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ANDATE A DIRLO A LUI, CHE IL COVID NON ESISTE - UN UOMO INGLESE DEL SUFFOLK, KARL KNIGHTS, È APPENA USCITO DALL'ISOLAMENTO PER IL COVID: HA DECISO DI RESTARE CHIUSO IN CASA PER QUASI 5 ANNI - NON SI TRATTA DI UN PARANOICO: È AFFETTO DA UNA PARALISI CEREBRALE E DA UNA CONDIZIONE DI IMMUNOSOPPRESSIONE, CHE LO RENDONO VULNERABILE ALLE INFEZIONI: "ERA L’UNICA SCELTA CHE MI PERMETTEVA DI RESTARE AL SICURO…"
DAGONEWS
Fonte: People
Dopo quasi 5 anni di isolamento per il Covid, Karl Knights torna nel mondo esterno
Nel marzo 2020, quando il mondo è stato colpito dalla pandemia di Covid-19, milioni di persone si sono chiuse in casa per proteggersi. Per la maggior parte, le restrizioni sono durate settimane o mesi. Ma per Karl Knights, un uomo del Suffolk, in Inghilterra, l’isolamento è durato quasi cinque anni.
Karl, che convive con una paralisi cerebrale e una condizione di immunosoppressione, ha iniziato il suo auto-isolamento all’inizio della pandemia per proteggersi dai rischi potenzialmente fatali del virus. Le sue condizioni mediche lo rendono estremamente vulnerabile alle infezioni, motivo per cui ha scelto una prudenza estrema: rimanere chiuso in casa per 1.750 giorni.
"Sono uscito molto raramente negli ultimi cinque anni", ha raccontato Karl alla BBC Radio Suffolk. "In questo momento sto iniziando a uscire di nuovo, con cautela. È bello, ma sono ancora più prudente rispetto alla maggior parte delle persone."
Durante il suo lungo isolamento, Karl ha continuato a coltivare la sua passione per la scrittura e il giornalismo, condividendo pensieri, poesie e riflessioni online. Il contatto con l’esterno, per lui, è passato principalmente attraverso lo schermo di un computer, mentre il mondo attorno a lui si adattava a una nuova normalità.
Secondo il National Institutes of Health (NIH), le persone immunocompromesse, come Karl, hanno una ridotta capacità di combattere le infezioni, e il rischio rappresentato dal Covid-19 per loro è stato, ed è tuttora, molto serio.
Oggi, mentre il mondo sembra aver voltato pagina sulla pandemia, Karl sta muovendo i primi passi verso una vita più aperta. Ma lo fa con consapevolezza e cautela.
La sua storia è una potente testimonianza di quanto siano state diverse, e in alcuni casi estreme, le esperienze vissute durante la pandemia. È anche un richiamo alla necessità di considerare le realtà di chi non ha potuto semplicemente “tornare alla normalità”.
"Non è stata una scelta facile", ha detto Karl. "Ma era l’unica che mi permetteva di restare al sicuro."
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