funerale di papa francesco - l'affetto di rifugiati politici transessuali detenuti senzatetto e migranti per bergoglio

“PAPA FRANCESCO CI HA TRATTATO DA UGUALI" – BASTA LEGGERE LE TESTIMONIANZE RIFUGIATI POLITICI, TRANSESSUALI, DETENUTI, SENZATETTO E MIGRANTI PER CAPIRE CHE GRANDE PAPA SIA STATO BERGOGLIO: "QUANDO SEI POVERO LA GENTE TI GUARDA MALE, GIUDICANDOTI PER QUELLO CHE HAI" - “BERGOGLIO NON ERA UN UOMO FALSO, TI SORRIDEVA CON IL CUORE. TANTI INVECE TI DICONO ‘POVERINO’, POI SE NE VANNO PENSANDO ‘CHISSENEFREGA DI QUELLO LÌ’. E NOI, NOI CHE SIAMO GLI ‘INVISIBILI” – “CON LUI MI SONO SENTITO UN NOBILE, NON UN BARBONE”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell’articolo di Brunella Giovara per “la Repubblica”

 

FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - L'AFFETTO DI RIFUGIATI POLITICI TRANSESSUALI DETENUTI SENZATETTO E MIGRANTI PER BERGOGLIO

Allora ciao. «Gli ho detto ciao come si dice a un fratello che ti è morto, perché lo eravamo. Fratelli, più che amici». «Volevo ringraziarlo per le porte che ci ha aperto», e «mi si è proprio chiuso il cuore», quando ha visto arrivare la grande bara, su per la scalinata di Santa Maria Maggiore, passargli così vicina «e non poterla neanche toccare un’ultima volta». […] Dentro la basilica solo i cardinali e gli altri sacerdoti, le guardie svizzere sull’attenti, e alcuni bambini. Gli amati amici, fratelli, figli di Francesco sono rimasti fuori, i quaranta scelti dalle associazioni di carità, che il Papa stesso ha voluto presenti.

Quelli della rosa bianca, giusto il tempo di un saluto, e via.

 

FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - L'AFFETTO DI RIFUGIATI POLITICI TRANSESSUALI DETENUTI SENZATETTO E MIGRANTI PER BERGOGLIO

[…] Venti da una parte del sagrato, venti dall’altra, pescati tra le molte categorie dei derelitti veri. Rifugiati politici, transessuali, detenuti, senzatetto come lui, migranti, tutti ugualmente poveri. Gli ultimi. «Per noi il Papa ha fatto tanto, e non è fantascienza. Io ad esempio, ho dormito vent’anni sotto il colonnato di San Pietro, poi ho avuto un posto a Palazzo Migliori, con Sant’Egidio. Quando entro lì, mi sento un nobile, non un barbone». E non si trattava solo di soldi, mense, letti.

 

«Ci ha trattato da uguali. Perché sai, quando sei povero la gente ti guarda male, giudicandoti per quello che hai, non per quello che sei». E se non hai niente, sei un niente, è il ragionamento cristallino di Giovanni. «Invece lui ci invitava spesso a Sant’Anna, e si parlava tra di noi. Era un uomo a cui piaceva anche scherzare, fare le sue battute...».

FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - L'AFFETTO DI RIFUGIATI POLITICI TRANSESSUALI DETENUTI SENZATETTO E MIGRANTI PER BERGOGLIO

 

Tutto questo non succederà più, non nello stesso modo, e questo pueblo variegato e scomodo, di gente che vive ai margini, e sempre in bilico, dapprima sospettoso e poi tranquillizzato dai sorrisi di Francesco, ora ha una paura grande: che le cose cambino, che il nuovo pontefice non li accolga più, non come prima. «Bergoglio non era un uomo falso, infatti ti sorrideva con il cuore. Tanti invece ti dicono “poverino”, poi se ne vanno pensando “chissenefrega di quello lì”. E noi, noi che siamo gli “invisibili”, questo lo capiamo al volo».

FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - L'AFFETTO DI RIFUGIATI POLITICI TRANSESSUALI DETENUTI SENZATETTO E MIGRANTI PER BERGOGLIO

 

[…] «È stata un’emozione fortissima », raccontava a cose fatte Tamara Castro, argentina come Bergoglio, nata nella regione andina di Salta, e poi arrivata in Italia, per una vita assai disgraziata. «Volevo ringraziarlo per le porte che ha aperto a noi trans, e per essere sempre stato presente. Spero che questo continui, perché così lui voleva», ma come andranno le cose nessuno di loro lo sa. […]

 

E c’era Antonino, ormai volontario di Sant’Egidio. Un uomo sconsolato. «Dieci volte, l’ho incontrato. Oggi è l’undicesima, ma così… E l’ho visto l’ultima volta solo in televisione, era la domenica di Pasqua. Ho visto subito che c’era qualcosa che non andava in lui». E «ci ha sempre detto di aiutare, perché se ci si aiuta in una catena, funziona». Quella solidarietà la conosce Giovanni, «io se ho un euro in più, lo do a chi non ce l’ha», nella moltitudine dei poverissimi che sopravvivono a Roma […]