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SUL CASO EQUALIZE CI SONO ANCORA MOLTI SEGRETI DA SCOPRIRE – SPUNTA UN DOCUMENTO “RISERVATO” REDATTO DA CARMINE GALLO E CONDIVISO CON ENRICO PAZZALI, FONDATORE DELLA SOCIETÀ DI “DOSSIERAGGIO”, IN CUI SI PARLA DI FRANCESCO BRANCATO, MANAGER CALABRESE IN AFFARI CON IL POTENTE ROBERT GOLERICK, EX CAPO DELLA CIA IN ITALIA NEGLI ANNI CALDI DEL SEQUESTRO ABU OMAR. ENTRAMBI, INSIEME ALL’EX CAPO DELL’AISE, ALBERTO MANENTI, SONO SOCI DELLA SOCIETÀ DI CYBERSICUREZZA “GLOBINTECH” – DAGLI ATTI EMERGE CHE ERA PAZZALI A INTRATTENERE RAPPORTI CON I SERVIZI SEGRETI, E NON L’EX SUPERPOLIZIOTTO CARMINE GALLO – LA CHAT CON IL VICECAPO DELL’AISI, CARLO DE DONNO, CHE “SAPEVA DI EQUALIZE”
Sintesi dell’articolo di Davide Milosa per “il Fatto quotidiano”
L’inchiesta milanese sulla società Equalize — la presunta centrale di dossieraggi illegali — si sta rivelando anche e soprattutto una storia di servizi segreti e rapporti istituzionali opachi.
A un anno dal blitz dei carabinieri di Varese e dal deposito delle copie forensi ordinate dal pm Francesco De Tommasi, emergono nuovi dettagli che intrecciano l’indagine con figure di primo piano dell’intelligence italiana e statunitense.
Come ricostruisce Davide Milosa sul “Fatto quotidiano”, infatti, è spuntato un report “riservato”, redatto nel giugno 2024 dall’ex amministratore di Equalize Carmine Gallo e condiviso con Enrico Pazzali, ex presidente della Fondazione Fiera oggi indagato. Il documento riguardava Francesco Brancato, manager calabrese attivo nella cybersicurezza, già nel settore dei tabacchi e titolare della società Recon, con sede a Milano, a due passi dagli uffici di Equalize.
Brancato — non indagato — è socio al 33% della Globintech srl, insieme all’ex capo dell’Aise Alberto Manenti e alla statunitense Eremus Llc. Presidente del consiglio d’amministrazione è Robert Gorelick, ex capo della Cia in Italia tra il 2003 e il 2008, gli anni caldi dell’inchiesta sul sequestro Abu Omar.
Il 18 giugno 2024 Gallo scrive a Pazzali un messaggio criptico: “Brancato Francesco Beyond Ita (…)
È collegato ai servizi, conosciuto anche da Barletta”. (Pierfrancesco Barletta, già nel Cda di Leonardo spa).
Pazzali risponde: “Vedi”. E Gallo replica: “Poi ti spiego bene chi è”. Poco dopo, Pazzali aggiunge: “Chiama che anche io ho news”. Perché volessero “dossierare” un socio dell’ex capo della Cia in Italia resta un mistero, ma il dato che emerge dagli atti è chiaro: a intrattenere rapporti con i servizi segreti non era Gallo, bensì Pazzali.
Quest’ultimo, nel suo verbale del 7 ottobre, ha ammesso di avere rapporti “di buona confidenza” con tre alti funzionari dell’intelligence, due dell’Aisi (servizi interni) e uno dell’Aise (esterna).
A confermarlo, una lunga catena di chat tra Pazzali e il vicecapo dell’Aisi, generale Carlo De Donno (non indagato), che — lo si legge nel verbale dell’interrogatorio di Pazzali del 7 ottobre — “sapeva di Equalize”. Pazzali sostiene di non ricordare, ma “non esclude” di aver chiesto a De Donno pareri sui futuri clienti della società.
Dallo smartphone dell’ex presidente della Fondazione Fiera emergono anche chat con il capo centro dell’Aisi a Milano, definite dal Ros come “rapporti conviviali”, e conversazioni con generali della Guardia di Finanza, alcuni dei quali lo avrebbero rassicurato su indagini in corso.
LA PERCENTUALE DELLE QUOTE NELLA SOCIETA DELL EX CAPO DELLA CIA ROBERT GORELICK
PROFILO LINKEDIN DI ROBERT GORELICK
informativa agli atti dell indagine equalize sul materiale trovato sul cellulare di enrico pazzali
INFORMATIVA AGLI ATTI DELL INDAGINE EQUALIZE SUL CELLULARE DI ENRICO PAZZALI
enrico pazzali
caso equalize - carmine gallo enrico pazzali samuele calamucci - illustrazione di politico
enrico pazzali
ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANA
ignazio la russa enrico pazzali carmine gallo - lapresse
ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANA
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