RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Laura Carbone per “Il Messaggero – cronaca di Roma”
Topi, cinghiali, vespe orientalis ma anche tanti serpenti. A Roma e dintorni sono sempre più frequenti gli avvistamenti di rettili, in particolare durante i mesi estivi, periodo che coincide con la stagione della riproduzione, quando questi animali, spinti dalla ricerca di cibo, si avvicinano sempre più ai centri abitati, attirati sia dai rifiuti abbandonati per terra o in prossimità dei cassonetti sia dalle tracce olfattive di piccoli mammiferi e roditori.
Un altro motivo per cui non è infrequente imbattersi in un serpente in un contesto urbano, soprattutto d'estate, è dovuto al fatto che le femmine hanno più nascondigli a disposizione per proteggere i piccoli che vengono al mondo, sfuggendo così al pericolo di predatori.
Ma cosa fare in caso di avvistamento di un serpente? «La cosa fondamentale spiega l'etologo Andrea Lunerti - è innanzitutto non farsi prendere dal panico e mantenere la calma. Se l'avvistamento avviene in un luogo aperto come un parco o un giardino, non bisogna infastidire l'animale ed evitare di provare a catturarlo o ucciderlo. Mai improvvisarsi "cacciatori di serpenti", occorre semplicemente allontanarsi senza fare movimenti bruschi ed allontanare dalla sua traiettoria i bambini, gli anziani e le categorie di persone più a rischio» [...]
«È diverso il caso in cui l'animale venga avvistato in uno spazio chiuso come un appartamento, un garage, allora bisogna chiamare il numero unico di emergenza, il 112, e possibilmente inviare una foto per una sua immediata identificazione. Se si tratta di una specie innocua verranno dati consigli su come comportarsi se, invece, si tratta di vipere, occorre attendere un intervento del personale specializzato ed autorizzato alla cattura». [...]
Ma come riconoscere un serpente innocuo da uno velenoso? L'unico serpente velenoso che vive in Italia, presente in tutte le regioni eccetto la Sardegna, è la vipera. Anche a Roma ci sono stati numerosi avvistamenti di vipere, riconoscibili dalla testa a forma triangolare e appuntita, il corpo tozzo e la coda corta. Inoltre, a differenza degli altri serpenti non velenosi che hanno pupille rotonde, gli occhi delle vipere hanno pupille verticali, molto simili a quelle dei gatti.
Sebbene le vipere possano infliggere un morso doloroso a un essere umano, molto raramente provocano la morte. Questo perché il veleno potenzialmente inoculabile è comunque inferiore alla dose letale per una persona adulta che gode di buona salute.
I soggetti più a rischio sono quindi i bambini, gli anziani, le persone soggette a reazioni allergiche. I casi di morso di vipera sono rari, circa un centinaio l'anno e quando ciò avviene è perché è stata inavvertitamente infastidita.
«Anche il morso di un serpente non velenoso avverte Lunerti - non è esente da rischi perché provoca ferite e infezioni batteriche, visto che si nutre di topi. Quindi il consiglio è di prestare tutte le attenzioni possibili per evitare di essere morsi».
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