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(ANSA) Ai pusher che spacciavano in strada veniva garantito uno 'stipendio' fisso da 2.500 euro al mese, assicurato anche in caso di arresto per consentire ai familiari di pagare le spese legali. È uno degli aspetti emersi in un'operazione antidroga della polizia di Bologna che ha smantellato un'organizzazione specializzata nel traffico di cocaina, eroina e hascisc in diverse piazze della città, dal centro storico alla periferia.
L'indagine, avviata nel 2021 e coordinata dalla Dda con il sostituto procuratore Roberto Ceroni e il procuratore capo Giuseppe Amato, si è conclusa in mattinata con l'esecuzione di 44 misure cautelari firmate dalla gip Nadia Buttelli. Di queste, 28 persone sono finite in carcere, 5 ai domiciliari, 8 hanno ricevuto divieti di dimora e 3 obblighi di dimora.
A 12 degli indagati (10 tunisini e 2 italiani) viene contestata l'accusa di associazione per delinquere, mentre i restanti rispondono di concorso in detenzione e spaccio di stupefacenti. Al vertice dell'organizzazione c'era un gruppo di tunisini, ma nell'indagine sono coinvolti anche 13 italiani (4 hanno ricevuto misure cautelari e altri sono indagati a piede libero), oltre a pachistani, nigeriani e albanesi. In particolare, è stata accertata un'ampia capacità di approvvigionamento di cocaina da parte di alcuni indagati italiani, che avevano come fornitori soggetti albanesi. I pachistani erano invece specializzati nei rifornimenti di eroina.
Tra gli episodi su cui hanno lavorato gli investigatori c'è anche un pestaggio ai danni di un 25enne tunisino, aggredito a bastonate da alcuni connazionali in via Mascarella: si trattava di un tentativo di 'convincere' il giovane a spacciare per conto dell'organizzazione, anziché per una banda concorrente. Il 25enne ha poi collaborato alle indagini.
La Polizia ha documentato che l'organizzazione avrebbe piazzato fino a 5mila dosi di cocaina e 1500 dosi di eroina, sequestrando in varie fasi tre chili di 'coca', un chilo di eroina e sei chili di hascisc, oltre a circa 30mila euro in contanti. Nelle perquisizioni, eseguite anche nelle ultime ore, gli agenti hanno trovato, a casa di uno degli indagati, che si trovava già ai domiciliari, un chilo di droga e un revolver risultato rubato il mese scorso nell'Imolese.
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