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Stefano Mancini per âLa Stampa'
Michael Schumacher ha un vicino di camera che ha avuto un incidente uguale al suo: ha sciato per pochi metri nella neve non battuta tra due piste, ha urtato un sasso e si è schiantato contro una roccia. L'unica differenza è che ha battuto la schiena invece della testa e ha rischiato la paralisi, ma per i medici tornerà a camminare come prima.
E' successo il 27 dicembre a Courchevel, sulle Alpi francesi, nello stesso comprensorio di Méribel dove sciava l'ex campione. Anche lì, nessun divieto né segnale di pericolo. Nel reparto di Rianimazione dell'Ospedale universitario di Grenoble, i genitori di Vittorio, 33 anni, italo-francese, condividono ansie, speranze e piccoli momenti di quotidianità con i familiari di Schumacher.
Ieri raccontavano di aver visto facce più serene, di aver scambiato gli auguri con il fratello Ralf, di aver visto qualche sorriso. Vittorio era stato portato in sala operatoria domenica scorsa ed era rientrato in camera prima dell'anestesia per dare la precedenza a Schumacher che era in pericolo di vita. Il suo incidente potrebbe rientrare nell'inchiesta sulla sicurezza degli impianti aperta dal procuratore di Albertville, Patrick Quincy.
Secondo una nuova ricostruzione, Schumacher sarebbe uscito dalla pista per andare ad aiutare una bambina figlia di un amico che era caduta: un gesto di solidarietà che gli avrebbe fatto sottovalutare il pericolo. Versione che Quincy non conferma. Il magistrato sentirà in proposito Sabine Kehm, manager e portavoce dell'ex campione. «Alcune pietre sono visibili, altre meno - sono le parole del magistrato riportate dal quotidiano belga Le Soir -. Posso solo affermare che Schumacher ha perso l'equilibrio a causa di queste rocce ed è caduto».
Altre voci rincuoranti sulle condizioni dell'ex pilota di F1 arrivano da fonti interne dell'ospedale: Schumi è mantenuto in coma farmacologico e in ipertermia per limitare i danni al cervello, ma la situazione si è stabilizzata e potrebbe essere trasferito nei prossimi giorni: destinazione una clinica svizzera vicino alla residenza svizzera sul Lago Lemano, nel cantone Vaud; oppure all'ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi, dove ha sede l'Istituto del cervello e del midollo spinale diretto dal professor Gerard Saillant, di cui Schumi è socio fondatore. Con il passare del tempo le chance di sopravviva aumentano, sebbene nessun medico si sbilanci sulle possibilità di recupero. Anche il messaggio scritto dalla famiglia sul sito michael-schumacher.de ha per la prima volta i toni della speranza: «Noi tutti sappiamo che Michael è un combattente e non mollerà ».
Oggi è il suo 45° compleanno. La Ferrari pubblicherà sul proprio sito una galleria fotografie delle sue 72 vittorie per la Scuderia, mentre i tifosi dei club ufficiali Ferrari hanno organizzato «una manifestazione silenziosa e rispettosa del luogo, ma colorata di rosso» in mattinata davanti all'ospedale di Grenoble. Una decisione importante: davanti all'ingresso delle «Urgences» non si sono mai contate più di 5 persone con i colori e i simboli del Cavallino rampante. Va bene la solidarietà via social network, ma il pilota più vincente della storia merita ben altro affetto.
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