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LE ‘NDRINE DELLE ALPI – BLITZ CONTRO LA ‘NDRANGHETA AD AOSTA: TRA I 16 ARRESTATI CARCERE UN CONSIGLIERE REGIONALE DELL'UNION VALDOTAINE E ALTRI POLITICI LOCALI - TUTTE LE ACCUSE - LE INDAGINI SONO STATE AVVIATE NEL 2014 DAI CARABINIERI NEI CONFRONTI DI ALCUNI ESPONENTI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CALABRESE RESIDENTI AD AOSTA E RICONDUCIBILI ANCHE ALLA FAMIGLIA NIRTA-SCALZONE DI SAN LUCA
Andrea Giambartolomei per www.ilfattoquotidiano.it
Un’operazione antimafia nella Vallée come mai se ne erano viste. Imprenditori, politici e amministratori in manette con presunticriminali. Questa mattina i carabinieri del Gruppo Aosta e del Raggruppamento operativo speciale hanno arrestato sedicipersone, alcune delle quali ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta e legate alla famiglia Nirta-Scalzone di San Luca (ReggioCalabria), da anni al centro di indagini, processi e confische. L’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafiadi Torino ha un nome evocativo ispirato alla Bibbia: si chiama “Geenna”, come la valle vicino a Gerusalemme che era stata maledetta per il culto di Moloch, a cui venivano offerti sacrifici umani.
Associazione di tipo mafioso e concorso esterno, estorsioni tentate e consumate, tentato scambio elettorale politico-mafioso, traffico illecito di droga, detenzione e ricettazione di armi, favoreggiamento personale: sono molte le accuse verso i sedici indagati nei confronti dei quali il gip di Torino – su richiesta della Dda – ha emesso un’ordinanza di custodiacautelare. Le indagini sono state avviate nel 2014 dai carabinieri di Aosta e del Ros nei confronti di alcuni esponenti della criminalità organizzata calabrese residenti ad Aosta. Secondo quanto diffuso dall’Arma, l’inchiesta ha rivelato “uno scenario di pervasivainfiltrazione nel tessuto economico-imprenditoriale” e di documentare l’esistenza di un’associazione finalizzata al narcotraffico di matrice transnazionale tra Spagna e Italia. Secondo gli inquirenti la “locale” di Aosta era guidata da Marco Di Donato in qualità di capo, mentre Bruno Nirta e Antonio Rasoerano i promotori e gli organizzatori. L’inchiesta ha anche accertato che l’organizzazione di traffico internazionale di cocainatra Italia e Spagna (dove nel giugno 2017 è stato ucciso Giuseppe Nirta, nominato nell’indagine sull’ex procuratore di Aosta Roberto Longarini).
L’inchiesta però non si è fermata soltanto agli episodi di criminalità, ma ha scandagliato la “zona grigia” che coinvolge imprenditori e, soprattutto, i politici locali, gli amministratori. In carcere sono finiti un consigliere regionale dell’Union Valdotaine Marco Sorbara, ex assessore comunale di Aosta. Il sodalizio ‘ndranghetista sarebbe stato in grado di far eleggere nel Consigliocomunale di Aosta uno degli associati, supportando l’azione politica e ricevendo vantaggi dagli eletti. Inoltre le indagini hanno anche documentato un chiaro tentativo di “scambio elettorale politico-mafioso” effettuato da Antonio Raso nei confronti di un referente regionale di partito. Tra gli arrestati, poi, ci sono anche Monica Carcea, assessore comunale di Saint-Pierre (Aosta) e Nicola Prettico, consigliere comunale di Aosta. Infine tra gli indagati compare un avvocato del foro di Torino, Carlo Maria Romeo, noto soprattutto come legale di molte persone a processo per fatti di criminalità organizzata.
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