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Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
elon musk alla festa di halloween di heidi klum 2022
L'avventura imprenditoriale e finanziaria di Elon Musk, nuovo proprietario di Twitter, inizia a passo di carica con dipendenti al lavoro anche nel weekend e nuovi manager impegnati giorno e notte per ridefinire le politiche interne, riorganizzare l'azienda dopo la cacciata dei suoi massimi dirigenti e lo scioglimento, ieri mattina, del consiglio d'amministrazione, mentre, secondo voci interne, si preparano le liste degli addetti da licenziare.
Non il 75 per cento come Elon aveva ipotizzato in un incontro con gli investitori, ma un quarto dei 7.500 dipendenti, presi da tutti i settori.
Nel mirino, pare, molti addetti alle vendite: Musk ha scoperto che sono tanti a guadagnare più di 300 mila dollari l'anno. Il New York Times aveva scritto che molti sarebbero stati messi alla porta già ieri, per non pagare i bonus previsti al 1° novembre, ma il miliardario di Tesla ha smentito.
Comincia invece con l'affanno di fronteggiare l'offensiva dei troll che stanno riempiendo la piattaforma di violenza e volgarità e con uno scivolone (ad essere generosi) sul caso dell'assalto a casa di Nancy Pelosi, l'avventura politica del genio dei missili e delle auto elettriche che vuole reinventarsi paladino del «free speech».
il tweet di elon musk sull assalto a paul pelosi
Sabato, dopo che il marito della speaker democratica della Camera era stato assalito a martellate nella sua dimora di San Francisco da David DePape, un 42enne estremista dell'ultradestra noto per la continua diffusione di teorie cospirative dei QAnon e di altri, Hillary Clinton aveva accusato in un tweet i repubblicani di aver alimentato l'odio e le teorie dei complotti che hanno portato a queste violenze politiche.
Domenica mattina a risponderle è stato lo stesso Musk e lo ha fatto con un tweet che, dando credito a un articolo del Santa Monica Observer secondo il quale il marito della Pelosi era ubriaco e l'assalitore era un gay andato lì a prostituirsi, invitava al dubbio: «C'è una piccola possibilità che in questa storia ci sia più di quello che si vede a occhio nudo».
Qualche ora dopo, Musk ha cancellato questo messaggio e ha negato di aver linkato l'articolo del sito di Santa Monica. Comunque un autogol per un imprenditore che - temendo una fuga degli inserzionisti pubblicitari spaventati dalla possibilità che la rete sociale, senza filtri, divenga una cloaca di calunnie, falsità e sfoghi razzisti - li aveva rassicurati: «Al contrario aspiro a fare di Twitter la più rispettata delle piattaforme pubblicitarie del mondo».
elon musk nuovo capo di twitter
Poi ha annunciato la creazione di un consiglio per la moderazione dei contenuti, composto da esperti di varie estrazioni per definire una nuova politica per avere «free speech» su Twitter, ma senza farlo diventare «un luogo infernale, caotico e senza regole». Nel frattempo, però, montano le proteste di chi, come il campione di basket LeBron James, definisce spaventoso quanto accade nella rete sociale: «C'è gente che confonde la diffusione di odio con la libertà di parola».
Elon pare stia pensando a rilanciare un sistema (la spunta blu) di certificazione degli account. C'è già, ma funziona poco: verrebbe migliorato e diventerebbe a pagamento (15 o 20 dollari al mese). Intanto Musk ha fatto rispondere a LeBron dal capo per la Sicurezza e l'Integrità di Twitter, Yoel Roth: «Le nostre politiche non sono cambiate: non diamo spazio all'odio. Stiamo lavorando per bloccare le infiltrazioni. Nelle ultime 48 ore 50 mila tweet violenti sono arrivati da appena 300 account: sono quasi tutti utenti fasulli. Metteremo al bando queste campagne di troll».
MEME SU ELON MUSK CHE LICENZIA I DIPENDENTI DI TWITTER
Rimane il fatto che, come temuto da molti, Elon sembra voler interpretare il suo ruolo di proprietario di una rete sociale essenziale per la vita democratica non da gestore equilibrato, se non addirittura da arbitro, ma facendo sentire sempre più forte la sua voce di polemista e influencer, forte di 112 milioni di follower, e, ora, dei poteri di un padrone. Dare credito a teorie strampalate non è libertà d'espressione. È una distorsione delle percezioni che fa diventare mainstream teorie infondate che dovrebbero essere solo di poche menti malate o in malafede. L'altro ieri il sito del Santa Monica Observer è andato in tilt: travolto, grazie a Musk, da uno tsunami di traffico mai registrato nella sua storia. E ieri il figlio di Trump, Donald Jr., ha trasformato il dramma dei Pelosi in burla, mostrando su Twitter il suo costume di Halloween: un martello e una mutanda da uomo. Un modo per rimettere in giro, con sarcasmo, le insinuazioni dell'Observer .
errol muskelon musk con sergey brin il deepfake di elon musk 7il deepfake di elon musk 6nicole shanahan sergey brin elon musk diventa chief twit
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