AMERICA', FACCE TARZAN - LA CRONACA DEL VIAGGIO DI JD VANCE A ROMA PER LA MESSA DI INTRONIZZAZIONE DI PAPA LEONE XIV - DOPO LA CERIMONIA HA REGISTRATO UN PODCAST NELL'AMBASCIATA USA, POI È USCITO A FARE DUE PASSI A VILLA BORGHESE CON LA SUA FAMIGLIA (CIRCONDATA DA UOMINI DEL SECRET SERVICE) - JD VANCE HA COMPRATO TRE BOTTIGLIE DI VINO ROSSO LOCALE E SI È ATTOVAGLIATO A PRANZO AL "SAN BAYLON" IN VIA DI RIPETTA, BLOCCATA DAI SUV AMERICANI - LA SERA, QUEL BURINO RIPULITO DEL VICEPRESIDENTE AMERICANO HA CENATO DA "AROMA", RISTORANTE STELLATO VISTA COLOSSEO...

Estratto dell'articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”

JD VANCE - Giuseppe Di Iorio

Nell’ingorgo dei suv in via di Ripetta, la signora Giovanna non si meraviglia per niente: «Ci vengono tutti qui, attori, ministri, presidenti, e come puoi dire di no a Roma?», dice mentre la sicurezza devia sciami di turisti. È di sole, cibo e vino l’altra Roma di JD Vance, nel fuoriprogramma che il vicepresidente americano si concede dopo una due giorni densa di incontri istituzionali, e la cena romantica allo stellato Aroma, tavolo con vista sul Colosseo, domenica sera.

La mattina inizia con la visita in Vaticano e prosegue all’ambasciata degli Stati Uniti, in via Veneto, dove ad attenderlo ci sono l’Ap, la Abc e la Nbc, ma soprattutto c’è Ross Douthat, editorialista del New York Times. È considerato uno dei più influenti giornalisti conservatori, di scuola ratzingeriana, critico della secolarizzazione europea a cui contrappone la resilienza del cattolicesimo americano, patria spirituale della quale solo di recente Vance è diventato cittadino. Con lui il vicepresidente registra un podcast di quasi un’ora, che uscirà giovedì.

PAPA LEONE XIV - JD VANCE

Torna a villa Taverna, ma per restarci poco. Esce, a piedi, mano nella mano con la moglie Usha Chilukuri e il fedele capo di gabinetto, Jacob Reses, sempre accanto. Una passeggiata tra i viali di villa Borghese, schermato da un alone di agenti di sicurezza, lei in camicetta nera e pantaloni ruggine, lui camicia bianca e cappellino blu — senza scritta maga.

Giù fino alla terrazza del Pincio, con i soliti suonatori. Uno intona Stairway to Heaven dei Led Zeppelin, sorrisi e saluti. A piazza del Popolo la signora alza lo sguardo catturata dall’obelisco, ma non c’è tempo per fermarsi. Li aspettano per pranzo al San Baylon, a Palazzo Ripetta tra la curiosità dei passanti e qualche mugugno dei ristoratori di zona che lamentano persa «una mattinata di affari». [...]

jd vance bacia giorgia meloni

Dopo pranzo, Vance e consorte si fermano alla storica enoteca Buccone, un’istituzione a Roma, conosciuta tra le altre cose per essere stata tra le prime a servire vini di qualità alla mescita e che ha conservato un fascino autentico, in una zona assediata dai turisti.

«Ha chiesto vini rossi locali, gli abbiamo suggerito produttori del Lazio», raccontano a Repubblica i proprietari, i cugini Francesco Buccone e Paolo Trimani. Tre bottiglie e poi di corsa nel suv nero che l’attende all’uscita.

Diradata la folla, una funzionaria dello staff vicepresidenziale torna nell’enoteca, e con grandi sorrisoni si porta via un’altra infornata di bottiglie, dal barolo piemontese all’aglianico campano ai vini marchigiani: assaggi da tutta Italia in questa Roma un po’ sacra, molto profana.

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