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NON SIAMO PRONTI A FARE A MENO DELLO ZIO SAM – CHE COSA ACCADREBBE SE GLI AMERICANI SI SGANCIASSERO DALLA NATO, COME PAVENTATO DA TRUMP? OCCORREREBBE RIMPIAZZARE 80 MILA SOLDATI STATUNITENSI SUL CAMPO E PRENDERE IL POSTO DEGLI USA NEL COMANDO DELLE OPERAZIONI MILITARI E DEI SERVIZI SEGRETI – IL GENERALE TRICARICO, EX VICECOMANDANTE DELLA MISSIONE NATO CHE HA FATTO LA GUERRA DEL KOSOVO: “AL MOMENTO, LA CAPACITÀ USA DI INTELLIGENCE È INSOSTITUIBILE. COSÌ COME LA CAPACITÀ DI ORGANIZZARE LA GUERRA, CHE NON SI IMPARA DALL'OGGI AL DOMANI” – IL NODO DELLA DIPENDENZA DALL'INDUSTRIA AMERICANA, L'UNICA IN GRADO DI SFORNARE GRANDI NUMERI DI ARMAMENTI AD ALTA TECNOLOGIA...

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Estratto dell’articolo di Marco Bresolin e Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

donald trump - nato

Ci sono i soldati, 65 mila "fissi" e altri 20mila che servono a rafforzare il fianco Est – nei Paesi ai confini con Russia, Bielorussia e Ucraina – nel quadro dei battlegroups multinazionali. Ci sono oltre quaranta basi, dalla Groenlandia alla Turchia all'Italia di Sigonella e Aviano. Ma soprattutto c'è la leadership. Questi sono gli americani in Europa, presenti nella cornice dell'Alleanza atlantica.

 

È americano, e finora sarebbe stata una bestemmia pensare il contrario, il generale Alexus Gregory Grynkewich alla guida del Comando supremo delle potenze alleate in Europa (Saceur).

 

la presenza militare americana in europa

Se gli Usa lasciano la Nato Che cosa accadrebbe se presto gli americani si sganciassero dalla Nato e lasciassero l'Europa agli europei? Sotto il profilo quantitativo, non sarebbe difficile sostituire 70 o 80 mila soldati statunitensi.

 

Ma sotto il profilo qualitativo, è tutto un altro discorso. Dice il generale Leonardo Tricarico, che è stato Capo di stato maggiore dell'Aeronautica e vicecomandante della missione Nato che ha fatto la guerra del Kosovo: «Al momento, la loro capacità di intelligence è insostituibile. Così come la capacità di organizzare la guerra, che non si impara dall'oggi al domani».

 

[...]  Nel 1999, nella guerra condotta dalla Nato contro la Serbia di Milosevic, gli americani dimostrarono agli europei che cosa significa intelligence e capacità di comando e controllo.

 

DONALD TRUMP E MARK RUTTE - VERTICE NATO AJA

L'intera campagna aerea che mise in ginocchio la Serbia fu guidata da un anonimo colonnello americano che aveva la funzione di "battlestaff director", ossia "direttore delle operazioni di battaglia". Ebbene, soltanto quel colonnello aveva il quadro aggiornato, ora per ora, dei possibili obiettivi, delle difese, della contraerea, dei possibili danni collaterali. Era il frutto della gigantesca capacità di intelligence a stelle e strisce, ineguagliabile per i miseri e frazionati strumenti dei singoli Paesi europei.

 

«La capacità di intelligence – spiega Tricarico – è il combinato di osservazione satellitare, intercettazione elettronica, spionaggio sul campo, ma anche capacità di processare i dati». Nel frattempo si è aggiunta l'intelligenza artificiale e l'analisi dei social, che si sta rivelando un'arma potentissima per sapere tutto del nemico.

 

soldati nato

Secondo episodio emblematico: la Libia del 2011. La guerra aerea che la Nato condusse contro il regime di Gheddafi fu all'inizio tutta europea. Francesi e inglesi appena incassato il via libera delle Nazioni Unite (peraltro il Consiglio di Sicurezza aveva deliberato solo una "no-fly zone") iniziarono i bombardamenti.

 

Dopo qualche giorno, per spinta dell'Italia che era stata presa in contropiede, il comando delle operazioni fu assunto dalla Nato. E da quel momento anche aerei italiani presero a bombardare le forze di Gheddafi. Non quelli americani, che si tirarono fuori e non vollero partecipare assolutamente alla guerra.

 

leonardo tricarico foto di bacco

Ebbene, i primi 15 giorni furono caotici. Più dei libici, il pericolo erano gli alleati stessi. Nessuno sapeva bene dell'altro, dove si sarebbe trovato, che cosa avrebbe fatto, quale rotta avrebbe seguito [...]

 

Anche quella volta, la situazione fu risolta affidando la leadership agli americani, che furono pregati di "prestarci" la loro intelligence e un direttore delle operazioni. Nuova sicurezza europea Non sono tanto i numeri della presenza militare degli Stati Uniti in Europa, allora, a preoccupare gli europei, quanto le loro capacità.

 

[...]  è da capire come sarà ridisegnata l'architettura della sicurezza nel Vecchio Continente. L'Alleanza ha una doppia guida: una politica, guidata dal segretario generale e composta essenzialmente dal Consiglio Nord Atlantico di cui fanno parte tutti gli Stati membri, e una militare, vale a dire il Comando supremo delle potenze alleate Shape, che ha sede a Mons, in Belgio.

 

donald trump - nato

Shape è il comando strategico e ha alle sue dirette dipendenze i comandi operativi (tra cui la sede di Napoli) e quelli tattici che gestiscono le operazioni militari nei vari domini (terrestre, marittimo, aereo). Il comandante militare, come detto, è sempre un americano.

 

Europei sono il segretario generale (oggi l'olandese Mark Rutte, in precedenza il norvegese Jan Stoltemberg) e il presidente del Comitato dei Capi di stato maggiore (in questo momento, l'ammiraglio italiano Giuseppe Cavo Dragone). E dunque: ruoli e responsabilità come saranno suddivisi all'interno della Nato che verrà?

 

soldati nato afghanistan

Se poi si parla con qualche esperto di cose militari, emerge che gli Usa sono indispensabili anche per diverse altre capacità: il trasporto aereo di uomini e mezzi, il genio militare che permette di allestire dal nulla una base in poco tempo, ovviamente la deterrenza nucleare. E poi la massa critica di armi ad alta tecnologia.

 

A questo si aggiunga la nostra dipendenza dall'industria americana, che è l'unica in grado di sfornare grandi numeri di armamenti ad alta tecnologia. Su questo fronte, anche attraverso le iniziative Ue, gli europei stanno cercando di emanciparsi, ma è un processo lento.

 

L'Ue si sta muovendo con l'orizzonte del 2030, però molte iniziative in ambito militare richiedono più tempo. Basti pensare al progetto Gcap (Global Combat Air Programme) portato avanti da un consorzio tra Italia, Regno Unito e Giappone per la realizzazione di un caccia multiruolo di sesta generazione che non sarà in volo prima di dieci anni. Se tutto va bene. Per non parlare del ritardo clamoroso sul fronte satellitare o dell'intelligenza artificiale.

 

SOLDATI NATOleonardo tricarico foto di bacco (1)soldati nato