DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Andrea Galli per milano.corriere.it - Estratti
Il quaderno delle prenotazioni, gli scontrini dei pranzi e delle cene, i filmati della telecamera sopra l’ingresso. Se davvero esiste il cliente autore della recensione contro gay e disabili, come raccontato da Giovanna Pedretti nell’unica versione ufficiale (la deposizione in caserma resa da persona informata sui fatti), allora gli investigatori lo troveranno.
A maggior ragione perché, sempre stando al resoconto della ristoratrice che prima dell’alba di domenica si è tolta la vita nel Lambro, quell’uomo, del quale comunque Giovanna non aveva saputo fornire alcuna indicazione fisica, la scorsa settimana era tornato nella pizzeria di via XX Settembre nel paese di 13mila abitanti di Sant’Angelo Lodigiano.
La prima volta dell’ipotetico cliente nel ristorante risaliva ad aprile, ovvero quando avrebbe scritto la recensione cui la 59enne Giovanna aveva risposto con nettezza e umanità guadagnandosi il plauso sui social.
Non fosse che venerdì, in seguito a una nuova pubblicazione di quella recensione (e della replica), le «ricostruzioni» di noti e meno noti avevano ipotizzato che quel commento fosse un falso inventato dalla stessa donna per ottenere facile pubblicità; dopodiché i medesimi utenti dei social avevano sentenziato una condanna definitiva per la donna, insultata e definita come speculatrice.
Ora, non esiste alcuna prova scientifica sulla veridicità o meno della recensione: servirà tempo per risalire alle fonti d’origine (cellulare, tablet, pc) e alle verifiche di Google. Un processo, quest’ultimo, assai ostico, e ce lo insegna la casistica.
Messo a verbale, come avevano fatto i carabinieri, il resoconto di Giovanna, e data per certa l’assenza di problemi economici relativi ai conti della pizzeria, un locale piccolo e con un tradizionale giro locale di avventori, mercoledì gli inquirenti hanno acquisito i risultati dell’autopsia. L’esame del medico legale ha confermato l’iniziale ricostruzione: Giovanna aveva cercato di incidersi con una lametta, a bordo della sua Fiat Panda, parcheggiata in prossimità delle sponde del Lambro; era poi scesa camminando incontro al fiume per lasciarsi morire. La causa del decesso è stata l’annegamento.
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SELVAGGIA E SELVAGGINA - MEME BY VUKICtweet su giovanna pedretti 5Giovanna PedrettiGiovanna Pedrettiil titolo del daily mail sul caso di giovanna pedretti
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