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Valentina Maglione e Selene Pascasi per www.ilsole24ore.com
Nascosto dietro l’inchiesta sui presunti affidi illeciti di Bibbiano c’è un mondo che coinvolge circa 26mila bambini e ragazzi con genitori in difficoltà: 14mila accolti da famiglie diverse da quella di origine e 12mila collocati nei servizi residenziali per minorenni. Un dato che rappresenta il 2,7 per mille del totale degli under 18 che vivono in Italia e a cui vanno aggiunti i minori stranieri che arrivano non accompagnati, perlopiù collocati in comunità. L’incidenza degli affidi varia da un’area all’altra, senza - per una volta - differenze nette tra Nord e Sud Italia: le regioni dove gli affidamenti sono più frequenti sono la Liguria (con il 5,8 per mille dei ragazzi e bambini coinvolti) e il Molise (dove l’affido riguarda il 3,9 mille dei minori).
GLI AFFIDI IN ITALIA - GRAFICO SOLE 24 ORE
A scattare la fotografia più recente è l’indagine a campione realizzata dall’Istituto degli Innocenti di Firenze per il ministero del Lavoro. I dati risalgono al 2016 ma l’andamento degli affidi familiari e dei collocamenti nelle residenze per minori è rimasto stabile nei dieci anni precedenti: è probabile che non ci siano stati scostamenti eccessivi anche nel periodo successivo.
È proprio dai numeri che è partita l’indagine della Procura di Reggio Emilia sui presunti affidi illeciti di Bibbiano: troppi abusi sui minori rispetto alla popolazione. Il sospetto è che i servizi sociali - con relazioni false e prove manomesse - abbiano allontanato alcuni minori dai genitori per consegnarli ad altre famiglie.
In realtà l’affido - in base alla legge 184 del 1983, modificata dalla legge 149 del 2001 - è una soluzione estrema, a cui la giustizia minorile si vede costretta quando la vita e l’educazione di bambini e ragazzi sono a rischio nelle famiglie d’origine. Non bastano motivi economici per decidere l’affido: in caso di bisogno si deve intervenire con sostegni che consentano ai genitori disagiati di occuparsi comunque dei figli.
Quali sono, allora, le ragioni per cui viene disposto l’affido? La legge 184/83 non fa un elenco. A fornire dei criteri è l’articolo 403 del Codice civile, che consente l’allontanamento dei minori dalla famiglia da parte della «pubblica autorità» quando sono in stato di abbandono morale o materiale, vivono «in locali insalubri o pericolosi» o sono allevati da persone incapaci di provvedere alla loro educazione.
chi l'ha visto sul caso bibbiano 1
La procedura
L’affido è deciso dai servizi sociali se c’è il consenso dei genitori (o di chi esercita la potestà o del tutore), ma deve essere il giudice tutelare a renderlo esecutivo. Se invece genitori o tutori non sono d’accordo, a decidere è il tribunale per i minorenni. Mentre nella procedura urgente dell’articolo 403 del Codice civile, i servizi sociali decidono da soli e poi avvisano il tribunale per i minorenni, ma a volte a distanza di mesi.
Bambini e ragazzi possono essere affidati a una famiglia, formata da una coppia sposata, convivente o da una persona singola (ma sono preferite le coppie stabili con figli minori), o a una struttura. Nei casi più gravi si ricorre all’affido “professionale”, in cui i servizi sociali incaricano una cooperativa di selezionare una famiglia affidataria con cui stipulare un contratto e prevedendo un contributo: il genitore affidatario, individuato come “referente professionale” deve avere sufficiente tempo disponibile e seguire un percorso di formazione. L’affido è una misura “a tempo”, pensata per tamponare una difficoltà momentanea: salvo proroghe nell’interesse del minore, non può superare i 24 mesi, ma nella pratica il 60% degli affidi in famiglia dura più di due anni. E l’obiettivo del rientro nella famiglia d’origine è centrato solo nel 40% dei casi.
Un impianto che, secondo Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, mostra criticità nell’applicazione: Ronzulli denuncia l’eccessiva discrezionalità dei servizi sociali e le prassi discordanti sul territorio. Per riformare l’affido, la senatrice ha presentato la scorsa settimana una proposta di legge (atto Senato 1389) che mira ad aumentare i controlli dei giudici e il contraddittorio con i genitori.
bambini in affido 5bambini in affido 4BIBBIANO STAZIONElicia ronzulli in senato con renzi ANDREA CARLETTI SINDACO DI BIBBIANObambini in affido 3
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