carlo ripa di meana e marina ripa di meana

GIANCARLO PERNA IN VOLO CON “ORGASMO DA ROTTERDAM” - CARLO RIPA DI MEANA AVEVA FAMA DI DONNAIOLO ONNIVORO. A BRUXELLES LO CHIAMAVANO "COMMISSARIO AL COITO". RACCONTÒ DI AVERE AMOREGGIATO, LUI SUI 60, CON UN' OTTANTENNE.«COM' ERA?», GLI CHIESE UN GIORNALISTA BELGA. «COMME UNE VIANDE DES GRISONS», RISPOSE IL MARCHESE. UNA BRESAOLA, CARNE SECCA

giancarlo perna per la Verità

 

giancarlo perna

Il rapporto iniziale che ebbi con Carlo Ripa di Meana fu quando nei primi anni Ottanta mi spedì un telegramma elogiativo per un articolo sulla Dc. «Che uomo intelligente!», esclamai e il marchese mi divenne simpatico. Ho così approfondito il personaggio.

 

marina carlo ripa di meana

Da giovane era comunista. Passò poi al Psi, saltellando tra le correnti in base alle poltrone che poteva ricavarne. In auge Bettino Craxi, gli saltò in grembo ed entrò nelle sue grazie.

Per due volte fu commissario Ue. Intanto, si era sposato con Marina Lante della Rovere. Si amavano molto ma era un matrimonio aperto. Carlo aveva fama di donnaiolo onnivoro. A Bruxelles lo chiamavano «commissario al coito». Raccontò di avere amoreggiato, lui sui 60, con un' ottantenne. «Com' era?», gli chiese un giornalista belga. «Comme une viande des Grisons», rispose il marchese. Una bresaola, carne secca.

 

marina carlo ripa di meana lucrezia lante della rovere

L' unica volta che l' ho visto di persona è stato nel 1990 sul volo Swissair Roma-Zurigo. Ci trovavamo in classe Vip. Lui perché era commissario Ue. Io per sbaglio. Avrei dovuto essere in economica ma il giornale sbagliò prenotazione. Al ritorno, pretese la differenza che pagai con un mutuo.

 

MARINA RIPA DI MEANA E BETTINO CRAXI

In cabina, eravamo noi due soli. Sedeva qualche fila davanti a me e lo osservai per tutto il viaggio. Appena decollati, l' hostess arrivò con lo champagne. Dissi subito che, alle 10.30 di mattina, non volevo né quello, né il resto. Carlo invece sorseggiò la sua coppa. L' apprezzò e ne bevve un' altra.

carlo ripa di meana e la moglie marina

Poi, cominciò a fare sul serio. Divorò un centinaio di olivette. Afferrò un pugno di salatini, noccioline e altri ninnoli indifesi, facendoli sparire tra le fauci. Espugnò un vassoio di prosciutto, formaggio, pane, burro, marmellata, miele e dolcetti. Con lo champagne fu un' idrovora. L' hostess, alle corde, dovette darsi il cambio con uno steward che il marchese mise sotto chiedendogli salmone, bibite, caffè. 8.000 calorie dopo, atterrammo.

marina e carlo ripa di meana con vladimir luxuria

 

Quando Craxi si rifugiò in Tunisia inseguito da un mandato di cattura, Ripa di Meana gli aveva già voltato le spalle traslocando dai Verdi. In precedenza, Carlo e Marina erano stati spesso ad Hammamet ospiti di Bettino. In spiaggia, Marina portava il pareo per nascondere la cellulite. Bettino, per coprire la pancia.

Carlo era addetto ad avvolgere il pareo sull' uno e sull' altra.

 

Questo e altro scrissi in un ritratto che dedicai a Ripa di Meana a metà degli anni Novanta. Il marchese la prese malissimo e mi definì sul Corsera «scarabeo stercorario». Chiuse così, con un pittoresco insulto, il rapporto che aveva iniziato con un gradevole elogio.

Marina e Carlo Ripa Meana2(Ap)marina e carlo ripa di meana (2)carol alt con carlo vanzina luca barbareschi marina ripa di meanaCarlo Ripa di Meana LETTERA DI CARLO RIPA DI MEANA A CRAXIgiampiero mughini e carlo ripa di meana