DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
1 - ASTRAZENECA RITIRA I VACCINI ANTI-COVID «MOTIVI COMMERCIALI»
Mauro Evangelisti per “il Messaggero” - estratti
(...) AstraZeneca, colosso farmaceutico anglo-svedese, ha deciso di ritirare il vaccino anti Covid (nome commerciale Vaxzevria) a vettore virale basato su un adenovirus, sviluppato insieme allo Jenner Institute di Oxford e con il contributo di una eccellenza italiana, la Irbm di Pomezia. Venne autorizzato il 30 dicembre 2020 nel Regno Unito e il 29 gennaio 2021 nell'Unione Europea.
Nella competizione con i vaccini che utilizzano una tecnologia innovativa a mRNA (Pfizer-BionTHech e Moderna), sono prevalsi questi ultimi, perché sono più efficaci e rapidi nell'adattarsi alle mutazioni del virus. Spiegano da AstraZeneca nella nota ufficiale: «Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19, non c'è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria che di conseguenza non è più stato prodotto ne distribuito.
AstraZeneca ha pertanto deciso di ritirare l'autorizzazione all'immissione in commercio».
La tempistica però non ha aiutato a fare chiarezza: una decina di giorni fa, in un procedimento giudiziario nel Regno Unito iniziato dai familiari di chi ha subito effetti collaterali del vaccino Vaxzevria, AstraZeneca aveva messo nero su bianco ciò che era ampiamente noto e non era mai stato celato dalle autorità di regolamentazione: «Ammettiamo che il vaccino di AstraZeneca può causare Tts in casi molto rari. Il meccanismo causale è sconosciuto».
Di cosa si tratta? Di trombosi con trombocitopenia, «comporta eventi insoliti e gravi di coagulazione del sangue associati a una bassa conta piastrinica», spiega l'Organizzazione mondiale della sanità, che ha anche concluso nella prima fase dell'uso di AstraZeneca: «I dati provenienti dal Regno Unito suggeriscono che il rischio è di 4 casi per milione di adulti (1 caso su 250.000), mentre il tasso è stimato a circa 1 su 100.000 nell'Unione Europea».
Simili i dati dell'Istituto superiore di sanità che parla di 3 casi ogni milione di vaccinazioni. Il possibile, ma molto raro, effetto indesiderato, a volte anche fatale, era ben noto, tanto che per un periodo, nel 2021 c'era stata la sospensione dell'uso di AstraZeneca, poi la raccomandazione solo agli over 60, mentre, come per qualsiasi altro farmaco, la trombosi con trombocitopenia inserita tra le possibili reazioni avverse.
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2 - UN PAZIENTE RISARCITO ALTRE INDAGINI ARCHIVIATE
F. Fia. per il “Corriere della Sera” - estratti
L’ultima causa in ordine di tempo contro Astrazeneca l’ha vinta un genovese di 37 anni che proprio ieri ha ottenuto un risarcimento per le gravi reazioni avverse patite dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid nel marzo 2021.
È lo stesso periodo attorno al quale si concentra la maggior parte dei ricorsi in sede civile e penale contro la casa farmaceutica. Sempre a Genova, cinque medici sono indagati per la morte, il 10 luglio di quell’anno, della 18enne Camilla Canepa, con accuse che vanno dall’omicidio colposo al falso. Si era sottoposta al vaccino in un open day.
L’autopsia ha stabilito che non aveva patologie pregresse e che la sua morte è «ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso della somministrazione del vaccino anti Covid», i cui sintomi però furono sottovalutati.
In Sicilia, invece, diversi casi si concentravano attorno al lotto 2856, distribuito sull’isola e somministrato in via prioritaria a insegnanti e forze dell’ordine, che potrebbe aver portato, dicono le sentenze di archiviazione, alla morte del sottufficiale della Marina Stefano Paternò, 43 anni, e dell’agente di polizia di Catania, Davide Villa, 50 anni. «Il decesso è ascrivibile alla risposta individuale al vaccino indotto da uno stato di sensibilizzazione al Sars-Cov-2, contratto in via asintomatica», scrive il giudice, escludendo responsabilità penali.
Stesso discorso per Zelia Guzzo, morta a Gela, così come è stata archiviata a Brescia l’indagine sulla morte del 54enne Gianluca Masserdotti, i cui organi furono donati.
Stessa scelta fatta dai familiari dell’avvocato 46enne Mario Turrisi, che chiedono ora alla procura di Messina di riaprire le indagini sulla sua morte, anche alla luce dei dubbi emersi in Inghilterra sul vaccino.
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