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I CAPPOTTI NON CI SERVIRANNO PIU': AVREMO INVERNI SEMPRE PIU' CALDI - GENNAIO E' STATO IL MESE PIU' CALDO DI SEMPRE E SI PROSPETTA UN ANTICIPO DI PRIMAVERA SENZA PIOGGE E CON UN +7/8 GRADI RISPETTO ALLE TEMPERATURE DI STAGIONE - PER IL CLIMATOLOGO MERCALLI NON STIAMO FACENDO NULLA PER EVITARE IL PEGGIO: "SIAMO TORNATI INDIETRO DI 40 ANNI. CLIMA E AMBIENTE SONO FINITI ALL'ULTIMO POSTO DELL'AGENDA POLITICA"
Estratto dell’articolo di Carlotta Lombardo per il "Corriere della Sera"
L’inverno è sempre più mite. Se si eccettua qualche giornata a dicembre, di fatto quest’anno non sembra mai esserci stato. Le temperature alte, nonostante le intense precipitazioni nevose della scorsa settimana sull’arco alpino e nel Centro Italia, hanno caratterizzato quasi tutta la stagione fredda con minime eccezionali per gennaio (15 gradi sulle regioni adriatiche raggiunte dal vento caldo e secco di Garbino). (...)
Ben 1,75 gradi in più rispetto all’epoca preindustriale (1850-1900). «Per l’Italia questo è il quarto inverno più caldo da 220 anni — conferma il climatologo Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana —. Considerando che gli inverni precedenti più caldi sono stati tutti negli ultimi anni, la tendenza è ormai inequivocabile».
Anche febbraio 2025, tra alti e bassi, ha sfiorato i primati di temperatura. In Piemonte è stato l’inverno tra i più caldi degli ultimi 70 anni, così come in Toscana, ma l’anomalia termica (uno scarto rispetto alla media del periodo di circa 8 °C in più) si è registrata un po’ ovunque, da Nord a Sud.
Ora, a inizio marzo, i meteorologi prevedono che nei prossimi giorni il Paese sarà interessato da un’ondata di caldo anomalo con temperature massime fino a 22°C in molte città. Un anticipo di primavera caratterizzato da un’assenza quasi totale di precipitazioni e valori termici ben superiori alle medie climatiche del periodo: +7-8°C rispetto alle attese. (...)
Di questo passo, l’estate 2025 potrebbe essere tra le più roventi di sempre. «Previsioni così a lungo termine non si possono fare perché durano 15 giorni. Ci sono quelle stagionali, di al massimo tre mesi, ma non funzionano e sono sostanzialmente sperimentali — sottolinea ancora il climatologo —. Di certo, essendo l’aumento della temperatura diventata una tendenza è ragionevole aspettarsi un futuro in cui tutte le stagioni saranno sempre più calde. Nel mondo, e in Italia, in questo momento si stanno registrando valori superiori alla media mai visti finora».
È uno degli effetti del riscaldamento globale. «Una realtà conclamata dalla scienza e confermata dai fatti ma quel che è ancora più grave è che non stiamo facendo nulla per evitare il peggioramento di questa situazione. Mi sembra di essere tornato indietro di 40 anni, quando si cominciava timidamente a parlare di crisi climatica. La verità è che oggi clima e ambiente sono finiti all’ultimo posto dell’agenda politica».
Crollo delle temperature d’inverno, ma anche dei giorni di gelo, quelli cioè con minima inferiore a zero gradi. Continua Mercalli: «A Torino la media 1991-2020 da ottobre a febbraio era di 27 giorni all’anno con minima sottozero, quest’anno, fino al 28 febbraio, sono stati sei. E a Piacenza 35, contro la media di 53. Cioè, rispettivamente, il 78 e il 34% in meno». L’altra faccia della medaglia del riscaldamento del clima sono i fenomeni meteorologici estremi, come grandinate, nubifragi ed alluvioni lampo.
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