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Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
La speranza dei carabinieri è che se c’è stato qualcuno che ha provato a far assaggiare la droga a Lorenzo per poi vendergliela, la sua faccia sia rimasta impressa nei video girati dagli amici che in quei minuti ballavano intorno a lui. I militari hanno già iniziato a esaminarli.
Tre settimane dopo la tragedia del Cocoricò di Riccione e la morte del sedicenne Lamberto Lucaccioni, un altro ragazzo, Lorenzo Toma, 18 anni, di Lecce, è morto ieri mattina sulla pista di un’altra discoteca, Guendalina, tempio della musica techno da 5 mila ragazzi per notte, a Santa Cesarea Terme, perla del Salento che splende sull’Adriatico.
«Spegnete la musica, c’è un ragazzo che si sente male», un grido improvviso ha squarciato l’aria. L’autopsia oggi dirà esattamente com’è morto e se al decesso ha contribuito anche un lieve problema cardiaco di cui pare il giovane soffrisse ma che non gli aveva impedito di avere una vita normale.
Di certo, poche ore prima che Lorenzo si sentisse male all’improvviso, mentre ballava, dopo aver bevuto da una bottiglia di Lemonsoda passatagli da qualcuno di cui ora gli inquirenti stanno cercando le impronte, i carabinieri della compagnia di Maglie, agli ordini del capitano Luigi Scalingi, avevano già arrestato nello stesso locale due persone e ne avevano denunciato altre due.
Sempre per lo stesso motivo: la droga. Uno dei due, un pluripregiudicato di Bari, aveva in tasca 5 dosi di cocaina, altre 5 di ecstasy e 11 grammi di marijuana. «In giro c’era la droga — raccontano gli amici di Lorenzo —. Ma noi non ne abbiamo assunta».
Il manager del Guendalina, Vincenzo De Robertis, se l’è presa con i tempi lunghi dei soccorsi: «Il giovane si è sentito male intorno alle 6.30. Abbiamo provato a fargli il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca, ma le ambulanze non arrivavano. Ci hanno messo almeno 40 minuti».
Ne sono arrivate due, una da Poggiardo e l’altra da Scorrano, comuni limitrofi. Ma il racconto dei carabinieri le assolve: «Sono state chiamate alle 7.40 e sono arrivate alle 7.55». Un tweet del sindaco di Gallipoli, Francesco Errico, ha scatenato polemiche: «Se le famiglie esercitassero un po’ più di controllo sui figli, non morirebbe un diciottenne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare».
Durissimo l’avvocato Roberto Bianchi, legale della famiglia di Lamberto Lucaccioni morto al Cocoricò: «Una dichiarazione di una tale mediocrità e volgarità oltre che lesiva del dolore da non meritare risposta». «Chiedo scusa», si è affrettato a rimediare poi Errico. Oggi a Lecce il prefetto Claudio Palomba terrà una riunione con le forze di polizia: anche i carabinieri di Gallipoli diretti dal capitano Michele Maselli hanno arrestato due persone l’altra notte. Erano due minorenni e il più piccolo aveva nelle tasche ben 25 pasticche di mdma e ketamina.
DISCOTECA GUENDALINADISCOTECA GUENDALINA
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