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Giacomo Amadori François De Tonquédec per “la Verità”
Nel nuovo avviso di conclusione delle indagini preliminari di cui La Verità è venuta in possesso viene citato un nuovo video, che permette di comprendere meglio che cosa sia accaduto nella notte tra il 16 e il 17 luglio in cui Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria avrebbero abusato delle coetanee S.J. e R.M.
L'accusa riformata (il capo B) riguarda tutti gli indagati per stupro di gruppo, tranne Corsiglia: «Tutti riuniti tra loro» si legge nell'atto, «presenziavano, filmavano, scattavano e si immortalavano vicendevolmente, utilizzando il telefono di Capitta, nei video e nelle fotografie sottoelencate in cui esponevano i propri genitali avvicinandoli alla testa della M. e in un caso, arrivando fino a toccarne la fronte, mentre la medesima si trovava in stato di incoscienza perché addormentata, cosi da costringerla a subire tali atti sessuali».
CIRO GRILLO - LA VILLETTA DI CALA DI VOLPE DOVE SI SAREBBE CONSUMATO LO STUPRO
COME AVEVA DETTO BEPPE
Poi i magistrati descrivono i contenuti, tra cui quello del video, che sembra corrispondere a quello a cui ha fatto riferimento Beppe Grillo nel suo discusso intervento pubblico in difesa del figlio e in cui sosteneva che i ragazzi «sono quattro coglioni col pisello così»: «Alle ore 6 e 25, Grillo e Lauria si facevano riprendere da Capitta in un video mentre si scoprivano i genitali e Grillo, tenendosi i genitali in mano, si posizionava in piedi a lato del divano su cui R. M. poggiava la testa, rivolto in direzione di quest' ultima; alle 6 e 39, Lauria si faceva immortalare in una fotografia mentre si trovava in piedi con i genitali esposti frontalmente e in prossimità del viso della M.; alle ore 7 e 15, uno di loro si faceva immortalare in due fotografie mentre si trovava in piedi in posizione frontale rispetto al viso della M. ed appoggiava i propri genitali sulla fronte della medesima».
LE TAPPE DELLA NOTTATA DEL PRESUNTO STUPRO DI GRUPPO
Ma dalle carte dell'inchiesta spuntano anche altri episodi, in gran parte inediti, che permettono di ricostruire meglio quella notte di eccessi. S. a verbale ha raccontato di avere bevuto 2 o 3 drink alcolici tra le 22 e le 23 e 30 in un bar del porto di Arzachena. R. ha dichiarato che tutti e tre (con loro c'era anche un ex compagno di classe delle ragazze, A.C.) hanno bevuto due drink, mettendo a verbale di aver bevuto uno spritz e una piña colada.
A.C. invece ha dichiarato di aver «bevuto tre drink, tra cui un "americano"» e che le ragazze hanno preso «due consumazioni alcoliche a testa», senza però ricordare quali. In discoteca S. ha invece mandato giù una vodka con Redbull e un bicchiere di champagne.
Ha poi bevuto vodka anche a casa dei ragazzi, al mattino.
Dice di non aver fumato, mentre la madre di S. ha riferito che i ragazzi odoravano di «fumo», aggiungendo di non aver chiesto alla figlia se parlava «di sostanze stupefacenti», R., invece, ha raccontato che i ragazzi «tra loro parlavano di erba ed in particolare chiedevano l' un l'altro dove l' avessero messa, dove fosse e la cercavano in casa e nelle rispettive stanza []. Parlavano anche del fatto di averne già fumata, infatti cercavano quella che era avanzata». S. dice che la vodka bevuta a casa Grillo aveva un «odore strano». È un riferimento alla droga dello stupro? Era in queste condizioni S. di dare un consenso non viziato?
La vodka che la ragazza sostiene di essere stata costretta a ingoiare dai suoi presunti stupratori, l'avrebbe bevuta intorno alle 9. Dopo il rapporto con Corsiglia che è avvenuto, invece, almeno un'ora e mezzo dopo aver lasciato la discoteca e dopo aver mangiato un po' di pasta.
ciro grillo intercettato da non e' l'arena 2
Secondo R.M. l'amica S. e Ciro Grillo in discoteca «si baciavano, il bacio era partito da lui e dopo pochissimo S. si staccava. Non mi è sembrato che lo respingesse in modo brusco, ma conoscendola mi è sembrato che non corrispondesse l'interesse di lui». S.
avrebbe ballato anche con gli altri, in particolare con Corsiglia. S. racconta che alle 5 del mattino i ragazzi le hanno invitate a dormire da loro e che lei e l'amica hanno accettato non essendoci «taxi disponibili».
Ma per A.C., che sostiene di aver lasciato il Bilionaire intorno alle 3, quell' opzione era già stata decisa prima che lui e le ragazze si separassero: «R. mi aveva detto comunque di non preoccuparmi, perché loro avrebbero preso un taxi o sarebbero andate a dormire dai ragazzi, o meglio da Ciro, e l'indomani le avrebbero riaccompagnate a Porto Pollo.
Sentito ciò uscivo dal locale».
Per R.M. e per la mamma il taxi condiviso serviva a risparmiare. I ragazzi si sono fatti un'idea sbagliata di quelle due studentesse che hanno accettato di andare a dormire a casa di giovani conosciuti la stessa sera? Forse sì, visto che anche R. M. racconta di aver respinto le avances di almeno tre dei quattro ragazzi. Durante il tragitto in taxi, secondo R., l'amica S. «aveva disteso le gambe sui sedili di fronte a lei, non ricordo se accanto a Corsi (Corsiglia, ndr) o sulle sue gambe, e che lui le appoggiava le mani sulle gambe».
AVANCES INSISTENTI
Arrivati a casa, mentre gli altri preparano la cena, Corsiglia tenta un primo approccio con S., che la ragazza racconta così: «Dapprima mi ha baciato in bocca, ma io l'ho fermato dicendo che non volevo. Lui mi ha detto che "voleva solo scopare". Gli ho risposto di no e lui ha insistito dicendomi: "Cosa ti costa farmi solo un bocchino?"».
Dopo averlo respinto S., avrebbe, però, mantenuto un atteggiamento molto confidenziale con il ragazzo: «S. e Corsi mangiavano nello stesso piatto, ho notato che parlavano molto tra di loro ed erano seduti molto vicini, ognuno sulla sua sedia, mentre dopo ho visto che S. si sedeva in braccio a Corsi» ha raccontato R.. A verbale, però, S. ha dichiarato di non aver cenato.
Dopo essere andata a dormire, accompagnata da Corsiglia, secondo S., c' è stato un doppio rapporto non consenziente che avrebbe avuto luogo prima in camera e poi in bagno. R.M., che dormiva su un divano, dichiara di essere stata svegliata una prima volta dalla voce di Ciro Grillo che si lamentava dicendo: «Io me la sono portata a casa perché me la volevo scopare e invece se la sta scopando lui». Ma per S. quel rapporto, come detto, non era consenziente.
Un'amica di S., A.M. ha raccontato ai pm come sarebbe degenerato il rapporto tra Corsiglia e la italo-norvegese: «Lei era andata in una stanza con Francesco, avevano iniziato a baciarsi ma quando lui ha voluto di più lei ha rifiutato ed a quel punto lui la costringeva a stargli sotto, l'ha spogliata completamente e poi avrebbe abusato di lei».
Agli atti dell' inchiesta sono state depositate altre foto che dimostrerebbero come S., intorno alle 7 del mattino, sarebbe andata a comprare le sigarette a un distributore automatico, insieme al suo presunto primo stupratore, Corsiglia, Capitta e Lauria, mentre Ciro sarebbe rimasto a casa a riposare.
Secondo quanto risulta alla Verità, le difese collocano quella foto, grazie a un' importante testimonianza, dopo il rapporto sessuale tra S. e Corsiglia, un elemento che, unito ad altri, proverebbe la consensualità del rapporto. Una delle immagini immortalerebbe anche un gesto di confidenza tra Corsiglia e la ragazza. Dopo il presunto stupro di gruppo e un breve sonno, nel primo pomeriggio, i ragazzi non hanno riaccompagnato le ragazze al b&b, come invece avevano promesso di fare, ma solo fino ad Arzachena, perché, secondo il racconto di R., «Porto Pollo era troppo lontano e loro avevano altri impegni nel pomeriggio».
Nei giorni successivi l'amico A.C. incontra di nuovo, casualmente, Ciro Grillo al quale chiede come fosse andata con la sua amica, sentendosi rispondere: «Le abbiamo trattate come dei veri gentleman». Nella testimonianza di A. M. emergono alcuni importanti elementi, tra cui un'apparente contraddizione sull'assunzione da parte di S. della pillola: «Mi chiese un consiglio per evitare un'eventuale gravidanza ed io le consigliai di rivolgersi subito ad una farmacia e di prendere la pillola dei 5 giorni dopo, cosa che poi mi ha scritto di aver fatto».
La telefonata sarebbe avvenuta la notte del 21 luglio, ma S. ha dichiarato a verbale che aveva assunto, quasi subito, la pillola del giorno. A.M. racconta anche di aver ricevuto da S. sull'app Snapchat alcune foto con dei lividi collegati forse alla violenza: «Ricordo di alcune foto di lei davanti a uno specchio in cui si vedevano chiaramente alcuni lividi sul costato a sinistra, sulla scapola destra e sulla coscia o all' altezza del bacino. Disse di avvertire dolori nelle parti intime. Purtroppo l'applicazione cancella foto e messaggi subito dopo la lettura. E io non li ho salvati perché avevo timore di metterla in imbarazzo, poiché stava perdendo molto peso in maniera molto preoccupante e non era seguita da alcun specialista».
A.M. conclude la sua deposizione dicendo che S. «ultimamente ha ripreso peso e, purtroppo, sta mostrando ad alcuni ragazzi alcune sue foto attraverso l'applicazione "Instagram" o forse anche altre. Quando era in Norvegia mi disse che faceva lo stesso ma con Tinder (app di incontri, ndr) e ha scambiato più foto con più ragazzi», anche immagini «in abbigliamento intimo e non».
A. ha anche riferito che S. è una ragazza «un po' troppo influenzabile» e che, mentre le conoscenze femminili la rispettano, i ragazzi pensano che sia «una ragazza più facile di altre». Tanto che in un bar aveva sentito dire da un cameriere che «alcuni ragazzi della Cattolica, riferendosi a S., dicevano che anche loro in tempi diversi, in discoteca, se l'erano già fatta». Gossip crudeli che S. mal sopportava, tanto da sfogarsi con la madre, come ha riferito ai magistrati: «Le ho confidato che avevo tante cose per la testa e le ho detto che c' erano tanti pettegolezzi in giro sul mio conto che mi mettevano in cattiva luce».
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