1. PENSAVA DI BASTARE A SE STESSO E AGLI ALTRI RONALDO, L'EGO SBRICIOLATO DAL TEMPO
Gabriele Romagnoli per “la Stampa”
CR7
Cristiano Ronaldo avrebbe bisogno di un amico che gli dicesse come stanno le cose. Ma se lo facesse, un attimo dopo non sarebbe più suo amico. Probabilmente ha ragione lui: non ha bisogno di consigli, sa sbagliare da solo. E da professionista. Ne pagherà le conseguenze e neppure tutta la fortuna accumulata equivale il prezzo della delusione finale a cui si sta consegnando.
Ronaldo è un uomo solo per destino e, soprattutto, volontà. Quando segna non indica mai chi gli ha fatto il passaggio, ma sé stesso. Non corre verso i compagni, li aspetta. Non cena neppure con il mediano di spinta, soltanto con il terzo portiere.
CR7
Gola e avarizia a parte, è un gran testimonial dei vizi capitali. Ha una visione neo-tolemaica del mondo: gli gira intorno e per un po' è stato anche vero. Poi c'è questo piccolo inconveniente chiamato tempo che sbriciola muraglie, imperi, civiltà, figurarsi se lasciava intatto un calciatore.
Scolpendosi da sé i capelli e gli addominali ha mantenuto quasi immutata la parvenza esterna, convincendosi così che nulla sia cambiato, sia sempre il re di coppe, quello che piantava radici al Bernabeu e faceva gol una punizione su due.
Invece le cose cambiano e non adeguarsi provoca la maledizione del ridicolo. Capita a quasi tutti, quelli più bravi nel loro settore, di avere l'ebbrezza da successo e credere di poter condizionare il mercato. È un difetto umano. Ronaldo l'ha soltanto portato a livelli superiori.
CR7
Ha pensato di bastare a se stesso e agli altri. Che la storia fosse un disponibile oggetto del suo desiderio. Di poter andare da Madrid a Torino senza che il prodotto cambiasse. Di rivivere lo splendore a Manchester. "Gatsby, non si può ricreare il passato", "Sì che si può". "Cristiano, non si può condizionare il futuro", "Sì che si può". Quanti errori a peso d'oro. Quanta indisponenza verso allenatori che hanno provato a farlo ragionare non tanto con le loro idee, quanto con lo spazio (spingendolo dove la palla arriva e non dovrebbe portarcela lui) e con il tempo ("magari mezz' ora, un'ora, no eh? Tutto o niente?").
cristiano ronaldo manchester united
Si è preso, o gli hanno concesso, tutte le licenze possibili, poetiche e non. Gli aerei dedicati, le partecipazioni speciali, le aziende personali. Con la furbizia dei grandi è rimasto un giocatore decisivo per momenti non decisivi. Il tizio che si presenta in smoking all'assemblea di condominio. E adesso, ricco uomo?
L'ultimo errore è stato evitare il ritiro del Manchester United prima di aver trovato un'altra sistemazione. "Va al Psg , va al Barcellona". Ecco, quando le voci sono assurde significa che non c'è niente da dire.
"Lo annuncia domani la Roma", ed è finita: sei il marziano dimezzato, il sogno erotico diventato pornografia. Chiamarsi fuori, prima che sia tardi. Governare il declino, scendendo a braccia alzate, con il sorriso. C'è ancora un Mondiale, un'ultima occasione. Non importa da dove prenderà l'aereo. Non quante partite avrà giocato, quanti gol segnato, se avrà disputato il girone di Champions, se sarà tornato a gettone al suo Sporting di Lisbona. Conta come ci arriverà, dentro.
cr7
Abbiamo rivisto mille volte negli ultimi giorni le immagini della rinascita e del trionfo di Paolo Rossi, che veniva da due anni in purgatorio, sperduto a Perugia, fragile, impreparato e pieno di dubbi. Umile. E per questo benvoluto. Aspettato da un allenatore a cui ha quasi chiesto di non farlo. Da compagni che amavano quel suo rovistare dentro la propria debolezza con il senso di colpa per non saperli aiutare. Ecco, questo non è Ronaldo. E per questo avrà forse un altro giro di giostra, ma non vincerà mai né un mondiale, né avrà un amico ad aspettarlo in fondo alla strada quando farà buio.
2. DAL PORTOGALLO: MEGA OFFERTA DALL’ARABIA SAUDITA, MA RONALDO DICE NO
cr7 playoff mondiali
L’Arabia Saudita ritenta con Cristiano Ronaldo. Un anno fa CR7 aveva rifiutato di diventare testimonial, ma ora secondo Cnn Portugal un club del Medio Oriente avrebbe avanzato una mega proposta: 30 milioni di euro al Manchester United, oltre a un biennale da 250 milioni all’ex bianconero e 25 milioni di commissione al suo agente, Mendes.
CR7 MENDES
LA SITUAZIONE
Ronaldo all’inizio di luglio ha chiesto allo United di lasciarlo partire nel caso fosse arrivata un’offerta soddisfacente e Cr7 ha saltato il ritiro del club a Manchester per “motivi personali” e non è partito per il tour pre-stagionale del club in Thailandia. Lo United sta cercando di convincerlo, il nuovo allenatore Erik ten Hag ha ribadito in una conferenza stampa a Bangkok che il portoghese rimane nei suoi piani per la prossima stagione: “Non vedo l’ora di lavorare con lui - le sue parole -. Ho letto ma quello che dico è che Cristiano non è in vendita, è nei nostri piani e vogliamo vincere insieme”.
ALTRI PIANI
CR7 MENDES
Per la stampa portoghese la mega offerta araba sarebbe già stata respinta da CR7. Secondo chi gli sta vicino Ronaldo sarebbe intenzionato a giocare per un’altra stagione in un top club in Europa, prima di fare altre scelte.
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