Dagonota
PAOLO SCARONI ENEL
Enel, dalla padella alla brace. A quanto pare i fondi internazionali, grandi azionisti del 75% dell'azienda di stato, non hanno granché gradito l'arrivo del filo-russo Paolo Scaroni alla presidenza: crollo in borsa (meno 3,92). Eppure fino a ieri tutti i giornaloni si sono esercitati a infilzare il predestinato della meloni, Stefano Donnarumma, considerato veleno per i fondi azionisti e quindi inadeguato a guidare l'Enel...
(ANSA) La Borsa di Milano (-0,01%) chiude la seduta poco mossa, appesantita dalle banche e in controtendenza rispetto agli altri listini europei. A Piazza Affari scivola ENEL (-3,9%), all'indomani della tornata di nomine nelle partecipate pubbliche e con gli analisti che temono eventuali cambiamenti di strategia. Seduta all'insegna dei rialzi per le altre società interessate dalle nomine.
STEFANO DONNARUMMA
Si mettono in mostra Leonardo (+3,2%), Eni (+1,4%) e Poste (+1,1%). In controtendenza Terna (-1,6%). Vendite sugli istituti di credito con Bper e Intesa (-0,3%), Banco Bpm (-0,2%) e Unicredit (-0,1%). Si mette in mostra Mps che guadagna lo 0,9%. Giornata fiacca anche per le utility, in linea con il comparto in Europa. Hera cede l'1,4%, Erg (-0,8%), Snam (-0,7%) e Italgas (-0,4%). Avanza l'energia con Tenaris (+1,7%) e Saipem (+0,6%).
Nel listino principale brillano Moncler (+4,4%) e Amplifon (+2,5%), quest'ultima dopo che Intermonte ha alzato il target price da 29 a 39 euro. In rialzo Stellantis (+0,2%), nel giorno dell'assemblea. Poco mossa Tim (-0,03%), alle prese con le vicende legate alle due offerte per la Rete.
PAOLO SCARONI