alessia pifferi in tribunale

ABBIAMO SCHERZATO: ALESSIA PIFFERI, LA MADRE CHE HA LASCIATO MORIRE DI FAME E SETE LA FIGLIA, NON È STATA MANIPOLATA DALLE SUE PSICOLOGHE IN CARCERE - I GIUDICI DEL TRIBUNALE DI MILANO HANNO ASSOLTO LE DUE PROFESSIONISTE PERCHÉ “IL FATTO NON SUSSISTE” - I PM CHIEDEVANO DAI 3 AI 4 ANNI: MA PER IL MAGISTRATO NON C’È STATO ALCUN FAVOREGGIAMENTO ATTRAVERSO LA SOMMINISTRAZIONE DEL TEST DI WEISS, PER FARLA PASSARE “PER SCEMA” E DIMOSTRARE LA SUA INCAPACITÀ DI INTENDERE E VOLERE…

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Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

alessia pifferi 6

Magari potranno essere criticate sul piano della concezione un po’ troppo sbilanciata del proprio ruolo di psicologhe in carcere, e forse persino considerate sotto il profilo disciplinare della propria professione: ma tutto ciò resta lontano dall’integrare con l’avvocata Alessia Pontenani il favoreggiamento della sua assistita Alessia Pifferi attraverso il falso ideologico di test di Weiss discutibilmente somministrati per farla passare «per scema» e propiziarle una perizia sulla incapacità di intendere e volere.

 

diana pifferi

In attesa della motivazione fra 30 giorni, si legge questa ricostruzione nella sentenza con la quale ieri il giudice Roberto Crepaldi — lungi dall’accogliere la richiesta del pm Francesco De Tommasi di condannare a 4 anni, a 3 anni e mezzo e a 3 anni l’avvocata, il consulente psichiatrico delle difesa Marco Garbarini e le psicologhe Paola Guerzoni, Federica Martinetti, Letizia Marazzi e Fiorella Gazale — assolve, «perché il fatto non sussiste», tutti questi professionisti dalle imputazioni di falso ideologico e favoreggiamento della donna condannata in Appello a 24 anni (dopo l’ergastolo in primo grado) per aver lasciato morire di fame e sete la figlia Diana di 18 mesi nel luglio 2022.

 

Il giudice ha rinviato a giudizio solo una psicologa (Marazzi) e solo per l’ipotesi di un differente falso, consistente nell’essersi fatta sostituire da una collega nell’attestazione di un corso professionale.

 

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