Francesco Bisozzi e Francesco Malfetano per “Il Messaggero”
covid discoteca ibiza
A far scattare il campanello d'allarme basta la parola Ferragosto. Il ricordo della scorsa estate e delle polemiche sulla movida infatti, è ancora vivido. D'altronde il boom dei contagi e soprattutto le inchieste che hanno poi travolto diverse discoteche in Sardegna, sono difficili da accantonare.
Eppure con la bella stagione ormai a un passo e il coprifuoco che va lentamente scomparendo, il pericolo movida torna a bussare alle porte della Penisola. Ed è per questo che la «strategia del rischio ragionato» messa in piedi dal premier Mario Draghi ha finora imposto ai giovani il rientro a casa alle 22 e spinto soprattutto il governo a tenere ancora le discoteche chiuse.
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«Il coprifuoco vale per tutti, ma è soprattutto indirizzato alla fascia di popolazione più giovane - spiega Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata - Serve per evitare assembramenti notturni dovuti alla movida che, proprio in quella fascia, rischiano di creare focolai». Non è un caso che tentando di registrare i pareri sul tema di alcuni degli esperti presenti nel Comitato Tecnico Scientifico (Cts) le opinioni variano da più prudenti «vediamo più in là» fino ai drastici «non ci penso proprio».
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Tenere in ghiaccio la vita notturna del Belpaese però, potrebbe non essere sufficiente. Proprio come l'anno scorso infatti, anche in questa estate rischiamo di importare numerosi focolai dalle varie mete europee del turismo under 30. Da Ibiza a Santorini, da Pag a Malta già oggi si registra un boom di prenotazioni come spiega la presidente di Fiavet-Confcommercio Ivana Jelinic: «Bene il coprifuoco alle 23, ma all'estero sono più avanti con le aperture. Risultato, l'Italia quest'estate rischia di dover fare a meno del turismo della movida. In Spagna e Grecia, per esempio, il coprifuoco è stato cancellato, da noi invece solo allentato. E la ripartenza delle discoteche qui è un miraggio».
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Insomma chi ha meno di 30 anni, viene da un anno e mezzo di pandemia e ha una discreta voglia di divertirsi, con ogni probabilità a luglio e agosto snobberà la Costa Smeralda e la riviera romagnola e volerà altrove per saziare il suo desiderio di svago by night. «A breve», prosegue Ivana Jelinic, «ripartiranno anche i pacchetti all inclusive per Ibiza, Mykonos e altre isole, che ai più giovani offrono in un'unica soluzione il soggiorno in albergo, gli spostamenti e i biglietti d'ingresso nei locali del divertimento notturno. L'impressione è che in Italia il governo stia sottovalutando la spinta che il turismo della movida è in grado di dare alla ripartenza del settore».
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In altre parole evitare l'effetto Ferragosto è una corsa contro il tempo, così come lo è anche aiutare i gestori delle discoteche ormai in ginocchio. Una vera e propria sfida che si può vincere solo presentandosi a metà giugno, a scuole finite, con la popolazione over60 già messa per intero in sicurezza con i vaccini e con una campagna che, forte delle 20 milioni di dosi in arrivo nel prossimo mese, possa iniziare ad immunizzare anche i giovanissimi. Ad oggi però, per ovvi motivi, tra i 20 e i 29 anni solo il 12,26% ha ricevuto la prima dose.
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