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Giovanna Maria Fagnani per il ''Corriere della Sera - Milano''
Temendo di essere intercettati, al telefono la chiamavano in gergo «Madonna di Pavia», «Madonna dei poveri», o ancora «Magia della povera verità». Nomi dietro cui si nascondeva, invece, lo spaccio di una potente droga con effetto anestetico, il metilenediossipirovalerone, meglio nota come «Mdpv».
Lo stupefacente veniva venduto a Milano, in zona Baggio e Lorenteggio, negli ambienti gay e utilizzato per il sesso estremo durante festini omosessuali e orge che duravano anche quattro giorni di fila, dal venerdì al lunedì.
È quanto emerge da un’indagine dei carabinieri di Abbiategrasso partita da Corbetta e che ha portato all’arresto di quattro persone, fra cui l’attore porno bisessuale milanese Massimo Scarpat, 34 anni, già indicato come fornitore di cocaina della showgirl Sara Tommasi, e attualmente in carcere a San Vittore, dopo essere stato arrestato dai Nas, a fine novembre, mentre ritirava un pacco contenente droga sintetica.
La nuova indagine dei carabinieri di Abbiategrasso è nata per caso. Dai contatti di Scarpat con uno spacciatore di cocaina di Corbetta si è risaliti al giro dei festini porno. Secondo l’accusa, il pornoattore — in arte «Max Scar» — acquistava via internet la droga in Olanda al prezzo di circa 30-40 euro al grammo e poi la rivendeva ad almeno 100 euro al grammo. Uno smercio che avveniva soprattutto durante le orge.
Lo stupefacente, che ha un effetto anestetizzante, veniva utilizzato per pratiche sessuali estreme. Ai festini, insieme a Scar era presente un altro spacciatore omosessuale, un commerciante milanese di 41 anni. I due non erano complici, ma agivano negli stessi «ambienti omosessuali di altissimo livello», spiegano gli inquirenti.
I festini erano organizzati in chat spesso molto popolate. Durante la perquisizione a casa del secondo arrestato, sono stati trovati anche altri tipi di droghe sintetiche utilizzate negli stessi contesti: il Ghb, meglio noto come «droga dello stupro», liquido inodore e incolore contento in una boccetta, e l’«Apbv», altra droga sintetica con effetti simili all’Mdpv, e usato probabilmente in sostituzione di questo, dal momento che — spiegano i carabinieri — ultimamente procurarselo dall’Olanda era diventato più difficile.
Per spostarsi da una casa all’altra per le orge i partecipanti usavano spesso taxi o mezzi pubblici: spostamenti e conversazioni sono stati intercettati dai carabinieri, che hanno svolto un’investigazione di tipo tradizionale durata tra marzo e settembre 2016 e poi da luglio 2016 fino agli arresti di qualche giorno fa.
Per rifornirsi di cocaina, Scarpat si rivolgeva a due spacciatori: un milanese di 54 anni, considerato «il boss» e un uomo di 53 anni di Corbetta, «il cavallino», entrambi arrestati e ora in carcere a San Vittore. Al telefono chiamavano le partite di droga con i nomi di bottiglie di champagne e infatti distribuivano lo stupefacente con pacchi contenenti vino. Un giro d’affari che, ogni sera, fruttava loro tra i 400 e i 500 euro.
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