DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Dall'ISPRA fanno sapere che il pesce scorpione è arrivato anche in Italia, ma perché questa notizia dovrebbe preoccuparci? Il suo vero nome è Pterois volitans, conosciuto anche come Pesce Scorpione o Pesce Leone, ed è un pesce di acqua salata che naturalmente vive nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano e Pacifico, dagli anni '90 poi, quando è stato introdotto in Florida accidentalmente, ha raggiunto anche il Mar dei Caraibi e le coste Atlantiche occidentali, per la sfortuna degli ecosistemi locali. Di solito preferisce i fondali rocciosi e può raggiungere anche 150 metri di profondità.
Il pesce scorpione è un predatore eccellente che però impatta negativamente sulla biodiversità degli ecosistemi in cui si inserisce. Oltre ad essere pericolosa per gli animali, può fare danni anche agli esseri umani con le sue spine velenose, lunghe e sottili che si trovano in corrispondenza delle pinne dorsale, anale e pelviche. Questo pesce è velenoso, il suo veleno resta attivo anche 24/48 ore dopo la morte della sua preda che, nel frattempo, potrebbe finisce sul mercato.
Quanto alle punture di questo pesce, sappiamo che provoca un forte dolore che persiste ed è associato a nausea, vomito, febbre, convulsioni, difficoltà respiratoria e diarrea. Nei casi più gravi poi la zona colpita va in necrosi o insensibilità per alcuni giorni.
Cosa fare se ci punge?
Prima di tutto rimuovere le spine, poi disinfettare e immergere in acqua calda: il caldo infatti rompe la struttura proteica della tossina responsabile del dolore.
Secondo una recente ricerca dell’ISPRA, del CNR e della American University of Beirut, il pesce scorpione è arrivato anche nella Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari”, in Sicilia, come dimostrato all'interno dello studio intitolato “Range expansion of the common lionfish Pterois miles (Bennett, 1828) in the Mediterranean Sea: an unwanted new guest for Italian waters” pubblicato su BioInvasions Records.
Il suo ritrovamento ha fatto scattare l'allarme: "Considerata la potenziale invasività e pericolosità della specie, chiunque abbia catturato o avvistato un pesce scorpione è invitato a fare una foto e segnalare l’osservazione all’indirizzo: alien@isprambiente.it. E’ disponibile anche un gruppo Facebook chiamato ‘Oddfish’ sul quale condividere osservazioni di specie esotiche con utenti del mare e ricercatori".
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