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Gerardo Adinolfi e Maria Cristina Carratù per “La Repubblica”
POST IMAM FIRENZE IZZEDDIN ELZIR
Il presidente dell'Unione comunità islamiche e imam di Firenze, Izzedin Elzir, pubblica sulla sua pagina facebook una foto di sette suore, in tonaca e velo, che giocano sulla spiaggia. Senza alcun commento ma con un chiaro riferimento alle discussioni sull'uso del Burkini.
E, questa mattina, il suo profilo è stato bloccato da Facebook, a causa delle segnalazioni fatte dagli utenti risultando irraggiungibile. Una sospensione che ha colto di sprovvista lo stesso Imam: "Sono sorpreso - ha detto Elzir - non è comprensibile. Mi hanno chiesto di verificare il mio account inviando un documento".
Nel messaggio apparso quando l'imam ha cercato di rientrare sui social era scritto che il blocco era dovuto a molte segnalazioni sul nome fittizio dell'account che, secondo loro, non sarebbe stato di una persona reale. "Verificare chi sono è una procedura molto strana in ogni caso - spiega Elzir - spero entro questo pomeriggio di riuscire a inviare i documenti". Una bufera scoppiata dopo la pubblicazione della foto pubblicata oggi anche dal Corriere Fiorentino.
Una provocazione: il post ha sollecitato una quantità di reazioni riaccendendo il dibattito sull'opportunità o meno di vietare il costume da bagno coprente che le donne islamiche usano per andare in spiaggia. Tommaso, per esempio, ha obbiettato: "ragazzi, ma vi sfugge che le suore appartengono ad un ordine religioso e quella è un'uniforme? L'abbigliamento dei laici è un'altra cosa. Il paragone con le suore non ha senso!!!!!".
C'è chi invece l'ha presa sul ridere, come Daniele: "E anche quest'estate abbiamo trovato un argomento per discutere sotto l'ombrellone. Meno male, altrimenti avremmo parlato delle buche nelle strade". Un account bloccato quindi a causa di una foto delle suore in spiaggia?
"Spero proprio di no - dice Elzir - viviamo in una società di diritto e di libertà, spero non sia stato sospeso per una foto come questa condivisa da più di 2 mila persone in poche ore e che invita al dialogo. Perché non chiudere tante altre pagine Facebook che realmente incitano all'odio?". Poi il presidente dell'Ucoii spiega il motivo del post: "Ho messo la foto senza neanche una parola, parlava da sola. Non siamo così lontani, ho voluto ricordare che anche nei valori culturali dell'Europa c'è questa realtà".
"Il burkini - spiega Elzir - è la dimostrazione di una 'discultura' in Occidente dove si pensa che i musulmani non seguano la moda: pochi anni fa, quel costume (perché è un costume da bagno) non c'era. E' l'idea di una ragazza musulmana. Ora va di moda: negli Usa lo comprano le americane, mica solo le musulmane. Da noi è una novità, tra 5 anni magari diventa moda anche qui. E mi dispiace che amministratori comunali e qualche politico in Francia, invece di rispondere alle esigenze dei cittadini su politica ed economia, si occupino di come si vestono le musulmane"
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