
DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO…
“ANONIMO SCRIVE A OZZY OSBOURNE: “HO REGALATO UN VIBRATORE A MIA MOGLIE. OGNI NOTTE, CONVINTA CHE STIA DORMENDO, SENTO CHE LO USA. PLEASE, MI AIUTI”. RISPOSTA DI OZZY: “NASCONDI LE BATTERIE” – LA SETTIMANA DI ANTONIO D’ORRICO: “IL GRANDE DAGO (MARTINOLOGO ECCELSO) HA PUBBLICATO UNA MERAVIGLIOSA, ERUDITISSIMA, ILLUSTRATISSIMA STORIA DEL MARTINI. QUELLA DI DAGOSPIA È UNA SUMMA IN CUI SI CAPISCE CHE IL MARTINI COCKTAIL È IL NOVECENTO, FORSE L’UNICA COSA LUNGA DEL SECOLO BREVE” – “BRUTTISSIMA NOTIZIA. SE N’È ANDATO ENRICO LUCHERINI. LO CHIAMAVANO PRESS AGENT, MA È STATO L’OMERO SCANZONATO DEL GRANDE CINEMA ITALIANO…”
Antonio D’orrico per “Domani”
DOMENICA SCORSA
Tornato a Milano dalla Calabria, ho cercato in biblioteca e archivio qualcosa di Ozzy Osbourne, morto la settimana scorsa, forse la popstar più pazza di tutte (a parte Keith Richards?), e ho trovato Chiedilo al dr. Ozzy, la rubrica di piccola posta (affari di cuore e salute) che genialmente il Sunday Times gli aveva affidato in qualità di malvissuto (sesso, droga e rock and roll).
Ho visto stasera Maria, il film su Maria Callas con Angelina Jolie, forse il più brutto del secolo. L’unica cosa azzeccata è l’antipatia della Callas, caratteristica in comune ad altre star anni Sessanta di base a Milano (penso a Oriana Fallaci, a Helenio Herrera). I Sessanta erano anni simpatici, perché loro non lo erano? È un discorso da sviluppare.
P.S. Nel cast di Maria, c’era anche Alba (hor)Rohrwacher. Credo che per chi fa cinema sia ormai una specie di Iva, una tassa da pagare. (Questa è una battuta che avrebbe avuto la benedizione del grande Ennio Flaiano)
LUNEDÌ
Alcuni highlights della posta di Osbourne.
1) Un muratore chiede alla moglie di chiamarlo “brava ragazzina” mentre fanno l’amore. La donna domanda al dr. Ozzy: «Mi devo preoccupare?». Si, risponde lui.
2) Anonimo scrive a Ozzy: «Ho regalato un vibratore a mia moglie. Ogni notte, convinta che stia dormendo, sento che lo usa. Please, mi aiuti». Risposta di Ozzy: «Nascondi le batterie».
3) Ragazzo disperato chiede aiuto perché sua sorella si è fidanzata con un immigrato clandestino, un tipo che ha una braciola di maiale e due cosce di pollo tatuate sul torace. Risposta di Ozzy: «Calma, e una fase passeggera».
4) Una certa Klausitta scrive: «A sessantadue anni lei ha un cosi bell’aspetto!
Il segreto?». Ozzy: «Dieci tazze al giorno di English Breakfast, con una buona marca di miele».
Chiedilo al dr. Ozzy lo pubblicò in Italia Arcana anni fa.
Sbrigo un po’ di posta anch’io. Scrive Stefano De Santis: «Dopo averla letta come ogni settimana con puntigliosa attenzione le segnalo che Dei miei sospiri estremi (SE) di Luis Buñuel è disponibilissimo presso le più note librerie. Lo puntavo da giorni indeciso se comprarlo o meno; la sua segnalazione e la ricetta del Martini dry hanno rotto l’equilibrio facendomi propendere per l’acquisto».
Gentile Stefano, può vedere il video in cui Buñuel mostra come preparava il suo Martini su Dagospia. Il grande Dago (martinologo eccelso) ha pubblicato una meravigliosa, eruditissima, illustratissima storia del drink (con un fondamentale contributo del mio prediletto Marco Cremonesi).
Quella di Dagospia è una summa in cui si capisce che il Martini cocktail è il Novecento, forse l’unica cosa lunga del secolo breve. Ci sono tutti nella Martineide: Franklin Delano Roosevelt, Hemingway, Churchill, Stalin, Nick e Nora (e quindi il Dashiell Hammett rosé), Marina Cicogna e Florinda Bolkan, Ian Fleming, Orson Welles, Truman Capote e Dorothy Parker. Quest’ultima dedicò al drink i versi immortali: «Mi piace un Martini, / due al massimo. / Con tre sono sotto il tavolo, / con quattro sono sotto al mio ospite».
La prossima volta daremo la parola (definitiva) ad Arrigo Cipriani, gran sacerdote nella cattedrale del «più semplice tra i cocktail, ma anche il più sofisticato»: l’Harry’s Bar di calle Vallaresso, 1323.
angelina jolie in maria callas di pablo larrain
MARTEDÌ
Bruttissima notizia. Se n’è andato Enrico Lucherini. Lo chiamavano press agent, ma è stato l’Omero scanzonato del grande cinema italiano, un costruttore di leggende. Aveva battute favolose. Una volta che andai a trovarlo a casa sua vicino a piazza Ungheria mi parlò della rovinosa plastica facciale fatta da un’attrice da me amatissima. Alla fine il suo giudizio fu lapidario e terribilmente vero: «Sembra Buscetta».
Silvia Fumarola su Repubblica ha scritto: «Caro Enrico, quanto ci mancherai». E c’è poco da aggiungere.
Frank Sinatra cincin con un Martini dry
Sul Corriere hanno pubblicato con grande spolvero tipografico (li ringrazio sentitamente) la mia prefazione alla Forma dell’acqua, il primo romanzo con Montalbano, in cui propongo un quiz a risposte multiple (a, b, c, d, e, f, g): quando Camilleri diventò il grande scrittore Camilleri?
C’è subito un concorrente, Claudio Palmigiano, un amico con cui ho condiviso de visu le sconfitte dell’Inter nelle due finali di Champions. Palmigiano scrive: «Voto le risposte e, per simpatia ed empatia, e, tecnicamente, f per la nascita del vigatese». Poi aggiunge: «Simbolicamente abbraccio la lettrice che ha ricordato la splendida Trilogia del Male di Costantini (Marsilio Ue Feltrinelli). Aneddoto personale: un giorno mi complimentai con Costantini per il meritato Premio Scerbanenco per la Trilogia. Gli dissi che negli ultimi anni non avevo letto nient’altro di così ben scritto e coinvolgente e Costantini rispose “Neppure io”».
[…]
enrico lucherini foto di bacco (4)
GIOVEDÌ
Perché Lautaro Martinez, centravanti e capitano dell’Inter, mi è caduto dal cuore? Tutto comincio quando Lautaro sbroccò contro il compagno Çalhanoglu incolpandolo del disastroso finale di stagione (e ce l’aveva anche con Thuram). Altro che capitano, mio capitano. Cosa c’era dietro la piazzata?
Mi sono tornati in mente alcuni flash. Lautaro preso memorabilmente a male parole dall’allora mister dell’Inter Antonio Conte. Lautaro che, nella finale Champions di Istanbul, non passa un pallone d’oro a Lukaku. E poi, Lautaro che fa il pesce in barile. Lascia che le colpe della sconfitta di Istanbul siano addossate al solo Lukaku.
Conclusioni? Lautaro non sopporta di essere impallato (come dicono gli attori), non sopporta che qualcuno gli rubi la scena, come hanno fatto, in momenti diversi, Lukaku, Çalhanoglu e Thuram.
Può un giocatore con questa mentalità essere il leader di una squadra? E, soprattutto, di una squadra come l’Inter che ha subito il gravissimo trauma di essere abbandonata alla vigilia di una finale Champions, quella con il Psg, persa ignominiosamente, dal suo allenatore, in questo caso Simone Inzaghi, vendutosi al miglior offerente? Cosa accadde nello spogliatoio interista alla notizia della fuga del mister in Arabia?
"L'uomo ombra" shakerato Martini
Marco Tronchetti Provera, sponsor storico dell’Inter di Moratti II, sullo shock provocato da Inzaghi ha detto: «Credo che tutti i tifosi siano rimasti male, soprattutto pensando che era una cosa già nota anche nello spogliatoio. Le scelte le persone le fanno in funzione delle loro priorità, può essere che sia stato un elemento che ha indebolito la forza morale della squadra».
All’Inter hanno preferito adottare la politica dello struzzo e fare finta che niente era accaduto. E adesso? Luciano Moggi, ex Richelieu juventino e anima nera di Calciopoli, ha messo il dito nella piaga dicendo che aver lasciato Lautaro capitano potrebbe compromettere seriamente la prossima stagione dell’Inter.
Ultima cosa. Lautaro giovanissimo fu il protégé di Maurito Icardi, discusso capitano interista prima di lui contro il quale si sollevarono inferociti i compagni di squadra, una vera rivolta. Si replica?
Icardi, tra l’altro, ha appena denunciato la sua ex first lady Wanda Nara che avrebbe diffuso un video hot che lo vede protagonista. (Proposta di titolo per questa clip di revenge porn: «Cielo, mio Maurito!»).
ozzy osbourne al concerto back to the beginning 1
Le storie di calcio possono essere voli di angeli o grovigli di vipere.
VENERDÌ
Passeggiata al Golfo dei Poeti a Lerici, dove annegò, come vuole la leggenda, il grande poeta Percy Bysshe Shelley: «Il più bel letto di morte che io abbia mai visto» scrisse Virginia Woolf. Ho bisogno di respirare grandezza dopo la miseria delle cronache calcistiche.
OZZY OSBOURNE
enrico lucherini foto di bacco (2)
Sean Connery
Hemingway - harry's bar venezia
Bogart martini
Bette Davis
Martini cocktail
Orson Weller e Charlie Chaplin
Martini cocktail
ozzy osbourne al concerto back to the beginning 3
DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO…
DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN…
DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO…
DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA…
DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO…
DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA…