titolare del maneggio

UN ORCO TRAVESTITO DA MAESTRO D' EQUITAZIONE: ABUSI SU 7 RAGAZZINE DAI 6 AI 14 ANNI, IL TITOLARE DI UN MANEGGIO DI CASERTA IN MANETTE – ECCO COME MINACCIAVA LE SUE POVERE VITTIME: “E' INUTILE CHE LO RACCONTI IN GIRO, TANTO NON TI CREDERÀ NESSUNO” – LA DENUNCIA DI UNA 14ENNE: “ERO TERRORIZZATA. SAREI STATA PRONTA A USARE IL CACCIAVITE CONTRO DI LUI PER IMPEDIRGLI DI FARMI DEL MALE”

Grazia Longo per “la Stampa”

 

titolare del maneggio

Dopo quasi quattro anni di abusi sessuali ha trovato il coraggio e ha chiesto aiuto a Telefono azzurro. Una ragazzina di 14 anni della provincia di Caserta ha denunciato il suo istruttore di equitazione, che era anche il titolare del maneggio, e lo ha fatto arrestare.

L' imprenditore, poco più di 50 anni, padre di tre figli tra cui anche una ragazza maggiorenne, è ora agli arresti domiciliari per violenza sessuale pluriaggravata e continuata.

 

Non appena Telefono azzurro ha ricevuto l' allarme dell' adolescente ha avvisato la Procura dei minori di Santa Maria Capua Vetere ed è scattata l' inchiesta in collaborazione con la Squadra mobile di Caserta. Sconcertante la realtà emersa dalle indagini: oltre alla quattordicenne, l' uomo ha approfittato di altre 6 ragazzine, tra i 6 e i 14 anni. Un orco travestito da maestro d' equitazione che per anni ha agito indisturbato perché minacciava le sue povere vittime. «E' inutile che lo racconti in giro, tanto non ti crederà nessuno» intimava loro.

 

MANEGGIO

Palpeggiamenti, baci rubati, strofinamenti con il corpo: il manuale della violenza era messo in moto non appena l' uomo riusciva a rimanere solo con l' allieva di turno. Il fienile era il posto preferito per l' approccio sessuale, in quanto mentre dava da mangiare ai cavalli l' istruttore rimaneva solo con le ragazzine. I poliziotti della Mobile guidata da Davide Corazzini hanno raccolto le testimonianze delle sette allieve ed è emersa una verità fotocopia. Hanno tutte accusato l' istruttore di aggressioni sessuali.

 

Gli inquirenti hanno convocato le vittime, che hanno confermato con dovizia particolare gli abusi subiti; sotto choc le minori, molto arrabbiati i genitori, che credevano di aver affidato le proprie figlie ad una persona seria e competente. Nessun altro addetto della struttura è risultato complice o quanto meno acquiescente con l' istruttore, anche perché le condotte incriminate sarebbero avvenute nei momenti in cui l' uomo si isolava con le varie ragazzine.

MANEGGIO

 

Ma a un certo punto, pochi mesi fa, l' istruttore si è spinto troppo in là e ha buttato per terra la quattordicenne, gettandosi sopra di lei nel tentativo di mimare un rapporto sessuale. La ragazzina è riuscita a divincolarsi ma quell' episodio l' ha convinta a rivolgersi al Telefono azzurro. Anche lei si era sentita dire «non ti permettere di parlare, tanto nessuno ti crederà», ma non si è data per vinta e ha rivelato gli abusi subiti all' onlus.

 

Non solo, temendo che il cinquantenne volesse nuovamente cercare l' occasione per strofinarsi contro di lei, si è regolarmente recata al maneggio munita di un cacciavite.

«Ero terrorizzata - ha poi raccontato agli inquirenti - sarei stata pronta a usare il cacciavite contro di lui per impedirgli di farmi del male». E' stata lei stessa a spiegare ai magistrati del pool fasce deboli e ai poliziotti che c' erano anche altre vittime. Le ragazzine, che a casa avevano taciuto gli episodi di molestie, tra di loro si erano invece confidate.

 

«Abbiamo cercato di farci forza tra di noi, ma quell' uomo è pericoloso e ci fa paura - ha ribadito la quattordicenne -. Con i suoi gesti ha sporcato anche la nostra passione per l' equitazione. Ma noi siamo coraggiose e andremo avanti per la nostra strada.

Meno male però che lo hanno arrestato». Lui, dal canto suo, ripete come un mantra: «E' tutto un equivoco. Sono vittima di un complotto».

cavallo