Francesco Bonami per “la Repubblica”
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Nel numero del 17 aprile 2017, sulla rivista New York Magazine , Jerry Saltz pubblicò l' articolo My life as a failed artist , che un anno dopo gli fece vincere il Pulitzer come miglior critico d' arte dell' anno. Da quell' articolo Saltz ha tirato fuori un piccolo ma importantissimo libro: How to Be an Artist , adesso tradotto da Johan & Levi in Come diventare un artista .
Mi piace sottolineare una piccola ma importante differenza tra il titolo italiano e quello inglese. La traduzione esatta sarebbe "come essere un artista", anziché "come diventare un artista".
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Faccio notare questo particolare non per pignoleria filologica, ma perché il libro di Saltz si concentra su due aspetti: se artisti si è o se artisti si può diventare. Questo manuale di istruzioni è utile in entrambi i casi.
Prima provate a diventare un artista e poi capite come continuare ad esserlo. I brevissimi, spesso fulminanti capitoli sono un coacervo di sano moralismo anglosassone, utili banalità e luoghi comuni dimenticati, scritti in modo eccezionale, senza nessuna indulgenza intellettuale o concettuale.
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Saltz sa che per far capire l' arte e la vita bisogna mirare al cuore del lettore, prima che alla testa. Il risultato è assicurato.
Come tutti i manuali efficaci, però, è anche un' arma pericolosissima. Jerry Saltz è come Walter White il professore di chimica della famosa serie televisiva Breaking Bad . Sa maneggiare la materia meglio di ogni altro e la può trasformare in una sostanza letale ed eccezionale, creando una droga purissima.
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L' arte e il mestiere dell' artista fraintesi possono essere rischiosissimi: per la retina dello spettatore impreparato, ma anche per quella del critico collaudato.
Nelle mani di molte persone arroganti e aspiranti artisti Come diventare un artista rischia di diventare un lasciapassare per pseudo opere d' arte orripilanti. Usato con moderazione e con cautela, ma soprattutto con un briciolo di umiltà il libro è illuminante. Insegna ad affrontare i demoni che l' arte sprigiona: invidia, gelosia, paura, insicurezza, ricchezza, fretta e molte altre erinni del mondo dell' arte.
Saltz ce le mette tutte davanti e ci chiede di sfidarle, provando a sconfiggerle. Se vincono loro, essere o diventare un artista diventa molto più complicato. Il critico parla della possibilità di fallire, ma non invita mai a togliersi dalla testa l' idea di essere un artista, di appendere il pennello, lo scalpello o la videocamera al chiodo. Insomma, c' è posto per tutti. Ma questo - e Saltz ce lo fa capire bene - non significa che tutti troveranno un posto in prima fila.
L' articolo che gli è valso il Pulitzer sulla sua vita come artista fallito forse aveva una carica emotiva più forte, affrontava gli stessi argomenti del libro, ma come un' esperienza, un racconto, una storia tragica a lieto fine. La metamorfosi in un libro, entrato fra i bestseller del New York Times , destinato a essere un testo di riferimento sempreverde, ha tolto un po' di quello spirito tragicomico che usciva fuori dalle pagine della rivista.
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Ha acquistato però la forza di qualcosa che sembra destinato a diventare un classico. È diventato anche un breve vademecum sulla psicologia della storia dell' arte. Un testo molto indicato per chi non ha alcuna intenzione di infilarsi nelle beghe imposte dal mestiere di artista, ma che comunque ama l' arte e desidera capirla meglio, anche dal punto di vista di chi ha creato l' opera ed è riuscito a presentarla agli occhi del mondo. Ci sono tante persone che non sanno nemmeno esattamente cosa o chi sia un artista.
Non capiscono bene quello che certa gente fa quando realizza arte. Come diventare un artista lo chiarisce anche alle persone che considerano l' arte superflua e marginale nella propria vita. Prendendo in mano questo volumetto, potrebbero pure cambiare idea. Basterebbe questo risultato per ringraziare l' autore che invece altre volte malediremo per aver dato il via libera a persone che avrebbero fatto meglio a scegliere un' altra strada - e sicuramente un altro mestiere.
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Ma, come con il professore di Breaking Bad , anche nel caso di Saltz non possiamo non tifare per lui, persino quando le sue buone intenzioni diventano atti criminosi. Perché in certi casi incitare qualcuno a prendere in mano un pennello è da delinquenti.
Ma la suspense sta proprio in questo. Quanti di quelli che seguiranno il vademecum di Saltz diventeranno grandi artisti, quanti bravi, quanti decenti e quanti indecenti? Saltz apre i cancelli dello stadio dell' arte come si fa - o meglio si faceva - a fine campionato per una pacifica invasione di campo.
francesco bonami
Il sequel di Come diventare un artista dovrà insegnare come convincere le persone a uscire dal campo. Ricordando a tutti che poi, alla fine, nel calcio come nella storia dell' arte, a giocare le partite rimangono solo ventidue giocatori più qualche riserva.
Un capitolo - il 37 - fra i tanti da memorizzare è però fondamentale: "Crea per oggi, non per domani". Non importa che stile, strumento o mezzo uno decida di usare, una cosa resta certa: la grande arte e i grandi artisti sono quelli che parlano al loro tempo senza rimpianti verso il passato né complicate fantasie sul futuro. L' urgenza del presente è - dice Saltz - «il carburante di ogni opera d' arte veramente riuscita». Artisti o aspiranti artisti di tutto il mondo fate il pieno!
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