DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Dario Del Porto per “la Repubblica”
Un uomo depone un mazzo di rose e due lumini sulla panchina bianca. Si siede, rimane assorto. «Non lasciarla vuota, siediti e pensa», è scritto sulla spalliera. Domenica mattina a Ogliastro Marina, frazione di Castellabate, nel cuore del Cilento.
Quell’uomo è Kai Dausel, 62 anni.
La panchina è stata messa lì da un’associazione locale per ricordare la sua compagna, Silvia Nowak, 53enne assassinata due mesi fa, il corpo senza vita dato alle fiamme nel bosco alle spalle dell’abitazione dove la coppia di cittadini tedeschi viveva ormai da cinque anni.
Kai è già indagato per l’omicidio, ma respinge le accuse. I promotori non l’hanno invitato ufficialmente, ciò nonostante decide di partecipare all’iniziativa. Si fa fotografare sulla panchina, ringrazia tutti e dice: «Spero che sia fatta giustizia, chiedo uno sforzo maggiore per arrivare alla verità». Il giorno dopo, ieri mattina, lo arrestano. Per la Procura di Vallo della Lucania, che coordina le indagini condotte dai carabinieri, ha ucciso lui Silvia. […] «È un procedimento indiziario in cui convergono una serie di fortissimi elementi a carico», dice il procuratore reggente Antonio Cantarella.
Un passo indietro. Silvia si allontana da casa intorno alle 16 del 15 ottobre. La coppia aveva avuto ospiti a pranzo che erano andati via un’ora prima. Kai dice di essersi addormentato. Quando si sveglia, esce a cercare la compagna e lancia l’allarme. Il cadavere viene ritrovato il 18 ottobre nella pineta. È per metà carbonizzato. La vittima è stata colpita alla testa con un oggetto contundente, presenta lesioni da taglio, forse inferte con la stessa arma, alla gola e al bacino. È stata uccisa il giorno della scomparsa e nel luogo dove è stato rinvenuto il cadavere. L’assassino ha dato fuoco al corpo quando la vittima era già morta.
[…] Per i magistrati, le dichiarazioni di Dausel non sono riscontrate. L’uomo avrebbe simulato la scomparsa della compagna e da allora sta recitando. […] E il movente? «È in corso di accertamento, potrebbe essere stato anche un atto impulsivo», ragiona il procuratore. Gli investigatori ipotizzano che i rapporti tra Kai e Silvia non fossero «idilliaci». Una delle piste è quella dei contrasti di natura economica.
L’avvocato Felice Carbone, che assiste l’indagato, scuote il capo: «Il pericolo di fuga non esiste. Da due mesi i carabinieri sanno con esattezza dove Kai si trova. Il pm aveva avuto tutto il tempo per depositare al gip una richiesta di custodia cautelare, invece ha preferito il fermo. Non c’è alcun il movente, tanto meno economico: la morte di Silvia ha determinato la povertà di Kai».
[…]
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