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    CESARE CREMONINI: QUANDO LA MUSICA LEGGERA DIVENTA PESANTE - "DOPO LA FINE DEI LUNAPOP, FACEVO CONCERTI IN CUI C'ERANO SOLO 200 PERSONE” –  “HO SCRITTO TRE ALBUM CHE NON HANNO RICEVUTO ATTENZIONE. MI SONO DATO IL TEMPO DI CRESCERE E ADESSO HO UN BEL PANORAMA DAVANTI" - "MI SONO MONTATO LA TESTA MOLTO PRIMA DEL SUCCESSO. SOGNANDO DI FARE IL CANTANTE FACEVO LE PROVE PER FARE L'AUTOGRAFO" – LE LETTERE DEI FAN, I QUEEN, IL BOLOGNA, MIHAJLOVIC - VIDEO


     
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    Da I Lunatici Radio2  https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/

     

     

    cesare cremonini cesare cremonini

    Cesare Cremonini è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", al termine del Cesare Cremonini Day, organizzato da Rai Radio2.

       Il cantautore ha partecipato al programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta su Radio2 dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle quattro, live anche su Rai 2 tra l'una e le due un quarto circa.

     

    Nel presentare il suo ultimo album, 'La Ragazza del futuro', Cremonini ha parlato un po' di se: "Cosa dice il Cesare di oggi al Cesare del 1999? Il Cesare di adesso gli direbbe 'hai visto che avevi ragione?'. E' stata una lunga strada quella che ho percorso nel mondo della musica. Una strada non sempre semplice. Ho capito col tempo che le canzoni erano la vera cosa da comunicare di me e col mio percorso ho fatto coincidere questo.

     

    Sono entrato in una forma simbiotica con le mie canzoni. Il pubblico mi riconosce per le canzoni che faccio. Un momento complicato nella mia carriera? Ho avuto una storia abbastanza particolare. Dopo la fine dei Lùnapop ho scelto una strada da solista. Ho fatto tre album che non hanno ricevuto attenzione. Non veniva più nessuno a vedermi dal vivo. Facevo concerti in cui venivano duecento persone, non riuscivo a rimettere insieme i pezzi, la credibilità nel nostro Paese è tutto e per costruirla ci vuole tempo. Mi sono dato il tempo di crescere e sono arrivato qui. Adesso ho un bel panorama davanti.

     

    Ora ho la proprietà del linguaggio della mia musica abbastanza consolidato. In questo album, 'La ragazza del futuro', si può trovare tutto quello che ho fatto nella mia carriera, rifatto con la sensibilità di adesso. L'esperienza per fare dischi è fondamentale, mi rende più libero di quanto potessi immaginare. Ho iniziato a suonare pianoforte a sei anni, quindi sono stato corrotto dagli studi classici, diciamo così. Poi ho scoperto i Queen che mi hanno deviato verso un mondo pop rock molto variopinto. I Queen per me sono stati una buona scuola".

     

    Ancora Cremonini: "Mi pongo sempre nuovi obiettivi, ma è un fatto caratteriale. Non sempre sono soddisfatto di me. La cosa fondamentale per me è la coerenza. Preferisco essere coerente che inseguire il mercato e le mode. C'è chi vive il successo come un punto di arrivo. Io invece quando è arrivato il successo mi sono preoccupato. L'ho vissuto come una responsabilità, come una strada da dover confermare. E' la prima cosa che pensai quando 'Squerez' arrivò primo in classifica. Ero contentissimo ma mi preoccupai".

    CESARE CREMONINI CESARE CREMONINI

     

    Sulle lettere ricevute nel periodo di Squérez: "E' vero che mia madre ha messo via tutte le lettere dei fan arrivate in quel periodo. Sono ancora nella mia vecchia camera di quando ero bambino. Ogni tanto quando vado a pranzo da mia mamma le rileggo. Squérez vendette un milione e seicentomila copie. Quindi potete immaginare quante lettere arrivavano a casa".

     

    cremonini cremonini

    Sul cinema: "Tornare al cinema? Non lo so, spero di sì, mi piacerebbe. Sono sempre curioso, pronto ad esperienze nuove. Sono stato al cinema come attore due volte, una volta con Pupi Avati e una al fianco di Martina Stella in un film più adolescenziale. Tento di fare cose inerenti con l'età che ho. Se ci sono occasioni di fare cose nuove che vanno bene io le faccio molto volentieri. Spero che possa accadere".

     

    Sul rapporto con i fan: "Mi sono montato la testa molto prima del successo. Quando i bambini giocano a calcio da piccoli sognano di essere Totti. Si sogna in grande anche da piccoli. E' una cosa giusta e sacrosanta. Io sognando di fare il cantante facevo le prove per fare l'autografo. Pensavo che così se me l'avessero chiesto sarei stato pronto. E infatti la mia firma è uguale a quella che facevo da adolescente. Il rapporto con i fan? Molto semplice. Vivo a Bologna, una città molto vivibile. Faccio la vita di un ragazzo di provincia, mi piace andare in giro, stare con i miei amici. Essere riconosciuti per quello che fai deve rimanere sempre dentro di te come una cosa bella. Poi dipende dalle persone.

     

    CREMONINI BAGGIO CREMONINI BAGGIO

    A Bologna non mi sono mai nascosto, sono sempre stato tra la gente, mi conoscono ma si sentono simili a me. Non c'è nessun problema, non capita niente di strano, che mi infastidisca. Quando capitano le persone maleducate invece ti si rovina la giornata.

     

    Rapporto con i follower? Non mi arriva nessuna proposta indecente, non ho coltivato quel tipo di pubblico, nel corso degli anni tendo ad eliminare qualsiasi cosa che non sia giusta per gli altri follower. Non ricevo proposte indecenti. Tanti complimenti, a volte più sentimentali degli altri, ma niente di indecente".

     

    Sul Bologna, Mihajlovic, Baggio e Signori: "Di Mihajlovic, che tra l'altro conosco, penso che a Bologna ha fatto bene e stia ancora facendo bene. Nessuno gli potrà dire che non ha fatto un buon lavoro. E' un combattente, ha il suo carattere. Ha delle caratteristiche che sono immodificabili. Su Signori e Baggio? Sono stati due periodi straordinari e meravigliosi, ma Baggio...".

    cesare cremonini con il padre cesare cremonini con il padre CESARE CREMONINI E VALENTINO ROSSI MASCHERATI CESARE CREMONINI E VALENTINO ROSSI MASCHERATI CESARE CREMONINI CESARE CREMONINI CESARE CREMONINI CESARE CREMONINI cesare cremonini cesare cremonini

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