DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
giulio gallera fa jogging e viola la zona arancione 3
1 – IL CASO DELLA LOMBARDIA PARTITA PIANO «MA DA DOMANI 10 MILA AL GIORNO»
Stefano Landi per il “Corriere della Sera”
Fa discutere, a tratti già litigare, la corsa al vaccino. Intesa questa volta come la graduatoria delle vaccinazioni fatte da ogni Regione al netto delle (poche) dosi di Pfizer già recapitate. Così monta la prima polemica, quella di chi accusa la Lombardia di falsa partenza.
La discussione gira intorno a quel 3 per cento di somministrazioni già eseguite rispetto alle 80.595 mila dosi a disposizione. Con l'opposizione locale, che per voce di Pd e 5 Stelle, grida all'ennesima brutta figura.
coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio
E con l'assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera costretto a una replica che non pensava di dover tirar fuori a poche ore dal semaforo verde della campagna: «Chi utilizza delle graduatorie riferite a tre giorni, di cui uno festivo, per continuare a cavalcare polemiche pretestuose, dimostra assenza di responsabilità istituzionale e politica».
giulio gallera con la testa fasciata
E annuncia da domani il primo vero cambio di passo: «La nostra agenda prevede almeno 10 mila vaccinazioni al giorno. Un numero che, con tutte le strutture a regime, potrà salire in questa prima fase tra personale medico e ospiti di Rsa fino a 15 mila».
Per spiegare le verità che stanno nel mezzo bisogna partire dalla distribuzione dei primi lotti di Pfizer. Che non sono arrivati a destinazione tutti insieme, come da prima ipotesi, ma frazionati. La Lombardia, che essendo la regione più popolosa si prepara ad affrontare la profilassi più ampia, ha optato, a differenza di altre Regioni, per una distribuzione su 65 hub, anche se solo 34 ricevono direttamente da Pfizer le consegne.
coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio
Una strategia che pagherà nel lungo periodo, ma che non ha favorito il ritmo dei primi giorni. Ma come mai, sempre stando alla graduatoria del sito che in tempo reale aggiorna la progressione delle somministrazioni, la Lombardia ha eseguito solo il 4 per cento dei vaccini già inoculati in Italia?
Qui bisogna fare i conti con il calendario. Il piano originario, al netto dei ritardi di consegna, dovuti anche al maltempo, prevedeva di aprire l'agenda dal 4 gennaio. «Una scelta ponderata, motivata anche dal fatto che nei giorni delle festività parte del personale ha goduto di un sacrosanto riposo, visto che dal mese di febbraio, come in nessun altra regione italiana, è sotto pressione per la violenza con cui il virus ha colpito il nostro territorio», aggiunge Gallera.
giulio gallera con la testa fasciata
Troppo complicato modificare i turni del personale per guadagnare un paio di giorni, con il rischio di imballare ospedali ancora sotto pressione con quasi 4 mila ricoverati Covid, fra rianimazioni e altri reparti. La prova del nove si avrà nei prossimi due-tre giorni, contando che si vaccinerà a pieno ritmo anche il giorno dell'Epifania e l'adesione è stata quasi ovunque intorno al 90 per cento.
Al Pirellone sono certi non solo di stare nella scadenza complessiva di fine febbraio della prima fascia di popolazione, ma anche di balzare ai vertici della graduatoria regionale nel giro di pochi giorni. Per ora si è scelto di rodare la macchina vaccinando primari e capi reparto. «Ci sarà da abituarsi all'idea che le date di consegna ballano e balleranno - conclude il responsabile operativo della campagna vaccinale in Lombardia Giacomo Lucchini -. Bisognerà essere bravi a rendere elastiche le agende senza perdere ritmo».
coronavirus vaccinazione al niguarda di milano
2 – "NON FACCIO RIENTRARE I MEDICI DALLE FERIE PER LE VACCINAZIONI"
Fabio Poletti per “La Stampa”
Lombardia al 31 dicembre fanalino di coda tra le regioni per numero di vaccinazioni anti Covid effettuate: solo 2.446, appena il 3% dei primi 80 mila vaccini a disposizione. Ma l'assessore alla Sanità lombardo Giulio Gallera non ci sta: «Agghiacciante una simile classifica. Per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi. Noi siamo una regione seria. Partiamo domani con 6000 vaccinazioni al giorno nei 65 hub regionali. I conti facciamoli tra 15 o 20 giorni».
Il commissario lombardo ai vaccini Giacomo Lucchini guarda ancora più avanti: «Abbiamo la capacità in Lombardia di arrivare a 10 mila vaccinazioni al giorno, anche 13 mila con le Rsa. Garantiamo che a fine febbraio saranno vaccinate 340 mila persone, tra personale sanitario e Rsa. A Brescia abbiamo adesioni al 94%, la media è 75-80%».
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Dunque assessore Giulio Gallera, Regione Lombardia è pronta. Ma perché solo 2171 vaccinazioni il 31 dicembre?
«Ci avevano detto che i vaccini sarebbero arrivati a metà gennaio, poi il 4 gennaio. E noi ci siamo organizzati per quella data. Solo nelle strutture sanitarie pubbliche ci sono 120 mila dipendenti.
Non ci si può improvvisare, abbiamo preparato un'agenda. Il 31 era l'ultimo giorno dell'anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa. Ma assicuro tutti che faremo in tempo, nei tempi previsti. La vaccinazione è una priorità. E il 17 gennaio iniziamo con i richiami per chi ha avuto una prima somministrazione».
giulio gallera fa jogging e viola la zona arancione
Prima i sanitari.
«Sì ma non tutto il personale di un reparto. Non possiamo correre il rischio di bloccare una struttura se ci fosse qualche reazione allergica. Anche questo weekend sono state fatte delle vaccinazioni. Ma per noi si parte il 4 gennaio.
Iniziamo con 6 mila vaccinazioni al giorno, poi andremo a crescere nel numero in tutti i 65 hub lombardi. Naturalmente dobbiamo vedere quanti vaccini ci verranno mandati. Iniziamo con il personale sanitario, poi gli anziani ospiti delle Rsa, i più fragili e infine per fasce di età. Nelle Rsa stiamo facendo un lavoro capillare tra operatori e pazienti. Abbiamo per gli anziani ospiti il problema di tutori e famigliari».
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La Lombardia ha 10 milioni di abitanti. Quanti ne volete vaccinare? Ma soprattutto, arriveranno i vaccini per tutti?
«Su quest' ultima domanda il tema è del governo. Ci fidiamo del governo quando ci ha detto: "Vaccinateli tutti". È una responsabilità precisa. Adesso riceviamo 80 mila vaccini a settimana da Pfizer-Biotech. Aspettiamo che Ema l'agenzia europea per il farmaco mercoledì validi il vaccino Moderna. Poi aspettiamo tutti gli altri».
Quanti ne serviranno per la Lombardia?
Attilio Fontana e Giulio Gallera mejo di Bob Behnken e Doug Hurley di Space x by lughino
«Gli esperti ci dicono che l'immunità di gregge si raggiunge quando il 70% della popolazione è vaccinata. Ma già al 30% gli scienziati ci assicurano che c'è una riduzione dei contagi».
A livello nazionale si stanno cercando 3 mila medici e 12 mila infermieri per somministrare il vaccino. Basteranno i 65 hub per vaccinare tutti?
«Qui abbiamo già trovato altri 600 siti esterni, palazzetti dello Sport, centri civici... Basta che arrivino i vaccini, in tempo e correttamente».
In che senso?
«Pfizer in alcuni hub ha consegnato zero vaccini, in altri il doppio. Sono cose che ci possono stare in questa situazione, ma ci ha costretto a rimodulare le consegne».
Problema siringhe: vi siete lamentati perché centralmente non sono state fornite quelle da 1 cc., più adatte per le dosi.
«Vero, ma capisco che sia un momento complicato per tutti. Abbiamo chiesto alle strutture sanitarie lombarde di sopperire con i propri mezzi».
GIULIO GALLERA ATTILIO FONTANA BY CARLI
Un privato cittadino come fa a sapere che è il suo turno?
«Ci saranno call center, il sito della Regione, stiamo incrociando i dati tra codice fiscale e cellulare per mandare un sms. E se serve potremo utilizzare anche l'app Immuni per mandare un messaggio».
Il 7 si torna a scuola? La Lombardia torna gialla?
«La valutazione tocca all'Istituto Superiore di Sanità. I dati in Lombardia oggi sono migliori anche se c'è stata una piccola crescita per le feste. Siamo la quarta regione dopo Veneto, Lazio e Campania. Sulla scuola vedremo, magari gradualmente, all'inizio solo il 50% in presenza. La situazione è migliorata ma va tenuta sotto controllo».
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