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    “CRONACA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO E DENUNCIATO! – L’EX DEPUTATO GIANFRANCO BETTIN SULL’INCENDIO DI PORTO MARGHERA: "GLI OPERAI AVEVANO DENUNCIATO DA GIORNI. PER L'AZIENDA ERA DIFFAMAZIONE. NON RISCHIAMO L' APOCALISSE, COME NEL 2002 CON L' INCIDENTE DELLA DOW CHEMICAL. MA SOLO PERCHÉ QUEGLI IMPIANTI HANNO CHIUSO...


     
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    Da la Stampa

    Perché parla di «disastro annunciato»?

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    «Per le continue denunce dei lavoratori, l' ultima due giorni prima dell' esplosione. Perché ho visto fotografie scattate dagli operai tre ore prima dell' incendio: imballaggi carichi di infiammabili addosso a impianti in funzione. In tutto questo, la proprietà è rimasta sorda e, anzi, ha denunciato per diffamazione. Un disastro annunciato e denunciato».

     

    È questa Porto Marghera, oggi?

    «No, ma questo fa parte di una serie più ampia di situazioni di insicurezza ripetutamente denunciate. 3V Sigma è una vecchia azienda del petrolchimico. Alcune di quelle ditte si sono "emancipate", rigenerandosi, come Versalis, Sapio e Arkema. La nuova proprietà bergamasca di 3V ha dimostrato di disinteressarsi di chi lavorava a Porto Marghera, evidentemente non credendo nel futuro di quegli impianti. Chi vuole restare in un luogo investe sulla sicurezza. E questo riguarda una parte importante delle industrie di tutta Italia. Per questo serve una politica nazionale con regia del governo. Servono investimenti per la riconversione dei vecchi impianti e la bonifica dei terreni abbandonati dei vecchi siti industriali».

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    Dall' altra parte, c' è anche una Marghera che punta alla sostenibilità

    «Di "green" a Marghera non c' è nulla, se non l' ecodistretto di Versalis. Avremo una grande occasione con la conversione in "chimica verde" di Versalis da parte di Eni, ma è un annuncio di 5 anni fa, sempre rinviato. È in parte "green" la raffineria di Eni, diventata bioraffineria. A Porto Marghera la zona industriale supera i 2 mila ettari. Da una parte ci sono impianti dismessi che marciscono. Vecchi, da sostituire con impianti più moderni. Necessitano di miglioramenti per sistemi di allarme, antincendio, condotte. Dall' altra parte ci sono eccellenze che hanno saputo reinventare la produzione, anche nella chimica. La maggior parte però sta nel mezzo».

     

    Cosa rischia Porto Marghera?

    «La chimica è un settore pericoloso. Se salta un impianto o scoppia un incendio ci possono essere esplosioni, incendi, può bruciare materiale infiammabile che resta nel terreno, va in acqua, nell' aria e respiriamo. Se l' incidente dovesse coinvolgere un impianto grande come Versalis, l' esplosione coinvolgerebbero chi è vicino, mentre le ricadute inquinanti sarebbero sull' area urbana circostante. Non rischiamo l' apocalisse, come nel 2002 con l' incidente della Dow Chemical. Ma solo perché quegli impianti hanno chiuso»

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