RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Arianna Ravelli per il “Corriere della Sera”
L’australiano Kyle Chalmers ieri ha postato su Instagram una foto di lui sorridente con l’argento appena conquistato nei 100 stile, terza medaglia olimpica dopo l’oro di Rio e l’argento di Tokyo: un curriculum incredibile. «Credo davvero di non aver lasciato niente di intentato nella mia ricerca della gloria qui a Parigi. Questa volta l’argento è la mia gloria».
Primo commento tra centinaia: «Hai vinto tu bro, basta solo aspettare». Il fan di Chalmers interpreta un pensiero che non è difficile ascoltare nei corridoi della Defense Arena, dove sono in molti a mostrare incredulità quando non aperta ostilità verso il cinese Pan Zhanle che ha disintegrato il record del mondo da lui stesso stabilito a Doha fermando il tempo a 46’’40, a 1’’ dall’australiano.
E se Chalmers resta diplomatico («Confido nel fatto che si meriti l’oro, negli ultimi 15 metri è stato incredibile, ho pensato di arrivare ultimo»), a sparare ci pensa il resto dello staff aussie, con l’allenatore Brett Hawke che definisce «umanamente impossibile» quanto fatto da Pan.
«Sentite, ve lo dico chiaro: sono arrabbiato. Ho studiato i nuotatori più veloci della storia per 30 anni. Ho studiato questo sport. Ho studiato la velocità. La capisco. Sono un esperto. Non si vincono i 100 stile con quel distacco. Non lo si fa e basta, non me la darete a bere». Il terzo arrivato, il romeno David Popovici si limita a un «Tutti sono innocenti fino a prova contraria» e non si capisce se si aspetti una prova contraria tra non molto. Pan è finito dentro una storia più grande di lui, ma rischia di diventarne la foto copertina.
Una storia di conflitti di potere dentro la macro rivalità Usa-Cina: l’agenzia antidoping americana attacca quella mondiale (Wada), quella cinese accusa il New York Times , che ha cavalcato il caso, di «politicizzare le questioni legate al doping e di voler boicottare gli atleti cinesi», mentre il Cio minaccia gli Usa di togliere a Salt Lake City i Giochi invernali se non riconosce l’autorità della Wada.
Una storia iniziata ben prima del record incredibile di Pan, quando si è scoperto che 23 nuotatori cinesi in gara a Tokyo erano risultati positivi a un farmaco cardiaco, e rilanciata dopo che martedì sempre il New York Times ha aggiunto che altri due nuotatori cinesi (uno qui a Parigi) nel 2022 erano risultati positivi a un forte steroide: in entrambi i casi si è creduto alla contaminazione. […]
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