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    LA QUARANTENA DI MAURIZIO COSTANZO - "QUANDO ESCO LO FACCIO SEMPRE CON LA SCORTA. LA MAFIA NON SI METTE IN MALATTIA. MAI STATO UN TIPO MONDANO. E HO SPOSATO MARIA, UN'ALTRA CASALINGA. IN 28 ANNI MAI FREQUENTATO SALOTTI O FATTO CENE A LUME DI CANDELA FUORI CASA. SI PUÒ ANCHE PENSARE CHE SIAMO PARENTI STRETTI DEL CORONAVIRUS!” – E POI GORI, DEL DEBBIO E IL NUOVO LIBRO "SU QUELLO CHE DICO AL MIO GATTO"...


     
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    Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

     

    Dica la verità: il 19 marzo ha mangiato il bignè di San Giuseppe?

    maurizio costanzo maurizio costanzo

    «Ah, ma lei vuole girare il coltello nella piaga! Ho fatto cercare ovunque sperando in un crumiro, ma tutte le pasticcerie erano chiuse. Quindi no, quest' anno niente bignè fritto alla crema».

     

    Maurizio Costanzo scherza per telefono dal suo ufficio nel rione Prati di Roma. Il coronavirus non ha sconvolto (troppo) le sue abitudini.

    Continua ad andare nello studio ogni giorno, tre volte alla settimana registra con Carlotta Quadri (a distanza) la puntata quotidiana di Strada facendo , che va in onda su Isoradio dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 12, scrive le sue rubriche per Il Tempo e Libero , pensa a quando tutto questo finirà e potrà, oltreché mangiare un bignè alla crema, ricominciare a realizzare le puntate delle sue interviste.

     

    Lei indossa la mascherina?

    «Certo, nel tragitto in auto. Ma la indossano soprattutto le persone che lavorano con me, dai due uomini della scorta alle segretarie».

     

    Esce sempre con la scorta?

    maurizio costanzo e maria de filippi maurizio costanzo e maria de filippi

    «La mafia non si mette in malattia».

     

    Come è cambiata la sua vita a causa del virus?

    «Devo ammettere che non sono mai stato un tipo mondano. Da piccolo c' era la guerra e non uscivo... Poi ho sposato Maria, un' altra casalinga... Io e lei siamo marito e moglie da quasi venticinque anni e prima siamo stati insieme altri tre. In tutto questo tempo non abbiamo mai frequentato salotti o fatto cene a lume di candela fuori di casa.

    Può anche pensare che siamo parenti stretti del coronavirus!».

     

    Sempre in isolamento?

    «Ma no, è che torniamo tardi. Mi piace aspettarla la sera per mangiare».

    Certe abitudini, però, sono dovute cambiare. Ora non può più pranzare con i suoi figli il giovedì.

    «Eh, quello mi dispiace molto. È una delle cose che mi dispiace di più. Aspetto che si allentino le misure di sicurezza per ripristinare un po' di vecchie abitudini. Ormai temo ai primi di maggio».

    costanzo domenica in costanzo domenica in

     

    Però li sente i suoi figli, no?

    «Certo, spessissimo».

     

    E i nipoti? Vi videochiamate?

    «Eh no, ci sentiamo all' orecchio, ma questo per colpa mia che sono antico. Il nonno, del resto, lo hanno visto tante volte in tv».

     

    Cos' altro non riesce più a fare?

    maurizio costanzo maurizio costanzo

    «Prima due volte alla settimana vedevo un mio carissimo amico, l' avvocato Giorgio Assumma. Ora possiamo solo telefonarci».

    Non ha potuto fare il «Maurizio Costanzo Show».

    «Eh no, per via del pubblico. Ma dopo Pasqua ripiglierò con L' Intervista il giovedì sera».

     

    Cosa guarda in tv adesso?

    «Interi speciali sul coronavirus. Poi guardo Dritto e rovescio perché mi piace Del Debbio. Floris con diMartedì e talvolta Bianca Berlinguer».

     

    Ho letto che vede anche il Grande Fratello Vip, ne ha scritto pochi giorni fa.

    «Ah sì. Quelli piangono quando vengono eliminati perché sanno che fuori li aspetta il coronavirus».

     

    Non le è venuta voglia di riprendere in mano il sassofono?

    «No, confesso di no. Non so perché ho smesso. Quando ho fatto Buona domenica c' era un clima caciarone e lo suonavo. Poi non essendo un grande artista forse è stato meglio che abbia smesso».

    attentato fallito a costanzo attentato fallito a costanzo

     

    E a un nuovo libro sta pensando?

    «Quello sì, ho cominciato qualche giorno fa. Ho già il titolo: Questo l' ho detto al gatto ».

     

    Cosa gli ha detto?

    «Parlo di tante cose, compreso il coronavirus. Ma non mi chieda altro».

     

    È successo che persone a lei vicine siano scomparse per il Covid-19?

    «No, però sono amico di Giorgio Gori, il sindaco di Bergamo. Poveraccio, sta passando un momento durissimo».

     

    Guarda ogni sera la conferenza stampa della Protezione civile?

    «Sì e faccio i conti dei contagi. Seguo sempre Borrelli. Per la verità mi piaceva molto anche Bertolaso ai tempi dell' Aquila. Certo, in Lombardia è stato sfortunato ad ammalarsi subito».

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    Avrebbe mai immaginato uno scenario simile per l' Italia e per il mondo?

    «No. Ricordavo una influenza asiatica del 1969, dove morirono cinquemila italiani.

    Ma sa, io sono di una generazione che non aveva il vaccino del morbillo e della rosolia e quando facevi una di queste malattie raccomandavi l' anima a Dio».

     

    Mentre va nel suo studio vedrà una Roma inedita.

    costanzo de filippi costanzo de filippi

    «Sa cosa mi dà tristezza? I negozi tutti chiusi. Penso con preoccupazione alla botta economica che avremo. Spero che il governo sia all' altezza».

     

    Lei crede che alla fine andrà tutto bene?

    «Sì. Mi sono emozionato a vedere i nostri connazionali che cantavano alle finestre.

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    Stupendo. Ho visto un senso di appartenenza che ci farà bene».

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