yahya sinwar benjamin netanyahu

UN ACCORDO PER GAZA È INEVITABILE, NONOSTANTE NETANYAHU – DAGLI USA ALL’UE, TUTTI PREMONO PER UNA TREGUA MILITARE NELLA STRISCIA IN CAMBIO DEL RILASCIO DI 40 OSTAGGI ANCORA IN MANO A HAMAS – L'INCOGNITA È YAHYA SINWAR, RINCHIUSO IN UN TUNNEL DI GAZA, CHE FINORA HA SEMPRE RISPOSTO DI NO – “BIBI” NON FRENA E ANNUNCIA: “È STATA FISSATA GIÀ LA DATA PER L’INVASIONE DI RAFAH”. GLI ISRAELIANI STANNO ACQUISTANDO 40.000 TENDE PER PREPARARE L'EVACUAZIONE DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PALESTINESI...

1 - 'ISRAELE STA COMPRANDO 40MILA TENDE PER EVACUARE RAFAH'

tendopoli a rafah

(ANSA) - Israele sta acquistando 40.000 tende per preparare l'evacuazione di centinaia di migliaia di palestinesi dalla città di Rafah, nel sud di Gaza: lo afferma un funzionario israeliano all'Associated Press, ripresa dal Guardian.

 

Ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato che è stata fissata una data per l'invasione israeliana dell'ultima città di Gaza situata al confine con l'Egitto. Si stima che circa 1,5 milioni di palestinesi si siano rifugiati nella città meridionale dopo essere fuggiti dai bombardamenti israeliani in altre parti del territorio.

 

2 - 'L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE CON MILIZIANI, NON DIRETTAMENTE

rafah palestinesi in fuga

(ANSA) - L'Iran non attaccherà direttamente Israele ma colpirà attraverso forze iraniane nella regione: lo hanno detto alla Cnn due fonti vicine all'intelligence americana sulla questione, che sostengono Teheran ha esortato molti dei suoi gruppi di miliziani a lanciare simultaneamente un attacco su larga scala contro Israele, usando droni e missili, che potrebbero attaccare già questa settimana. Teheran teme una drammatica escalation dei combattimenti, dicono le fonti, e non vuole dare agli Stati Uniti o ai suoi alleati una scusa per attaccare direttamente l'Iran.

 

3 - UN ACCORDO OPPORTUNO

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “Il Foglio”

 

benjamin netanyahu

I negoziati per arrivare a un accordo tra Israele e Hamas sono entrati nella fase di una corsa forsennata, di un via vai necessario e incessante per stringere i tempi. Israele ha mandato i suoi uomini cruciali al Cairo, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shabbak Ronen Bar, e questa sera il gabinetto di sicurezza si riunirà per parlare delle condizioni, prima di tornare di nuovo a negoziare in Egitto.

 

L’accordo è visto come la barriera tra una fase della guerra e l’altra, come un argine o una porta su cui tutti stanno spingendo. Domenica la prima pagina di Haaretz aveva le foto di tutti gli ostaggi israeliani ancora tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza, tra i volti […] c’era la scritta: “Non c’è più tempo”.

 

rafah palestinesi in fuga

[…]  Per il momento sia Israele sia Hamas hanno detto che c’è poco di nuovo, soltanto gli egiziani e qatarini hanno parlato di ottimismo. Per gli Stati Uniti è questo il momento di insistere e anche il discorso che Benjamin Netanyahu ha fatto domenica sera davanti al governo aveva dei toni diversi rispetto al solito. Netanyahu non ha parlato di azioni militari, ma di prospettive negoziali e ha promesso una vittoria sempre più vicina.

 

Un accordo permetterebbe di ritardare l’operazione nella città di Rafah, dove è rimasta l’ultima brigata di Hamas, rifornita dal contrabbando e dai miliziani che sono riusciti a sopravvivere ai combattimenti con Tsahal nel resto della Striscia. Ma a Rafah, oltre a Hamas, ci sono circa un milione e mezzo di civili, è la zone più popolata di Gaza, l’operazione non può partire senza che venga evacuata e senza che l’esercito israeliano si coordini con gli egiziani.

 

proteste contro netanyahu in israele 1

[…]  Israele continua a dire che non ci sono alternative all’ingresso nell’ultima delle città del sud, eliminare Hamas vuol dire toglierle ogni capacità militare, Netanyahu ha detto che esiste già una data per l’offensiva a Rafah, e dirlo serve anche a far capire a Hamas che trattenere gli ostaggi non salverà l’organizzazione.

 

Ieri l’Iran ha celebrato la riapertura di una sede del consolato a Damasco, una settimana dopo l’attacco israeliano che, oltre a polverizzare la sede precedente, ha ucciso il generale pasdaran Mohammad Reza Zahedi e alcuni suoi sottoposti. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ieri era in Siria, nel celebrare la rapidissima riapertura ha minacciato Israele promettendo “giorni difficili” e elencando una serie di ambasciate che potrebbero essere colpite in giro per il mondo.

 

RAFAH - STRISCIA DI GAZA

[…]  intanto anche Teheran aspetta un accordo: una fonte diplomatica ha riferito a Jadeh Iran che nel caso di un’intesa si asterrebbe dal rispondere all’attacco israeliano. Le divisioni su come far arrivare la vendetta contro lo stato ebraico sono consumate in un dibattito che morde il regime iraniano. Con un accordo tra Israele e Hamas anche il fronte nord si fermerebbe, come già accaduto a novembre dello scorso anno, durante l’unico cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas.

 

Yahya Sinwar

Ieri Tsahal ha eliminato Ali Ahmed Hassin, comandante delle forze Radwan, che operano vicinissime al confine con Israele. Hassin pianificava e supervisionava gli attacchi è il trentesimo comandante ucciso dall’inizio della guerra che Hezbollah ha cominciato subito dopo il 7 ottobre, costringendo Israele a evacuare le città a nord, a disporre truppe a difesa del confine.

 

Israele non passa un giorno senza protestare, i parenti delle famiglie degli ostaggi e i cittadini stanchi del governo sono diventati un unico fiume che inonda le strade davanti alle istituzioni. […]

 

La liberazione degli ostaggi sarebbe un sollievo, potrebbe rompere la coalizione di governo con l’uscita dei partiti estremisti, che però, sondaggi alla mano, sanno che sono più deboli e con poco potere negoziale. Il ministro della Difesa Yaov Gallant ha detto: “Questo è il momento opportuno per un accordo”.

 

VALICO DI RAFAH

Le proposte ci sono, rimane un problema: l’ultima parola spetta a un uomo rinchiuso in un tunnel a Gaza, Yahya Sinwar, che finora ha sempre risposto di no. Ieri Hamas avrebbe detto di non poter rilasciare i 40 ostaggi inclusi nell’ultima proposta di cessate il fuoco perché dei 136 prigionieri almeno 100 sarebbero morti.

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