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AGGUATO A SAN SEVERO, VICINO FOGGIA: UCCISI MARITO E MOGLIE NEL LORO NEGOZIO – FORSE UNA VENDETTA: IL FIGLIO AVEVA AMMAZZATO UN COETANEO - GLI INVESTIGATORI NON ESCLUDONO UNA FAIDA TRA CLAN
Carmine Festa per la Stampa
Nicola e Isabella sono stati uccisi ieri mattina nella profumeria che avevano aperto a porta San Marco in pieno centro storico.
Erano i genitori di un minorenne che nell' ottobre scorso aveva ammazzato un coetaneo, Mario Morelli, con il quale aveva litigato per questioni legate ad una ragazza. E' dunque quella della vendetta la pista principale seguita dalla Direzione investigativa Antimafia di Bari che indaga sul duplice omicidio di Isabella Rotondo e Nicola Salvatore.
I killer I killer sono entrati nella profumeria "Da Isabella" che Nicola aveva intestato alla moglie ed hanno fatto fuoco con una mitraglietta. La madre di Isabella ha visto i sicari fuggire via ma è rimasta impietrita come tutti i passanti in questa zona centrale del paese dove è stato compiuto il duplice omicidio. I killer, che erano a bordo di uno scooter, non hanno incrociato una pattuglia della polizia soltanto per una manciata di secondi.
Gli agenti hanno trovato poco lontano dal luogo dell' agguato altri bossoli, segno evidente che il commando ha voluto scaricare le armi prima di continuare la fuga. Nicola e Isabella potrebbero aver pagato con la vita il fatto di essere i genitori del minorenne che ha ucciso un suo coetaneo. Ma gli investigatori non escludono neppure la pista della faida tra i clan della zona.
San Severo è infestata dalla malavita. A dimostrazione del dominio sul territorio esercitato dai criminali c' è l' ultimo episodio ripreso dalle telecamere con un malvivente che esplode alcuni colpi di pistola contro i mezzi delle forze dell' ordine inviate a San Severo per far sentire di più la presenza dello Stato.
Una necessità inderogabile come sottolinea il sindaco Francesco Miglio, sconvolto dall' ennesimo agguato criminale.
Miglio si è messo in contatto con il prefetto Morcone, capo di gabinetto del ministro dell' Interno Marco Minniti per sollecitare interventi non più rinviabili: «Vogliamo qui un reparto di prevenzione del crimine e la Direzione investigativa antimafia - spiega il primo cittadino - e sul territorio va potenziata la presenza delle forze dell' ordine». E' un grido di allarme quello che si solleva dal municipio del centro della Capitanata, un appello a intervenire perché - come hanno dimostrato le modalità di questo ultimo agguato - i clan ormai a San Severo colpiscono a qualsiasi ora. Anche quando il centro storico è popolato da persone uscite di casa per fare la spesa.
Chi è passato davanti alle vetrine della profumeria "Da Isabella" ieri mattina ha evitato solo per un caso l' appuntamento con il terrore. I killer erano appena andati via continuando a seminare paura in un paese che grida ancora una volta la sua voglia di ribellarsi ai clan.
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