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Estratto dell'articolo di Alberto Giulini per www.corriere.it
martino benzi e monica berta il giorno del loro matrimonio
Una tragedia familiare ha scosso oggi, mercoledì 27 settembre, la città di Alessandria. Un uomo di 66 anni, Martino Benzi, ha ucciso la moglie Monica Berta 55 anni, il figlio Matteo di 17 e la suocera Carla Schiffo, 78 anni. Poi si è tolto la vita. In tasca aveva un biglietto con su scritto. «Andate a casa e troverete i cadaveri di mia moglie e mio figlio». Nell'abitazone è stato poi ritrovato un secondo biglietto: «Li ho uccisi io. Ho distrutto la mia famiglia, che amavo più di ogni altra cosa». Accanto al corpo dell'uomo, gli investigatori hanno trovato e sequestrato un rasoio e un coltello.
A far scattare l’allarme è stato l’omicidio-suicidio avvenuto all’interno di una casa di riposo, l’istituto «Divina Provvidenza Madre Teresa Michel» situato nell’omonima piazza di Alessandria. Qui l'uomo, un ingegnere, ha raggiunto l'anziana suocera e una volta soli in giardino l'ha uccisa con un coltello che ha poi rivolto contro se stesso, alla gola. I due corpi senza vita sono stati ritrovati dal personale della struttura.
I carabinieri, secondo quanto si apprende, proprio in seguito alla tragedia nell'istituto hanno scoperto quanto accaduto in precedenza. Hanno cercato di rintracciare moglie e figlio dell'uomo, scoprendo che la donna, un'impiegata, non era andata al lavoro a Valenza Po e che il ragazzo non era a scuola. Frequentava l'Itis Alessandro Volta. È a quel punto che i militari sono andati a casa della famiglia in via Lombroso 6 e, sfondata la porta, hanno trovato i due cadaveri.
casa di riposo madre teresa michel ad alessandria
I carabinieri sono al lavoro per ricostruire le dinamiche che hanno portato alla tragedia. Il 17enne sarebbe stato ucciso nel sonno. Monica Berta, lavorava da anni a Valenza come impiegata al gruppo Damiani, storica azienda di gioielleria. […]
«Era una famiglia molto unita e venivano spesso a trovare la signora Carla. Il marito e la moglie tutti i giorni, il figlio almeno una volta alla settimana», racconta una delle suore della casa di riposo Michel. L'ingegnere elettronico sembrava tranquillo e la suocera lo ha accolto calorosamente. Erano le 10.30, subito dopo l'inizio dell'orario delle visite: «Avevamo appena aperto e loro sono rimasti in giardino - continua la suora -. Poi un'operatrice si è accorta di quello che era successo e ha dato l'allarme. Una tragedia che nessuno poteva aspettarsi. La signora Carla era una persona dolce, siamo tutti scossi».
L'uomo ha lasciato due biglietti. In casa è stato trovato un testo relativo alle sue intenzioni. Nella sua tasca c'era un altro biglietto. All'origine della strage un crescente disagio personale, che lo avrebbe portato a pensieri autolesionistici. Forse, proprio l'idea di abbandonare la famiglia in condizioni di difficoltà, l'avrebbe spinto a coinvolgere nella furia omicida anche i parenti.
monica berta 1matteo benzicasa di riposo madre teresa michel ad alessandria 1monica berta casa di riposo madre teresa michel ad alessandria
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