DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Samuele Maccolini per https://www.linkiesta.it
Quando Tiziano Terzani ci lasciò in quel triste luglio del 2004, la moglie Angela gli stava accanto da quasi cinquant'anni. Sposati giovani, Angela sarà il filo di seta che lega l'elefante al palo, e che il pachiderma non vuole spezzare. Roccia su cui aggrapparsi, compagna di una vita, la moglie di Tiziano Terzani è stata la pietra d'angolo di tutta l'esistenza avventurosa del giornalista fiorentino. Ora è rimasta lei a proteggere il patrimonio culturale che ci ha lasciato.
[…] L'uscita del nuovo libro postumo In America (Longanesi) - raccolta di corrispondenze di Tiziano dal '67 al '69 scritte per il giornale l'Astrolabio dall'America dove studiava grazie ad una lauta borsa di studio - è un'occasione per parlare degli states al tempo di Trump, cosa non abbiamo ancora capito e cosa sì. Ma anche di marxismo, comuni ed ecovillaggi, contestazioni giovanili, hippies e capitalismo imperante (da combattere). […]
Angela, In America esce postumo a 14 anni dalla morte di Tiziano. Il libro è una raccolta di articoli scritti per la rivista l’Astrolabio quando Tiziano studiava a New York grazie a una generosa borsa di studio. Chi era Tiziano Terzani prima di diventare Tiziano Terzani? È questo un appuntamento da non perdere per conoscere degli aspetti non conosciuti della vita di Tiziano?
Tiziano è stato tante cose diverse. […] Gli articoli sono scritti con grande cura e grande senso di responsabilità; c’è una grandissima precisione. Tiziano era ancora giovane e convinto che si potesse raggiungere la verità; poi, più tardi, capirà che alla verità ci si può solo avvicinare. Per lui l’importante era essere precisi e informati, capire come davvero stavano le cose di persona senza farsele raccontare dalle agenzie, dalle radio, dalla televisione. […]
Cosa è rimasto di questi anni infervorati? Quali movimenti hanno fallito sin dal principio e quali invece hanno modificato per sempre la storia americana e la vostra personale?
[…] È rimasto solo il consumismo americano. Il mondo è diventato di una banalità uniforme; è drammatico. L’unica aspirazione è il consumismo e la ricchezza. Che questo sia il risultato di quegli anni, dove persone di altissimo livello combattevano per qualcosa di giusto, è una realtà che promette male per l’umanità. Il capitalismo ci sta facendo diventare tutti scemi.
In una foto stampata sul libro In America si può vedere un giovane e sorridente Tiziano che tiene in mano un cartello su cui troneggia la scritta “fuck capitalism”. È ancora possibile elaborare nuove grandi ideologie che rivoluzionino il mondo?
[…] in quel periodo i benefici del capitalismo sembravano inesistenti e la maggiornaza della popolazione mondiale era più povera che adesso. […] Al momento trovo che la sinistra non abbia alcuna chance di rimettersi in piedi se non ragiona sul suo fallimento. La gente non ha riflettuto. Oggi, con questo cadavere nell’armadio, non si fa un passo avanti. […]
Leggendo l’introduzione si scopre che durante la permanenza in America ci sono stati alcuni contatti con comunità di hippies. Se ne ricava, dalle sue parole [l’introduzione è a cura di Angela Terzani ndr], anche un certo disagio e sospetto nei confronti di quelle esperienze giovanili. Oggi in Italia assistiamo a sempre più giovani che tornano a lavorare nei campi e creano aziende agricole; c’è anche una crescita senza precedenti di comuni ed ecovillaggi. In generale lo yoga, la ricerca di un’alimentazione e di una vita sana sono modelli sempre più diffusi. Cosa ci dicono queste tendenze? Tiziano è stato un pioniere di un certo stile di vita?
[…] Aveva capito che alla gente non gliene importava più nulla dell’economia dei grandi affari internazionali dei Paesi che visitava. La gente negli anni ’80 non sapeva più come vivere e la ricerca spirituale diveniva per molti una strada da seguire per ridare senso alla vita. Penso che stili di vita alternativi siano cresciuti in modo esponenziale anche perché tutto questo consumismo è solo per pochi; tanti giovani non hanno lavoro, né credono nel lavoro.
Non credono certo nel guadagno solo per avere la possibilità di comprarsi un altro paio di scarpe. Gli italiani sono un popolo che riflette. Mi metto nelle vesti di un giovane: per che cosa dovrei lavorare? Per avere politici corrotti e stupidi? No, io non ci sto e me ne vado a vivere in una comune. Tiziano […] ha scelto di andare sull’Himalaya per cercare di vivere valori alternativi e immergersi nella solitudine. […]
[…] Durante la vostra permanenza in America fate assieme un lungo viaggio attraverso il midwest. È lì che entrate in contatto con la vera America, con la pancia del Paese. La stessa pancia che Tiziano, ti confesserà più avanti prima di morire, avrebbe voluto imparare a conoscere per cercare di capirla. Due anni fa quella pancia ha portato Trump alla Casa Bianca. Cosa non abbiamo ancora capito degli Stati Uniti?
[…] Nel midwest ci sono i discendenti dei farmer venuto dall’Irlanda e da altre parti del mondo che tirano la carretta e vogliono mantenere il poco che hanno accumulato in una vita di fatiche per campare. […] Loro odiavano gli hippies che erano solo figli di gente ricca che cercava l’amore che la famiglia non gli aveva donato. Poi ci sono gli stati del sud che sono rimasti attaccati al passato in modo impressionante, che vivono di razzismo e paura, e ora non capiscono dove battere la testa. Noi pensiamo sempre al Texas dove c’è petrolio ed è un paese ricco, ma ci sono altri stati che sono molto più poveri; Trump gli dà fiducia. […]
In un clima politico complicato come quello odierno non si capisce più verso quale direzione la sinistra stia andando. Lo stesso popolo della sinistra sembra dividersi tra idee sovraniste e rivendicazioni popolar populiste. Come commenterebbe lo stato attuale della sinistra Tiziano? Quali i valori a cui aggrapparsi in un momento di crisi strutturale?
Lui nell’85 aveva già concluso, con un articolo uscito su Repubblica dal titolo “C’eravamo sbagliati”, che la sinistra aveva fallito. Aveva fallito perché anche quando saliva al potere, non riusciva a mantenerlo e a cambiare il mondo. Per lui era la grande crisi della sua vita. In Giappone dove vivevamo all’epoca aveva visto che il paese andava nella direzione del modello americano veneratissimo, allo stesso tempo in Cina Deng Xiaoping proclamava che “arricchirsi è glorioso”.
Poi Tiziano aveva visto l’orrore della Cambogia e ne era rimasto profondamente scosso. Non sapeva più che pesci pigliare e siccome vedeva l’umanità disorientata, ha capito che l’uomo in fondo va sempre a cercare “un proprio indovino”. Nel senso che c’è sempre una forza spirituale che tiene in mano e regola gli aspetti materiali. La sua conclusione dunque è stata che ognuno cominci con se stesso prima che con gli altri. La politica non serve a niente se non iniziamo prima noi ad essere meno avari e desiderosi di ricchezze. […]
[…] Abbiamo bisogno di forti prese di posizione da parte dei giornalisti? Certe volte è meglio mettere da parte l’oggettività?
[…] leggo la vecchia Repubblica e il vecchio Corriere: anche questi si sono adeguati a un’informazione superficiale e non ci sono prese di posizione forti anche perché la gente non ha voglia di leggere cose drammatiche; ma prima o poi le persone dovranno ingoiare la verità. […]
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