DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1 – AMORE A I TEMPI DI ALGORITMI E APP
Martina Pennisi per il “Corriere della Sera”
Sono le due di notte. Sei nascosto o nascosta sotto il piumone, con la luce spenta. A illuminarti il volto solo lo schermo dello smartphone. Stai rispondendo a domande che spesso non hai il coraggio di porre a neanche a te stesso/a perché vuoi fare qualsiasi cosa per trovare una persona con cui passare qualche ora (o di più) piacevole. Ci siete solo tu e la piattaforma che ti separa dall' incontro perfetto. O no?
COME SI CONOSCONO LE COPPIE - GRAFICO CORRIERE DELLA SERA
Le app e i siti di dating sono ormai parte del nostro quotidiano. C' è un dato della Business School dell' Imperial College di Londra (l' intera ricerca è stata condotta nel Regno Unito e commissionata da un sito di incontri) che dà bene l' idea della dimensione del fenomeno: tra diciassette anni, nel 2037, la metà dei bambini sarà stata concepita da coppie che si sono conosciute in Rete. Più difficile, invece, quantificare la consapevolezza delle persone del fatto che un gesto intimo come l' approccio a un partner del sesso opposto o preferito si sia trasferito in buona parte in una dimensione pubblica.
E che la rivoluzione dello «swipe» (il gesto di far scorrere sullo schermo i volti e i profili per sceglierne uno) viaggi in parallelo all' esplosione dell' economia dei dati: per esempio, Tinder è arrivato nel 2012 e nei sette anni successivi il valore del mercato della pubblicità online negli Usa è passato da 37 a 129 miliardi di dollari.
Qualcosa che prima era confinato solo nei nostri pensieri, nelle confidenze fatte agli amici o nel perimetro di uffici o locali adesso è in parte affidato ad aziende i cui affilati algoritmi ci promettono l' anima - o la nottata - gemella e non sempre si comportano correttamente. I rischi li ha evidenziati un rapporto norvegese diffuso a metà gennaio, secondo cui applicazioni come Tinder, Grindr od OkCupid hanno condiviso informazioni sensibili dei loro utenti come la posizione precisa o la risposta a domande personali - «Hai mai usato droghe psichedeliche?» - con società di pubblicità e marketing, in grado poi di indirizzare le sponsorizzazioni.
A confermare le preoccupazioni è stata l' autorità irlandese per la protezione dei dati, che ha il compito di far rispettare il Regolamento europeo per la privacy e ha ordinato un' ispezione nella sede di Facebook Irlanda per raccogliere documenti e informazioni su Dating, la funzione del social network di Mark Zuckerberg che avrebbe dovuto debuttare ieri, in occasione di San Valentino. Non accadrà, perché Facebook ha rinviato il lancio a data da destinarsi per prendersi «un po' più di tempo» per assicurarsi «che il prodotto sia pronto per il mercato europeo».
«Facebook potrebbe essere già in possesso di dati sensibili, come quelli sulle preferenze sessuali, ma al momento l' inserimento da parte dell' utente è facoltativo. Al contrario, a un servizio di dating è associato a un livello di profilazione molto profondo: bisogna capire come queste informazioni delicate vengono utilizzate (si sa che ci sarà un ponte con Instagram, ad esempio, ndr ), con quali finalità e come vengono protette», spiega l' avvocato Ernesto Belisario. Incalza Marisa Marraffino, anche lei avvocata, «esistono persino app, come DigiD8, che chiedono di inviare un campione di saliva per trovare il partner adatto in base al Dna.
Il dating piace a tutti e non va demonizzato, ma servono attenzione e consapevolezza». Marvi Santamaria, blogger e autrice del libro Tinder and the city , sottolinea come, smartphone alla mano e piumone sulla testa, i maggiori timori non siano legati «alla fine che faranno i dati personali ma alla paura di imbattersi in profili falsi o automatici e di diventare vittima di una truffa». Uno spunto in più su cui riflettere, dunque, mentre si fa scorrere il polpastrello e ci espone inevitabilmente all' occhio degli algoritmi.
2 – CUPIDO DIGITALE
Benedetta Arese Lucini per “la Stampa”
Dieci anni fa per conoscere la tua anima gemella dovevi ricorrere a qualche presentazione fatta dagli amici, o a un incontro casuale in un locale, o magari al lavoro che ti porta spesso a conoscere qualcuno non distante dalla tua cerchia di frequentazioni.
L' amore in una App
Ma negli ultimi anni c' è stato un avvento di nuove applicazioni, a iniziare da Tinder, nata in California nel 2012, che hanno portato a a modi completamente nuovi di conoscenza. Infatti, basta un telefonino per creare un profilo e si è subito immersi in un mondo di «swipe» dove si può scegliere in base a poche foto e a una frase di introduzione. E se si vuole incontrare o no una persona, basta spostare la foto del profilo verso destra o sinistra. A questo punto se entrambe le persone scelgono di conoscersi vengono messe in contatto e si comincia a comunicare tramite la app.
Questa semplificazione del modo di conoscere le persone sta diventando non più un' eccezione ma la norma. Con 25 milioni di persone che usano queste app ogni mese solo negli Stati Uniti, sono chiaramente diventate ormai il metodo principale con cui le persone si conoscono con il 30% delle coppie eterosessuali e il 70% delle coppie omosessuali che si trova così.
I nuovi matrimoni
E questa nuova abitudine ha portato anche un grande cambiamento nelle omogeneità dei matrimoni. Infatti, ad oggi quasi il 20% di tutti i nuovi matrimoni in America e Inghilterra, sono interrazziali, e questa percentuale non fa che aumentare; negli Anni Ottanta era sotto il 6%. Ridimensionando il luogo di incontro, da uno fisico a uno digitale, le persone che si incontrano tramite app sono spesso completamente sconosciuti, e questo aiuta ad abbattere i qualsiasi barriera sociale.
I rischi degli amori social
E le app si stanno anche adattando proprio per abbattere i possibili rischi che questi incontri tra sconosciuti possono portare. Il 28 gennaio Tinder ha rilasciato un bottone d' emergenza, collegato al telefono che traccia il luogo dell' incontro, che se premuto allerta i servizi di emergenza in collaborazione con la società. E non solo, stanno investendo nell' intelligenza artificiale per evitare le foto false, quindi verificando l' identità di ogni utente.
Cavalieri digitali
Per un mondo che diventa sempre più digitale, in cui anche cupido ormai è stato rimpiazzato dalla tecnologia, le storie di eroi che salvano le loro damigelle non spariscono mai. A gennaio, Lonia, una ragazza tedesca che stava viaggiando con due amiche, si trovava con il camper incastrato nel giaccio in una strada remota del nord della Norvegia.
Dopo che la guardia stradale le ha confermato che ci avrebbero messo troppo tempo a raggiungerle, Lonia ha deciso di aprire un profilo su Tinder, sperando di trovare qualcuno nelle vicinanze. Pochi minuti dopo aver aggiunto la sua foto, è stata contattata da un uomo locale, Stian, che in pochissimo tempo si è presentato con uno scavatore, ha pulito il giacchio e salvato le ragazze. Non sappiamo se sia scattato l' amore ma comunque la storia ha avuto un lieto fine.
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