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L'UNICA COSA SICURA NEL CASO DEI “PAESI SICURI” È CHE LA DUCETTA HA FATTO UN BEL CASINO – L’AVVOCATO GENERALE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA, NELLE SUE CONCLUSIONI SUL CASO SCATURITO DAL PROTOCOLLO ITALIA-ALBANIA, HA DICHIARATO CHE “UNO STATO MEMBRO PUÒ DESIGNARE PAESI D’ORIGINE SICURI MEDIANTE ATTO LEGISLATIVO”, MA DEVE METTERE A DISPOSIZIONE DEI GIUDICI LE INFORMAZIONI IN BASE ALLE QUALI HA PRESO LE SUE DECISIONI – TRADOTTO: DA UN LATO DA’ RAGIONE AL GOVERNO ITALIANO PER IL DECRETO “PAESI SICURI”, DALL’ALTRO SI SCHIERA CON LE TOGHE CHE NON HANNO CONVALIDATO IL TRATTENIMENTO DEI MIGRANTI – LE CONCLUSIONI NON SONO VINCOLANTI, MA INDICATIVE IN VISTA DELLA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA ATTESA TRA UN MESE...

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Estratto dell’articolo di Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”

 

matteo piantedosi e giorgia meloni in albania con edi rama ai futuri centri migranti

Da un lato dà ragione al governo Meloni, che ha stabilito con una legge quali sono i Paesi in cui i migranti possono essere rimpatriati perché sono da considerare «sicuri», dall’altro condivide le questioni sollevate da alcuni tribunali quando dice che l’Italia deve mettere a disposizione dei giudici le informazioni in base alle quali ha deciso che quei Paesi sono sicuri: le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea non sono vincolanti, ma i giudici di Lussemburgo potrebbero non discostarsene troppo nella sentenza prevista per il mese prossimo.

 

Le questioni furono sollevate in autunno dai giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma (poi seguiti da altri) che sospesero i procedimenti di rimpatrio di due immigrati del Bangladesh che erano stati portati nei centri di permanenza temporanea allestiti in Albania in attuazione del protocollo con Tirana.

 

IL DECRETO LEGGE SUI PAESI SICURI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

[...]

Le commissioni territoriali decidono in tempi molto rapidi, quasi sempre negando l’asilo, e se i migranti fanno ricorso sostengono spesso con i loro legali che lo Stato italiano non dà ai giudici le informazioni necessarie su come è arrivato a decidere che un dato Paese è sicuro perché possano valutare se la situazione personale del singolo migrante ne garantisca la sicurezza e, in caso contrario, concedergli l’asilo.

 

L’avvocato Jean Richard de la Tour ha anche affermato che uno Stato che viene ritenuto sicuro può non esserlo per alcune categorie specifiche di persone, che potrebbero essere esposte al rischio di persecuzioni o violazioni gravi, come la comunità Lgbtq+ [...]

MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINIgiorgia meloni - migranti albania - vignetta altan