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Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”
Eminenza, sono anni che la accusano per questo appartamento. Non le è mai venuta voglia di lasciarlo, andarsene altrove e buonanotte?
«Guardi, fosse per me potevo pure tornarmene al mio paese, però qui ho ancora del lavoro, del resto sono quarant’anni che presto servizio in Vaticano, e poi sarebbe come dargliela vinta a tutti quelli che mi attaccano, agli avversari che vogliono solo quello...».
Il cardinale Tarcisio Bertone, di là dall’«amarezza» per «le calunnie contro di me», non ha intenzione di arretrare d’un millimetro. Tramite il suo avvocato, Michele Gentiloni Silveri, ha subito diffuso un comunicato per spiegare la sua versione. E ora scandisce: «La stessa lettera che pubblica l’Espresso non è contro di me ma a mio favore: conferma la mia versione dei fatti».
Dalla lettera che ha scritto a Profiti, si dedurrebbe che lei sapeva che la Fondazione Bambino Gesù si stava muovendo per pagare la ristrutturazione...
«No, al contrario si esclude ogni coinvolgimento economico della Fondazione. Lo scrivo esplicitamente: se si trovano contributi di “terzi”, dei benefattori, va bene, ma assolutamente nulla deve essere a carico della Fondazione. Nella lettera è molto chiaro. Io stesso ho cercato benefattori che pagassero la ristrutturazione di un appartamento che, lo ricordo, non è mio ma di proprietà del Governatorato. Poiché non se ne sono trovati, ho pagato di tasca mia, e salato, con i miei risparmi».
Lei disse di aver versato 300 mila euro...
«Proprio così, secondo le fatture che mi aveva mandato il Governatorato. Solo dopo sono saltati fuori pagamenti ulteriori, si parlava di duecentomila e adesso vedo che sarebbero addirittura 422 mila euro, più del doppio. Di queste manovre, di questa filiera di pagamenti io non sapevo assolutamente nulla. Leggo di fatturazioni fuori dall’Italia, è stranissimo che si combini una manovra simile...».
E la donazione di 150 mila euro che ha fatto più tardi, a dicembre, al Bambino Gesù?
«Considerato il danno provocato da altri, ho voluto fare una donazione volontaria per sostenere la ricerca sulle malattie rare. È vergognoso che alcuni continuino a parlare di “risarcimento”. Io non ho restituito nulla perché non ho rubato nulla. La presidente dell’ospedale ha riconosciuto la mia estraneità, il cardinale Parolin ha detto che la questione è risolta. Saranno altri se mai a dover rispondere, io non sono sotto indagine».
Però questa faccenda finisce per toccare anche lei, no?
«Mi pare una manovra evidente per distogliere l’attenzione dal processo VatiLeaks. Che altro motivo ci sarebbe per uscire adesso? Bertone fa sempre notizia».
Ha parlato col Papa?
«L’ho visto a Pasqua, ma non abbiamo parlato di questo. Mi ha salutato calorosamente».
Resta l’appartamento...
«Se penso a tutto quello che è stato scritto... L’attico che non è un attico, per dire: io sto sotto, al terzo piano. Il terrazzo è condominiale, ci passeggiano tutti gli inquilini. Mi hanno anche ringraziato per i lavori. Li ho fatti perché era così disastrato che filtrava l’acqua, quando già ci abitavo mi pioveva in camera da letto».
BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c
Si parlò di 700 metri quadrati e lei disse: no, sono 296. Che sono comunque tanti, no?
«Mi fu assegnato d’accordo col Governatorato e col Papa. Non è questione di grande o piccolo: era libero questo. Del resto le metrature degli appartamenti disponibili tendono ad essere ampie, ai tempi li facevano così. Ci sarà una trentina di cardinali che vive in appartamenti anche più grandi. D’altra parte che si può fare, ricavarne monolocali? Si ha idea di quanto costerebbe? E qui non c’è nulla di lussuoso. Abbiamo risanato ambienti abbandonati. Come ho già spiegato, non ci vivo da solo, ma con una comunità di tre suore che mi aiutano, e la segretaria. Ci sono le camere per tutti, la biblioteca, l’archivio...».
Che ci sia un’indagine in Vaticano è notevole.
«Mi pare logico, più che altro, il Bambino Gesù dipende dal Vaticano».
Stanno indagando persone che ha scelto lei, suoi collaboratori da anni...
«Lasciamo stare, per me è un grande dispiacere. Ma aspettiamo che le indagini vadano avanti, le spiegazioni che forniranno».
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