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    MELONI HA CAPITO CHE È MEGLIO VOLARE BASSO. ANZI, NON VOLARE PROPRIO – DOPO LE POLEMICHE SUI 39 VOLI DI STATO UTILIZZATI DAI MINISTRI IN QUESTI TRE MESI DI GOVERNO, PALAZZO CHIGI FISSA PALETTI PRECISI PER L'UTILIZZO DEGLI AEREI: “POSSONO ESSERE CONCESSI SOLO PER COMPROVATE E URGENTI ESIGENZE DI TRASFERIMENTO E L’IMPOSSIBILITÀ DI PROVVEDERE AI TRASFERIMENTI CON VOLI DI LINEA” – IL CODACONS MINACCIA UN RICORSO ALLA CORTE DEI CONTI


     
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    Estratto dell'artiolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

     

    giorgia meloni 1 giorgia meloni 1

    Il caso dei voli di Stato utilizzati dai ministri del governo Meloni solleva polemiche, considerando che le regole per l’autorizzazione a queste tratte sono molto stringenti e le circolari interne fissano paletti molto precisi. Non a caso, dopo l’interrogazione parlamentare di Alleanza verdi e sinistra, arriva adesso l’atto ispettivo del Codacons che chiede lumi al governo su quanto ricostruito da Repubblica.

     

    Nei primi tre mesi di vita del governo Meloni i ministri hanno utilizzato voli di Stato 39 volte: più dei componenti dei governi Draghi, Conte II, Conte I e Renzi e meno solo dei componenti dell’esecutivo guidato da Gentiloni. La classifica dei ministri che hanno utilizzato di più aerei della flotta statale vede in testa il titolare degli Esteri Antonio Tajani (12 volte), seguito dal collega della Difesa Guido Crosetto (7) e poi dal ministro della Giustizia Carlo Nordio insieme a quello dell’Interno Matteo Piantedosi (5 entrambi). E, ancora, segue il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto (4), quello dello Sviluppo economico Adolfo Urso (3) e poi i ministri Paolo Zangrillo, Matteo Salvini ed Elvira Calderone con un volo a testa da novembre a gennaio scorso.

     

    AEREO DI STATO AEREO DI STATO

    […] Una circolare interna di Palazzo Chigi fissa paletti molto precisi per i voli di Stato dei ministri: questi possono essere concessi solo per «comprovate e urgenti esigenze di trasferimento e l’impossibilità di provvedere ai trasferimenti con voli di linea». Inoltre non «è ammessa la concessione del trasporto aereo di Stato per le tratte sulle quali sia presente il trasporto ferroviario e tale servizio risulti idoneo con lo svolgimento delle funzioni».

     

    Nel caso dei ministri del governo Meloni, che in alcuni casi hanno utilizzato i voli di Stato per inaugurare nuovi sedi di procure, per partecipare alla festa della marina militare o per impegni istituzionali programmati da tempo a Bruxelles, la motivazione ufficiale del viaggio è spesso quella della «sicurezza». E per questo vengono autorizzati dall’apposito ufficio della Presidenza.

     

    MATTEO SALVINI SCENDE DALL'AEREO DI STATO MATTEO SALVINI SCENDE DALL'AEREO DI STATO

    Ma nel dettaglio non si conoscono le relazioni con le quali vengono autorizzati questi voli e i «comprovati » motivi di sicurezza. A chiedere questa documentazione è adesso il Codacons, che presenterà un atto ispettivo a Palazzo Chigi: «[…] Ogni ora di utilizzo di un aereo di Stato costa ai cittadini tra i 5mila e i 7mila euro. Se non riterremo la risposta soddisfacente, sarà inevitabile un ricorso alla Corte dei conti». […]

     

     

     

     

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