DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
Andrea Priante e Rebecca Luisetto per il “Corriere della Sera”
Con il suo camion, il 30 novembre scorso, Wolfgang Rieke ha travolto e ucciso il campione di ciclismo Davide Rebellin, che si stava allenando nel Vicentino, lungo una strada statale. È sceso, ha visto il corpo steso a terra, e si è rimesso al volante, come nulla fosse. Poi è tornato in Germania, ha sostituito il rimorchio e ha lavato le tracce di sangue con un detergente «ad alta reazione acida».
Per oltre sei mesi, la fuga che gli ha permesso di farla franca. Ma oggi, a duecento giorni esatti dall’incidente, questo camionista tedesco di 62 anni che lavora per l’azienda di trasporti del fratello, si trova in carcere a Munster, in attesa che un giudice decida se dare seguito al mandato di arresto europeo emesso dal tribunale di Vicenza e consegnarlo all’Italia.
la bici di davide rebellin dopo l incidente. 2
[…] «Non mi sono accorto di averlo investito», ha sempre sostenuto il camionista, che nel 2001 era già stato condannato a Foggia per essere fuggito dopo un incidente senza soccorrere i feriti e che nel 2014 si era visto ritirare la patente a Chieti per guida in stato di ebbrezza.
«Uno sbaglio, mentre si guida, può capitare — riflette Carlo Rebellin, il fratello del campione — ma a essere inaccettabile è come quell’uomo si è comportato dopo, con la fuga e tutto il resto. In questi mesi non si è mai fatto sentire, magari per chiedere scusa o fornire una giustificazione. Nulla. Il suo arresto ci regala un po’ di sollievo, ma speriamo sia solo il primo passo per punirlo come merita».
[…]
Stando ai periti, percorrendo una grande rotatoria il camion tedesco ha raggiunto Rebellin — la cui unica colpa è stata quella di mettersi davanti al tir, invece di lasciarlo passare — e poi ha sterzato a destra per entrare nel parcheggio di un ristorante, forse senza neppure azionare la freccia, perché in quel caso avrebbe attivato la telecamera che gli avrebbe permesso di scorgere il ciclista.
la bici di davide rebellin dopo l incidente. 1
Il veicolo ha travolto il campione, trascinandolo per alcuni metri. Stando alle immagini della videosorveglianza e ad alcuni testimoni (che l’hanno perfino fotografato con il cellulare) il conducente è sceso, si è avvicinato al corpo e poi è ripartito abbandonando la vittima.
Rieke ha raggiunto l’Interporto di Verona, dove ha caricato del materiale, e da lì è tornato in Germania prima che si riuscisse a intercettarlo. Il 28 dicembre, su richiesta della procura di Vicenza, la polizia tedesca ha sequestrato il camion, scoprendo che il rimorchio era stato sostituito.
Un mese dopo i carabinieri sono andati fino a Greven e lì, in un’officina, hanno finalmente potuto studiare il tir, scoprendo i segni lasciati dalla bici sul paraurti della motrice, ma anche quelli del detergente utilizzato per lavare le tracce.
[…] Il fratello del campione allarga le braccia: «Le malelingue dicevano che in qualche modo fosse colpa di Davide, che lui non si dovesse trovare lì in quel momento. Ora, finalmente, abbiamo le prove che la responsabilità dell’incidente è soltanto del camionista».
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