, ci sono persone che si realizzano attraverso le conquiste sessuali, i miei interessi erano altri. Non ho peli sulla lingua. Nella mia vita ho fatto sesso, non faccio come quegli attori del cinema che fanno gli eunuchi quando fanno le interviste, però non me ne è mai fregato più di tanto. Più avanti nel tempo uno ha l'idea che se conquisti delle persone che sono dei modelli, dei "manzi" questo ti aiuta. Ma questa è una cosa che accomuna tutti gli uomini, etero o omosessuali, di tutti i tipi. Anche i più radicali progressisti, hanno un piccolo Berlusconi dentro di loro”.
Ha mai fatto una follia per amore?
costantino della gherardesca 1
“Ho fatto follie per l'amore dell'arte. Ho attraversato Manila, cinque ore di macchina, per vedere una mostra di un artista, Apichatpong Weerasethakul, che è anche un regista. Ho sfidato la mia agorafobia in modo brutale per andare alla reunion dei Black Sabbath nel 2000 e sono voluto rimanere fino alla fine per sentire Paranoid, i miei amici si sono molto arrabbiati con me perché si sono ritrovati nella calca e abbiamo impiegato più di un'ora ad uscirne, per l'amore verso la musica reggae sono andato nei ghetti di Kingston, che è una cosa pericolosa perché sono molto omofobi, tanto che per giustificare la mia presenza lì raccontavo di avere una moglie. Cose buffe le ho fatte per interesse verso una determinata cosa. Il massimo della follia per un uomo, invece, è stato avere un amante ad Abu Dahbi, e quindi volavo spesso per raggiungerlo, ma avevo le miglia però, quindi non era così folle. Anche se all'epoca le relazioni in contesti islamici erano una novità”.
Ha detto di recente di non essere molto attirato da una relazione, cos'è che non le va di fare?
salma hayek 7
“Condividere lo spazio con una persona e nello specifico con un uomo comporta compromessi abbastanza fastidiosi. Un uomo, tanto per cominciare, è un uomo: occupa più spazio, puzza di più rispetto a una donna. Lei sa che i peli attirano le zanzare? Alla base del pelo si accumula il sudore ed è una delle cose che attira la zanzara verso l'essere umano. Tant'è che molte volte su consiglio dei medici, facendo programmi all'estero, tra cui anche Pechino Express, ci siamo dovuti depilare completamente. Gli uomini facilmente puzzano, e io tengo moltissimo all'odore, tant'è che l'unica qualità che accomuna tutte le persone che mi sono vicine è che hanno un odore gradevole. Un uomo facilmente russa, l'idea di condividere il bagno...”
Le pesa la quotidianità nel rapporto di coppia?
costantino della gherardesca
“Se dice quotidianità mi viene direttamente un attacco di panico”.
Ha detto "dai non belli ci si aspetta troppa dedizione"...
“Spero di non essere una spugna marina, ma la cosa che ho che ha sempre interessato i miei partner è il carattere, il fatto che sono un cantastorie, ho qualcosa da dire, da raccontare, da me si aspettano che racconti, che condivida. Una volta ricordo di una persona con cui stavo che si offese perché raccontai un quadro ad un'ospite a una mia cena. È come se dovessi vivere facendo delle presentazioni, dei racconti su un palco, cosa che sinceramente è faticoso. Si aspettano delle performance, un cicerone, invece vorrei essere Salma Hayek”.
Lucio Dalla cantava "telefona tra vent'anni". Lei a chi vorrebbe telefonare?
“Tra vent'anni vorrei avere ancora acceso il boiler che tiene in vita gli interessi e le passioni, come lo avevo a 16 anni, vorrei telefonare ancora a qualche musicista californiano o a qualche artista thailandese, per farmi raccontare la propria visione del mondo in quel momento. Per me la cosa più importante è la ricerca, non voglio usare la parola intellettuale, ma la ricerca di informazioni su quello che esiste nei nostri tempi e anche storiografica”.
COSTANTINO DELLA GHERARDESCA APRI E VINCI
Ci ha parlato di arte e di musica. Il cinema fa parte dei suoi interessi?
“Non riesco a seguire anche il cinema ma per quel poco che so posso dire che quando eravamo giovani per noi il cinema era il mezzo dove trovavamo le nostre identità, ci ritrovavamo nei personaggi dei film, cosa che adesso non accade più. Non mi ritrovo nell'Uomo Ragno, mentre Matt Dillon nei film di Gus Van Sant era il massimo della vita. Martin Scorsese come regista ha formato il modo di pensare, ancora oggi penso che il suo modo di usare la musica nei film sia stato il migliore di tutti: ha reso popolare il contrasto, magari c'era una scena di una sparatoria con il sottofondo di una brano delle Ronettes o delle Shangri-Las. E' un maestro assoluto, tutto ciò che vedo che non rispetta e o non tiene conto di quello che Scorsese ha stabilito lo guardo con sospetto”.
COSTANTINO DELLA GHERARDESCA
La differenza maggiore tra gli anni della sua giovinezza e oggi?
“Quelli erano gli anni del voyerismo, io vedevo Matt Dillon e volevo ammirarlo. Questi sono gli anni dell'esibizionismo, completamente diverso il modo di pensare. Oggi chiunque vuole farsi vedere, anche se ha tre follower. Noi volevamo guardare nascosti nell'ombra, come guardoni, o come antropologi e questa è la grande differenza”.
costantino della gherardesca COSTANTINO DELLA GHERARDESCA
(…)
costantino della gherardesca alla presentazione di pechino express 1
costantino della gherardesca