COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Donatello Bellomo per “Libero Quotidiano”
Quando l' Atlantico si chiuse sull' Andrea Doria, l' Italia perse, insieme alla sua nave più bella, anche la faccia. E trovò il Cireneo nel comandante Piero Calamai, uno dei migliori ufficiali di marina di tutti i tempi, incolpevole di quel disastro da 51 morti.
Calamai, genovese,classe 1897, aveva iniziato nel 1916 nel come guardiamarina. Decorato con la Croce di Guerra, aveva partecipato al secondo conflitto come Capitano di corvetta di complemento, meritando una seconda Croce. Un eroe. All' assunzione del comando dell' Andrea Doria, aveva navigato su ventisette navi tra cargo e transatlantici.
Il padre Oreste aveva fondato e diretto la rivista di marineria, La Marina Mercantile. Il fratello Paolo, contrammiraglio, comandava l' Accademia Navale di Livorno. Bonario con l' equipaggio, Calamai rifugge il glamour. Raramente s' intrattiene con i passeggeri se non per mostrare loro la plancia. Pranza con un ristretto gruppo di ufficiali in una saletta contigua al salone di prima classe.
MARE PIATTO In breve: nella notte tra il 25 e il 26 luglio 1956 l' Andrea Doria è a 20 miglia dalla nave-faro di Nantucket, in rotta per New York, dove attraccherà in mattinata. Mare piatto e nebbia; in direzione contraria, la nave svedese Stockholm, salpata da New York per Goteborg alle 11.30 del mattino precedente.
Il comandante Nordensson se la dorme; al comando il terzo ufficiale, Caerstens, 26 anni, che crede di osservare un radar tarato sulle 15 miglia mentre è stato regolato su 5 miglia. In caso di rotta collidente, vale la regola dell' accosto a destra.
Le navi «dovrebbero» sfilare non distanti l' una dall' altra. Calamai decide di «allargare» il corridoio e accosta a sinistra. La manovra sarà giudicata un «errore». Tutt' altro. Il secondo ufficiale, Curzio Francini lo ha avvertito per tempo della presenza sul radar di una nave che procede in senso opposto e Calamai ha ordinato un' accostata a sinistra, per frapporre almeno un miglio tra le navi.
Carstens, che ha corretto più volte l' approssimativa conduzione del timoniere, male interpreta la manovra ritenendo l' Andrea Doria lontana 6 miglia quando invece è a sole 2 miglia e ordina l' accostata a dritta. La prua da rompighiaccio della Stockholm sfonda tre ponti e apre uno squarcio profondo 12 metri e largo 20 nel fianco destro della nostra nave e fa macchina indietro aumentando i danni.
Calamai, da otto ore in plancia, sa che l' Andrea Doria è perduta: inclinata di 19° sul lato destro, ha tre compartimenti stagni fuori uso: quello sotto l' aletta di plancia, dilaniato fino al ponte passeggiata; i due adiacenti, il locale diesel-dinamo e la stiva 2. Impartisce tre ordini: lanciare l' Sos, radunare i passeggeri nei punti di raccolta dopo aver fatto indossare i giubbotti di salvataggio, tenersi pronti a calare le scialuppe di dritta, le uniche utilizzabili. Quelle di babordo, non possono essere messe a mare perché la nave è troppo inclinata.
IL SALVATAGGIO Alle 2.45 del 26 luglio la sala macchine è abbandonata; alle 4 l' ultimo passeggero è evacuato; alle 5.30 gli ufficiali lasciano la nave. Ma Calamai resta, nonostante fatichi a reggersi per lo sbandamento.
Chiede che sia riferito alla moglie e alle due figlie che ha compiuto il suo dovere. I suoi ufficiali lo invitano a scendere, lo implorano, lo minacciano di condividere con lui il destino del transatlantico. Chi diventerà nonno, chi padre. Chi si sposerà. Con lui vivranno, con lui moriranno. Calamai accetta, in extremis. Altroché Schettino e la tragedia della Concordia a cui l' eroico Calamai è stato ultimamente e assurdamente paragonato!
Il transatlantico l' Ile de France della Compagnie Générale Transatlantique, al comando del barone Raoul de Beaudéan ha captato alle 23.30 l' SOS di una nave non identificata. De Beaudéan ha ordinato di virare di 150° e di procedere a tutta forza, 65 minuti dopo la collisione l' Andrea Doria ha chiesto alla Stockholm, distante un miglio, di calare le scialuppe e di prestare soccorso. Il comandante replica che la sua nave ha subìto danni gravissimi. Ulteriore messaggio dell' Andrea Doria che sottolinea l' impossibilità di calare le scialuppe . Risposta: «entro 40 minuti calaremo le nostre e le dirigeremo verso di voi». Da non credere!
L' Ile de France ha acceso tutte le luci: de Beaudéan sa che i naufraghi, scorgendolo, torneranno a sperare. Alle 5.45, l' Andrea Doria è riversa sul fianco destro. Alle 7, il transatlantico francese recupera 753 superstiti ( 576 passeggeri, 177 membri dell' equipaggio).
Prima di puntare su New York, gira intorno alla nave morente abbassando la bandiera per tre volte, accompagnando l' ultimo saluto con tre colpi di sirena. Sarà insignito del Gallant Ship Award, onorificenza concessa prima solo a nove navi per azioni di guerra. Il quotidiano Il Tempo otterrà che al transatlantico francese venga concessa la Croce di Cavaliere. I cargo Cape Ann e Private William H. Thomas, le cisterne Robert E.
Hopkins e Tidewater, il cacciatorpediniere della US Navy Alien. La Stockholm recupera 308 passeggeri e 234 membri dell' equipaggio, i due cargo 200 persone, circa 80 il cacciatorpediniere e un numero imprecisato salgono sulle cisterne. Sono presenti anche 8 imbarcazioni della Guardia Costiera. Alle 10.09, l' Atlantico si chiude sull' Andrea Doria.
SCHETTINO TORNA SULLA COSTA CONCORDIA FOTO LAPRESSE
Il procedimento giudiziario aperto a New York, di cui sono scomparsi gli atti, non giungerà a compimento per l' accordo tra le società armatrici di un componimento «amichevole» nonostante la versione inconciliabile dei fatti resa dagli ufficiali della Stockholm secondo i quali, addirittura, non c' era nebbia.
Le società assicuratrici dell' Andrea Doria erano riassicurate con i Loyd' s di Londra e così gli svedesi. C' era in ballo la costruzione di una nave passeggeri in un cantiere ligure per una compagnia svedese. La commissione d' inchiesta del Ministero della Marina Mercantile non renderà pubbliche le conclusioni. Il libro di bordo dell' Andrea Doria non sarà ritrovato ma l' indagine utilizzerà i diagrammi dei tracciatori di rotta delle giro-bussole che evidenzieranno la correttezza dell' operato di Calamai, ma senza seguito.
Arrested captain Francesco Schettino
I SERBATOI DI NAFTA L' inchiesta del Committee on Merchant Marine and Fisheries della Camera americana sosterrà che cinque serbatoi di nafta ormai vuoti non fossero stati riempiti d' acqua come dovuto per stabilizzare la nave. Interrogato, Calamai cascò dalle nuvole, ma qualcuno a bordo e ai vertici della compagnia Italia di Navigazione, sapeva.
Se fosse tornato a Genova con la sua nave, Calamai l' avrebbe comunque lasciata per assumere, dopo un periodo di riposo, il comando della Cristoforo Colombo, gemella dell' Andrea Doria. Rimase nei ruoli attivi della Società Italia sino al dicembre 1957, quando fu collocato a riposo.
Morì nel 1972. L' Italia ha fatto il pesce in barile. Il Capitano Robert Meurn, docente di Navigazione all' Accademia Americana di New York cita ai futuri Capitani di lungo corso americani l' operato di Calamai come esemplare. Nemo propheta in patria.
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