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L’ANORESSIA TI PORTA VIA - SETTE ALTI DIRIGENTI DEL MINISTERO DELLA SALUTE SOTTO INCHIESTA PER DISASTRO COLPOSO: AVREBBERO OMESSO DI CONTROLLARE LA VENDITA DELLE SOSTANZE CHE CAUSANO ANORESSIA CHE, FORMALMENTE VIETATE, POTEVANO ESSERE ACQUISTATE IN FARMACIA SOTTO FORMA DI PREPARATI GALENICI

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Ilaria Sacchettoni per il Corriere della Sera

 

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Sette alti dirigenti del ministero della Salute sono sotto inchiesta da parte dei militari della finanza (nucleo Tutela spesa pubblica) per il reato di disastro colposo. I nomi non sono ancora stati iscritti nei registri della Procura ma sono in corso una serie di verifiche perché, tutti assieme, avrebbero omesso di vigilare sul regime delle sostanze anoressizzanti.

 

Ossia quei farmaci che, da oltre un ventennio, sono nel mirino della Food and Drug Administration ma che in Italia hanno viaggiato per molto tempo su un binario ambiguo: formalmente vietati, potevano essere acquistati in farmacia sotto forma di preparati galenici.

 

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L' ultima sostanza interdetta è stata la fenilpropanolamina/norefedrina (maggio 2015) che sostituiva la fendimetrazina, molecola killer del giovane Luigi Marzulli dal quale indirettamente ha origine quest' inchiesta. Ma conviene partire dagli ultimi anni. E in particolate dal 2013 quando la procura - proprio in seguito al decesso di Marzulli - dispone il sequestro e il ritiro dal commercio della fendimetrazina appunto.

 

È già chiaro che qualcosa al ministero della Salute non funziona perché quella sostanza in realtà bandita non è stata inserita nella tabella delle sostanze da vietare nei prodotti galenici. E dunque continua a essere venduta senza difficoltà dietro prescrizione medica.

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Il seguito, però, è ancora più interessante.

 

Secondo gli investigatori un gruppo di persone fra cui Marcella Marletta, direttore generale del settore dei dispositivi medici e servizio farmaceutico del ministero, Gianpiero Camera direttore dell' ufficio attività farmaceutica e Germana Apuzzo direttore dell' ufficio centrale stupefacenti, avrebbero «omesso di espletare qualsiasi attività di vigilanza o comunque attivare i dovuti controlli affinché non fossero prescritte e somministrate da parte di medici e farmacisti preparazioni galeniche anoressizzanti».

 

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E in questo modo sarebbero direttamente responsabili di almeno due casi gravissimi a Roma: la morte della signora Karageorgiou Fotini deceduta in seguito a una dieta a base di questa sostanza nel giugno 2016 e le lesioni gravissime della signora Catia Parenza, colpita da ictus a settembre 2014 e il cui marito si è unito alla causa del padre di Marzulli, Michele, coadiuvandolo in una serie di esposti in giro per le procure d' Italia affinché fosse bandita questa sostanza. E poi di altri casi in giro per il paese che non ha mai smesso di rincorrere scorciatoie dietetiche.

 

Il ragionamento degli investigatori sulla pericolosità della sostanza è chiarissimo. Ed è avallato anche dalla revoca dal commercio di un gruppo di sostanze contenenti fenilpropanolamina, quali il Denoral, Temporinolo, Zerinetta, Baby Rinolo.

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E allora se sono state revocate queste sostanze assai più diffuse perché mai ha continuato a viaggiare sul bancone delle farmacie tanto a lungo il preparato galenico?

 

La risposta sarebbe in quelle omissioni di controlli che, in passato, per quanto riguarda la fendimetrazina era arrivata a sfiorare anche i militari del Nas con l' accusa di omissione per un ex capitano, mentre oggi si ferma al ministero. Dagli approfondimenti risulta che c' è spazio anche per un' ipotesi di «intralcio» all' indagine. Perché sia Marletta che gli altri avrebbero, per allontanare i sospetti, tentato di accreditare l' idea che l' impiego della fenilpropanolamina fosse consentito a monte. Idea smentita anche da una recente sentenza del Tar che dice chiaramente come la sostanza anoressizzante fosse da sempre vietata.

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