aldo busi

BUSI E BASTA ABUSI - “SONO CONTRARIO ALLA MATERNITÀ SURROGATA MA SERVE UNA LEGGE. E COMUNQUE ADOTTARE NON DOVREBBE ESSERE UN DIRITTO MA UN DOVERE”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

ALDO BUSIALDO BUSI

Aldo Busi per il “Fatto Quotidiano”

 

Pur restando del tutto contrario a qualsiasi forma di maternità surrogata (compresa quella fornita "per amore", per esempio di una sorella fertile a una sorella sterile; e finiamola con quei ridicoli semplicioni che affermano che se una donna dona il midollo spinale a un'altra, non si capisce perché non dovrebbe darle in prestito anche l'utero: nel primo caso uno più uno fa due ma nel secondo fa tre, e il terzo che ne pensa?) e vista l' universale resilienza al buon senso di non pretendere diritti costituzionali "naturali" sulla pelle altrui (e, se possibile, nemmeno propria) e facendomi molta forza ideologica, civile e umana, sono favorevole a una legge in merito, come quella in Canadà, che almeno dia alcune direttive e garanzie fondamentali a tutti i contraenti un simile contratto ed eviti troppi danni primari e collaterali alle portatrici di questi feti ad uso terzi e troppi illeciti economici (quali ricorso al mercato nero, esportazione di valuta in paradisi fiscali per pagare un siffatto traffico e, si dice, ricatti a vita dei genitori di frodo);

aldo busi bamsphoto  9aldo busi bamsphoto 9

 

già mi fa venire la pelle d'oca il fatto che la puerpera (anche canadese e californiana!) debba sottostare a un trattamento psichiatrico, vilmente già definito "training autogeno", per imparare a staccarsi dal figlio in grembo sin dai primi giorni del concepimento, ma la miseria umana, essendo figlia della stupidità, è senza fine e cercare di "regolamentarla" ne è senza dubbio in fondo massimo, ma è ancora più stupido, e miserevole, se l'intelligente fa opposizione dogmatica solo in base ai suoi di valori, quindi non più "intelligenti", lasciando la stupidità tale e quale ma aggiungendo così miseria a miseria, e a questo fine una legge qualche miseria potrebbe risparmiargliela a questi terzetti di disgraziati nati a vario titolo;

 

già in "Vita standard di un venditore provvisorio di collant" (1985) si racconta di un caso quasi simile, di una moglie (diabetica) che muore a forza di tentarle tutte per restare incinta perché il marito, un veneto, si rifiuta di adottare "sboradura de altri". Il principio è: a) si svuotino prima tutti gli orfanotrofi e i centri di tratta di esseri umani del mondo, b) l' adozione, che sia da parte di una o due persone di umano sentire, non dovrebbe essere un diritto, concesso o negato, ma un dovere di slancio di ogni cuore dotato di una mente viva.

UTERO IN AFFITTOUTERO IN AFFITTO