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Ferruccio Pinotti per il “Corriere della Sera”
I DUE RAGAZZINI ACCUSATI DI STUPRO ALLO SCOGLIONE DI MARECHIARO A NAPOLI
Violentata in spiaggia dal branco. La dinamica è ancora tutta da chiarire, ma questa è di sicuro una storia dolorosa. È la storia di una ragazza napoletana di 15 anni che viene abusata da tre minorenni. Violentata di fronte ad altri ragazzi e sottoposta a una seconda violenza, quella dei social network dove il massacro è continuato, con ferite forse più profonde di quelle fisiche. I fatti risalgono al 28 maggio, quando la studentessa si reca a Marechiaro.
La spiaggia è affollata, la frequentano ragazzi che si conoscono di vista. Lei è con un amico di cui si fida, ma altri ragazzi studiano le sue mosse, forse alla ricerca di un'avventura, o peggio di una preda. «Ero con gli altri, allo Scoglione di Marechiaro, poi uno di loro mi ha detto se avevo voglia di seguirlo per andare a comprare qualcosa da bere e per ripararci un po' dal sole. Io mi sono fidata perché c'era gente, c' erano altre persone attorno. Cosa poteva mai accadermi?», ha raccontato ad un'amica, che poi la ha convinta a denunciare i fatti.
Per la 15 enne inizia l'incubo: l'«amico» si defila o quanto meno non la protegge, due ragazzi di 16 anni la isolano e iniziano a molestarla pesantemente. Un terzo, 17enne, barista a Forcella, stando alla denuncia presentata, la avrebbe poi violentata.
Alla scena pare che abbiano assistito altri ragazzi, su cui si indaga. La studentessa, sostenuta dall'amica, si reca in ospedale, dove sembra che la visita medica abbia riscontrato chiari segni di violenza. Inizialmente la 15enne non ne parla con la madre, ma poi trova la forza di combattere e inizia a indagare in proprio.
Tramite il profilo Facebook dell'«amico» trova, tra i conoscenti di quest'ultimo, i primi due ragazzi che l'hanno isolata e poi il terzo che più ha abusato di lei. Il presunto carnefice fa battute a sfondo sessuale in un post. Parte il massacro degli attacchi violenti contro di lei, commenti in cui si dice che s' è inventata tutto o che se l' è andata a cercare.
La ragazzina replica: «Non vi auguro assolutamente quello che è successo a me, almeno non rideteci sopra». Finalmente la madre viene a sapere tutto e parte la denuncia. Il pm della Procura dei minori Francesco Cerullo ora indaga. Il legale dei tre ragazzi, l'avvocato Matteo De Luca, replica: «La versione offerta dalla ragazza presenta lacune e aspetti contraddittori. Uno dei tre miei assistiti si è sottoposto all' esame del dna. Le indagini sono ancora in fase preliminare, non c'è stato ancora l'incidente probatorio della ragazza».
Il legale dello studio Krogh nega che i tre minori appartengano a contesti degradati: «Si tratta di famiglie semplici, ma gente semplice, che lavora. I tre ragazzi e la studentessa si conoscevano di vista, frequentavano lo stesso bagno». I carabinieri, coordinati dalla Procura dei minori, indagano. La studentessa ora dovrà procedere al riconoscimento di persona e all'incidente probatorio, in ambiente protetto. Gli esami tecnici condotti dagli esperti dei Carabinieri contribuiranno a fare luce. Comunque vada a finire, resta il dolore di una ragazza per la quale questa estate sarà quella più triste della sua giovinezza.
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