Davide Desario per www.leggo.it
davide desario foto di bacco
Di solito sono i turisti un po' ingenui e un po' distratti ad essere facili prede dei borseggiatori che a Roma fanno il bello e cattivo tempo nelle principali piazze e aree di pregio di Roma. E di solito sono i romani a metterli in guardia, ad aiutarli per evitare di essere derubati. Lunedì invece le parti sono invertite. A subire il furto del proprio portafogli è stato il sottoscritto, reo di essersi distratto per una telefonata proprio mentre attraversava la casbah di Fontana di Trevi all'ora di pranzo. E ad aiutarlo prima una famiglia di americani e poi una ragazza olandese. E quello che è successo ha dell'incredibile.
Ma andiamo con ordine. Dopo un pranzo di lavoro alle 14,30 esco da un ristorante del Centro e mi dirigo verso la redazione di Leggo in via del Tritone. Invece di conservare il portafogli al sicuro nella tasca interna della giacca lo lascio in quella anteriore del giubotto. Attraverso piazza di Fontana di Trevi che a quell'ora, complice una spettacolare giornata di sole, era stracolma. Sembrava un alveare attorniato dalle api che girano tutte intorno.
davide desario antonio tajani foto di bacco
Proprio in quel momento squilla il cellulare. Quell'istante in cui una persona abbassa la guardia anche se in quel momento non avrebbe dovuto. Un maledetto istante. Sento qualcuno che dà una botta. E nonostante il caos istintivamente tocco il giubbottto con la mano e mi rendo conto che il portafogli non c'è più.
Tremendo: all'interno pochi euro ma i documenti, le carte di credito. Mi guardo subito intorno. Ma niente, non noto nulla di strano. Per fortuna al mio fianco c'è una famiglia americana. La madre e la figlia mi indicano una direzione e mi ripetono a voce alta: «The whiteone, the whiteone» (il bianco, ndr).
francesco rocca davide desario foto di bacco
Cerco di capire. Di individuare qualcuno che stia scappando. Mi guardo intorno. Ma niente. Chiedo aiuto. Un'altra ragazza, olandese, ha visto tutta la scena e mi indica una persona che si sta allontanando: è un ragazzo, vestito con jeans bianchi, camicia bianca e un maglioncino azzurro poggiato sulle spalle.
Mi faccio largo tra la gente, lo rincorro. Lo affianco. Lo guardo. E' sicuramente straniero, forse magrebino. Ha la barba curata, i capelli pettinati. Ma con la coda dell'occhio vedo che nella tasca anteriore dei jeans ha un grande rigonfiamento. È il mio portafogli, ne sono sicuro. Lo fermo. Lo afferro per la camicia e gli urlo di ridarmi il portafogli. Non fiata, non si dimena. Mette la mano in tasca e tira fuori il mio portafogli e me lo porge. Lo prendo, lo apro subito per controllare che ci sia tutto. Rialzo lo sguardo ed è già scappato a gambe levate da Fontana di Trevi verso via del Tritone.
DAVIDE DESARIO
In quel momento passa una gazzella dei carabinieri. La fermo, racconto tutto ai militari. Gli fornisco la descrizione del ladro. Loro mi chiedono le generalità, gliele fornisco. Provano a rintracciarlo ma è passato troppo tempoe temo non ci siano riusciti.
Io, con il cuore in gola, mi giro cerco di rintracciare quei turisti che mi hanno aiutato e mi hanno evitato non solo di perdere decine di euro ma soprattutto il delirio burocratico di dover rifare documenti, bloccare carte di credito e bancomat. Purtroppo però in quel marasma non li vedo più. Che Dio li benedica. Viva la solidarietà tra persone oneste.
Una storia a lieto fine che ho voluto raccontare sperando di aiutare chi la legge a stare più attento di quanto lo sia stato io. Perché purtroppo ogni giorno nel centro di Roma sono centinaia le persone che vengono derubate tra piazza di Spagna, Fontana di Trevi, Colosseo, Pantheon e Vaticano, nelle stazioni e nei vagoni della metropolitana.
davide desario